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giovedì 20 dicembre 2012

“Il filobus numero 75” al Trevi Mantovani alle prese con Rodari

TRA MUSICA E LETTERATURA

BOLZANO Gioca con gli stili musicali il compositore Marco Mantovani ne “Il filobus numero 75”, opera da lui composta, esattamente come Gianni Rodari giocava con le parole nella fiaba cui questa si ispira e che sarà eseguita a Bolzano stasera per la direzione dello stesso Mantovani. Promuove lo spettacolo “musical-letterario”, che condensa grande lingua a grande musica, il Comitato bolzanino della Dante Alighieri, la cui mission, come è noto, è la promozione della lingua e della cultura italiana in Italia e nel mondo. A “ Favole al telefono”, delle edizioni Einaudi, appartiene “Il filobus numero 75” e ad altre raccolte di Rodari si ispirano gli altri testi che Mantovani si è divertito a costruire sul cordone narrativo unitario di questa fiaba musicale, alternando a musiche di ispirazione partenopea il tango classico, il valzer musette, altre melodie di grande fascino e trovate strumentali di assoluta originalità. Gli scritti di Gianni Rodari hanno incontrato spesso la musica, ma l’amore di Mantovani per Rodari viene piuttosto dalla lettura che non dalla musica e precisamente dalle pagine del Corriere dei Piccoli, di cui era appassionato lettore da ragazzino, e sul quale Rodari teneva una rubrica dove comparvero molte sue fiabe, poi raccolte in opere unitarie. Marco Mantovani, insegnante attualmente presso il prestigioso Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona, ma bolzanino di adozione, ha collaborato con importanti istituzioni sinfoniche – il Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra Toscanini di Parma, l’Arena di Verona, l’Arena Sferisterio di Macerata - ha suonato nell’orchestra sinfonica di Haydn per tredici anni, dal 1986 al 1999. Allievo per la composizione di Francesco Valdambrini, Renato Dionisi e Daniele Zanettovich, svolge da trent’anni un’intensa attività di compositore con lavori destinati all’opera lirica, alla musica sinfonica e alla musica da camera, sia strumentale che vocale, alla fiaba musicale per il teatro cosiddetto “di figura”, realizzando burattini, pupazzi e scenografie. L’opera “Il filobus numero 75” consta di tre intermezzi, di cui il terzo in prima esecuzione assoluta, ci sono poi due racconti, “La fuga di pulcinella” e “L’omino della pioggia”, oltre alla presentazione e a una conclusione. Sette gli strumentisti: Robert Gander (clarinetto), Gianfranco Grisi (cristallarmonio), Daniele Betelli (fisarmonica), Gertrud Chiocchetti (arpa), Martin Betelle (percussioni), Marcello Defant (violino) e Norbert Gianmoena (Contrabbasso). Voce narrante di Paolo Foschini. L’appuntamento è al Centro Trevi alle ore 20.
Alto Adige 20-12-12

mercoledì 19 dicembre 2012

Una fiaba musicale per stupire

DOMANI SERA ALLE 20 CENTRO TREVI VIA CAPPUCCINI 28 
Concerto da camera domani sera alle 20 al Centro Trevi di Bolzano con la narrazione di Paolo Foschini e la direzione musicale di Marco Mantovani . Andrà in scena «Il filobus numero 75», con testi di Gianni Rodari e musica di Mantovani. Lo spettacolo è divertente e ha una sua originalità anche per gli strumenti usati, a cominciare dal cristallarmonio, suonato da Gianfranco Grisi. Ci saranno anche Robert Gander al clarinetto, Daniel Betelle alla fisarmonica, Gertrud Chiocchetti all’arpa, Martin Betelle alle percussioni, Marcello Defant al violino e Norbert Gianmoena al contrabbasso. Questa fiaba musicale è stata eseguita nel 2005 ma questa sera il lavoro sarà presentato per la prima volta nella sua versione integrale.

lunedì 10 dicembre 2012

Testa, lo chansonnier delle Langhe dalla voce intensa


BOLZANO Gianmaria Testa torna al Teatro Cristallo di Bolzano con i suoi ultimi lavori. Domani, ore 21, imperdibile concerto dello «chansonnier delle Langhe». Testa, famoso in Italia e amatissimo in Francia, l'artista piemontese dall'inconfondibile voce roca e intensa si esibirà per la rassegna «Racconti di Musica» a cura dell'Associazione L'Obiettivo. Già ospite del Cristallo nel 2009, Gianmaria Testa torna a Bolzano per presentare i suoi ultimi due lavori, incentrati sulle tematiche dell'immigrazione e del lavoro, rispettivamente con «Da questa parte del mare» - che ha vinto la Targa Tenco come miglior album del 2007 - e con «Vitamia». Nelle sue canzoni i testi paiono delle poesie, che raccontano di nebbie e incontri, di solitudini e di speranza e le musiche evocano il tango, il jazz, la bossanova e la habanera, senza dimenticare le sonorità forti del rock. Il cantautore piemontese ha al suo attivo più di 3.000 concerti sia in Italia che all'estero: ogni concerto, un'emozione. Nella prima parte del suo spettacolo Gianmaria Testa proporrà varie canzoni dell'album «Da questa parte del mare», dove farà assaporare al pubblico l'amaro senso di abbandono della patria che vivono i migranti moderni, racconterà in parole e musiche le ragioni, dure e sofferte, del partire, che creano aspettative ma anche senso di smarrimento e di sradicamento. Nella seconda parte del concerto, invece, Testa presenterà le canzoni dell'album «Vitamia» e farà una lunga riflessione sulla società, ed, in particolare, sul mondo del lavoro, mettendosi dalla parte dei lavoratori, di chi deve fare i conti con la cassa integrazione, con la perdita del posto di lavoro, con la difficoltà di reggere i ritmi imposti dalla frenesia della modernità. Come dice lo stesso Testa: «una sorta di affresco sentimentale e umano che come la vita porta con sé diverse sfumature e diversi colori musicali». L'album «Vitamia» è un bilancio di vita personale e di vita sociale. Gianmaria Testa, infatti, ha compiuto da poco 18.980 giorni (52 anni) e ha sentito l’esigenza di guardarsi indietro e dentro sé stesso, di guardare al segno che 18 mila giorni - questo il titolo di una delle canzoni “guida” del nuovo album - hanno lasciato su di lui, ma anche sul nostro paese e sulla vita sociale degli italiani. Al disco, sempre prodotto da Fuorivia, ha fatto seguito una lunga tournée in Italia, Francia, Germania, Austria, Olanda e Belgio. Per informazioni sullo spettacolo o per prenotare i posti si può telefonare al Teatro Cristallo, tel. 0471 202016 o mandare una mail a prenotazioni@teatrocristallo.
Alto Adige 10-12-12

giovedì 22 novembre 2012

San Giacomo Laives Un concerto per la giornata contro l’Aids

LAIVES Il primo dicembre è la giornata mondiale contro l'Aids. Per la prima volta la ricorrenza sarà celebrata anche a Laives con un concerto in programma al teatro di San Giacomo a partire dalle 20.30. Per l'organizzazione della serata l'amministrazione ha stanziato un contributo di 500 euro all'associazione Propositiv Bolzano, che da anni si occupa della prevenzione e della sensibilizzazione sul tema. Ricordiamo che proprio a Laives ha sede anche Casa Emmaus, per ospiti sierpositivi. (b.c.)
Alto Adige 22-11-12

sabato 10 novembre 2012

Marco Pandolfi


da venti anni sulla scena blues italiana suonando alle più importanti manifestazioni della penisola guadagnandosi la stima dei maggiori musicisti blues in Italia e all’estero.
Le sue performance ed i suoi dischi sono stati recensiti dalle più autorevoli riviste del settore
(Il BLUES, Blues Revue, Soul Bag, Blues in
Britain Magazine...) e la sua musica trasmessa
nei programmi radio di tutto il mondo (B.B.
King’s Bluesville on XM radio USA, King Biscuit
Time-Helena AK, WWOZ New Orleans...).
E’ l’unico musicista blues italiano ad aver partecipato
due volte all’INTERNATIONAL BLUES
CHALLENGE di Memphis, TN (USA): nel
2006 con la band Marco Pandolfi & the Jacknives
(rappresentando l’Associazione Roots and
Blues di Parma) e nell’ edizione del 2011 nella
categoria solo/duo 

Sabato 10 novembre ore 21e30
ARCI _ ORA-AUER 

lunedì 5 novembre 2012

Per il Monti Pallidi una festa corale


I 45 anni celebrati sabato a Laives con un omaggio al fondatore Maccagnan 

di Bruno Canali
LAIVES Mattia frequenta la terza media ed è il più giovane cantore del Coro Monti Pallidi di Laives. I conti, volendo, son presto fatti, siamo fra i 13 e i 14 anni di età. E allora è stato proprio a lui, al giovane Marria, in un simbolico incontro tra generazioni, che è stato affidato il bel gesto di consegnare un omaggio floreale al maestro Sergio Maccagnan, il fondatore del coro, presente sabato sera al Teatro Gino Coseri, per la 33esima edizione della rassegna corale “Città di Laives”. Un appuntamento che quest’anno è stato ancora più importante e sentito del solito, perchè ha rappresentato anche l’occasione per i festeggiamenti ufficiali dei 45 anni di vita del Coro Monti Pallidi. Coro fondato, appunto, e per lunghi anni diretto, dal maestro Sergio Maccagnan. Così l’altroieri sera nel teatro laivesotto si sono incontrati 45 lunghi anni di storia canora all'insegna della musica popolare, con un simbolico passaggio di testimone dai primi fondatori del coro alle giovanissime leve, che avranno il compito di continuarne la storia nel solco della prestigiosa tradizione. Alla rassegna, per quanto riguarda il discorso delle esibizioni, mettendo per un attimo da parte i festeggiamenti per i “padroni di casa” del Monti Pallidi, hanno preso parte come ospiti il Coro Coronelle di Cavalese, ovvero della vicina Val di Fiemme, in Trentino, e il Coro Gerberto di Bobbio, in provincia di Piacenza, insieme all'alpinista Ermanno Salvaterra. Bella anche la rassegna fotografica allestita nel foyer del Teatro Gino Coseri, con le prime, storiche foto del Monti Pallidi agli esordi, quando le prove avvenivano in salette o scantinati di qualche ristorante della zona, fino alle tournee internazionali e alle incisioni discografiche. Accanto ai ricordi, pure una serie di belle istantanee realizzate dal fotografo Albert Ceolan che hanno per tema la montagna e gli ambienti che appartengno alla tradizione popolare e si rintracciano spesso nelle “cante” che il Monti Pallidi ha contribuito a recuperare e rendere patrimonio di tutti. E' stata nsomma una bella serata dove si è guardato indietro per andare avanti meglio.
Alto Adige 5-11-12

sabato 3 novembre 2012

Sabato 3 novembre in collaborazione con Riff records


JOWJO - Out of the window into the house - presentazione cd

JOWJO è un nickname. Dietro il suono di questo moniker c’è Sergio Carlini, già chitarrista e compositore nei Three Second Kiss. Jowjo ha a che fare con dita e corde. Corde di chitarra e di strumenti ad arco. Dopo aver caratterizzato il suono dei TSK, una delle band più rappresentative del punk-rock Italiano a cavallo tra i ’90 e gli anni 2000 (tutt’ora in azione), dopo aver lavorato con Wide, Southern records, Slowdime records (distribuzione Dischord rec.) ed oggi con la francese Africantape, dopo essere stato più volte in tour in Europa e Stati Uniti, dopo aver registrato due dischi con Steve Albini ed aver partecipato - prima band italiana - al festival inglese ATP nel 2002 - oggi Sergio Carlini ha deciso di dare forma con questo lavoro alla sua metà elettroacustica. Ha composto i brani e suonato le chitarre, ha chiamato agli archi e si è avvalso del prezioso contributo negli arrangiamenti di Giovanni Fiderio (già violinista nelle band Tapso II e Mashrooms), ha avuto ospiti Stefano Pilia alla chitarra elettrica ed archetto (Massimo Volume - 3/4 Had Been Eliminated), Paolo Iocca (Franklin Delano e Blake e/e/e) agli effetti ed al banjo e Julien Fernandez (Chevreuil e Passe Montagne) alla batteria. Così è nato Jowjo / Out of the window into the house: 10 tracce - masterizzate a Chicago da Bob Weston (Shellac) - di minimalismo espressionistico per sei corde, folk cameristico sporco e non trattato, primitive guitars e immaginarie soundtracks elettroacustiche. Tra Penguin Cafè Orchestra ed i primi Gastr del Sol. Marce funeree per chitarra ed archi o tenui song senza tempo. Non filologico, mai uguale a se stesso.

JOWJO live (guitar and violin) @ Circolo AurOra (Via Stazione 45 - Ora)
Open doors: 21.00
Ticket: 5 Euro

info: support@riffrecords.it

mercoledì 31 ottobre 2012

Monti Pallidi, una storia intonata


Il Coro, simbolo di Laives, festeggia i 45 anni sabato e lo fa cantando ma anche rivedendosi in foto 

di Bruno Canali
LAIVES Un’istituzione nel panorama corale e anche nel panorama associativo laivesotto. Parliamo del Coro Monti Pallidi, che compie 45 anni e sabato 3 novembre farà festa al Teatro Gino Coseri di Laives, in coincidenza con la 33ª rassegna corale Città di Laives, che vedrà alternarsi sul palco, alle 20.30, il Monti Pallidi appunto e i cori ospiti, che saranno il Gerberto di Bobbio (Pc) e il Coronelle di Cavalese, in Trentino. La storia del Monti Pallidi ebbe inizio nell'autunno del 1967 in un albergo di Ora, dove alcuni giovani appassionati di canti popolari, incontrarono il maestro Sergio Maccagnan per proporgli la creazione di un coro della montagna, come venivano definiti allora i cori di voci maschili del genere. Convincere quel giovane maestro bolzanino dalla voce tenorile chiara e potente, capelli arruffati e ancora senza il celebre pizzetto che si sarebbe fatto crescere strada facendo, fu come sfondare una porta aperta: la passione per il canto popolare in lui era innata e così il suo entusiasmo, che travolse immediatamente quel gruppo di ragazzi. Al coro fu dato il nome Monti Pallidi, in omaggio alle montagne più belle del mondo, bianche col sole e con la luna, oggi patrimonio dell'Unesco. Venne anche scelta, come divisa, la camicia rossa, per ricordare l'Enrosadira delle meravigliose albe dolomitiche. Il maestro Maccagnan ha guidato il Coro Monti Pallidi per 38 lunghi anni, all'inzio tra peripezie di ogni genere, fra salette di alberghi e trattorie dato che non c'era una sede per provare, poi nella canonica della chiesa di San Leonardo a Bronzolo. Intanto cresceva la bravura e la fama del gruppo, tanto da ricevere le prime convocazioni ai concorsi più rinomati dell'epoca a livello regionale e nazionale, sempre come ambasciatori del canto popolare italiano , fino in Brasile. Infine la “casa” a Laives, città alla quale il Monti Pallidi è stabilmente legato ormai. Quanto al Maestro Sergio Maccagnan, quando ha capito che la sua creatura era adulta e stabile sulle gambe, ha deciso di passare la bacchetta di direttore al figlio Paolo, che dal 2005 dirige il complesso vocale, sempre strettamente composto da voci esclusivamente maschili. Con Paolo Maccagnan il Monti Pallidi ha saputo anche imboccare strade nuove e inedite con rinnovato successo e diversi sono i giovani che nel frattempo si sono avvicinati alla musica popolare. Per i festeggiamenti del 45esimo, il via è stato dato già tempo addietro e sabato 3 novembre, al Teatro Gino Coseri si inizierà già alle ore 16 con una bella mostra fotografica allestita nel foyer, che ripercorrerà questa bella storia, insieme ad altri scatti del fotografo Albert Ceolan. Alle 20.30 quindi il concerto aperto a tutti. 
Alto Adige 31-10-12

giovedì 18 ottobre 2012

Circuito sonoro festival 2012 Sul palco musica hard rock


Da domani venerdì 19 ottobre a sabato 20 ottobre al Pippo Stage alle ore 21 concerti degli Alix, degli austriaci Hellroom Projectors e dei bolzanini Slowtorch 

BOLZANO Un curriculum di tutto rispetto alle spalle (un tour con gli scandinavi Pawnshop e Dozer e gli americani Hidden Hand del leggendario Scott “Wino” Weinrich) e quattro cd all’attivo: “Alix” (1997), “Cuore In Bocca” (1999), “Nessun Brivido” (2001) e “Ground” (2004). Sono gli Alix, quartetto bolognese formatosi nel 1997 e guidato dalla personalità forte e carismatica di Alice Albertazzi. Gli Alix saranno i protagonisti insieme ad altre band, di Circuito sonoro festival 2012 che si terrà da domani venerdì 19 a sabato 20 ottobre al Pippo Stage, (Parco Petrarca, Bolzano), con inizio alle ore 21. Questo il calendario: il 19 ottobre concerti di Hellroom Projectors (Stoner Rock) e Slowtorch di Bolzano (Stoner Rock). Il 20 ottobre Alix (Psychedelic Groove Rock) e Hungerstrike (hard rock). Il loro stile, definito “psychedelic groove rock”, è al confine tra hard rock, psichedelia, stoner e blues. Elementi trainanti del loro sound sono la chitarra fuzzata e ipnotica di Pippo De Palma, con i suoi dilatati riff kyuss/sabbathiani, la magnetica voce soul-blues di Alice (un incrocio tra PJ Harvey e Janis Joplin) e la granitica sezione ritmica di Gianfranco Romanelli – artefice anche dei deraglianti slide-blues di chitarra - e Andrea Insulla. Gli Slowtorch nascono nel 2004 a Bolzano, l’attuale formazione è composta da Matteo Meloni (voce), Bruno Bassi (chitarra), Karl Sandner (basso), Fabio Sforza (batteria). Iniziano da subito un’intensa attività live. Nel 2007 esce il primo full length Adding Fuel To Fire. L’attività live li porta ad organizzare un tour in Inghilterra dopo aver dato alle stampe nel 2009 l’ep From Radiation They Came. La voglia di entrare in studio è tanta, così nasce 4-Barrel Retribution, registrato e mixato nell’estate del 2010 da Carmelo Giacchino al No Ego studio di Laives e masterizzato da Alex Balzamà allo Swift Mastering di Londra. Gli Hellroom Projectors sono una band, la cui musica si muove nella dimensione stoner rock, con influenze metal ed heavy rock. Questi i componenti del gruppo: Husky (chitarra), Pluss (batteria), Hernanjo (chitarra), Flurin (basso) e Marin (cantante). La band ha tenuto diversi concerti con questa formazione, ottenendo un buon successo di pubblico.
Alto Adige 18-10-12

domenica 26 agosto 2012

Sabato concerto a Laives per presentare il nuovo disco life della band Tredici pezzi della tradizione, da Muddy Waters a John Lee Hooker


di Daniela Mimmi
Si intitola "An evening with the blues from south to south" il nuovo cd di Ago and Friends, fresco fresco di stampa, e che sarà presentato ufficialmente il primo settembre durante un concerto live nel piazzale della Parrocchia di Laives. Il disco ha lo stesso titolo della serata del 21 gennaio scorso a San Giacomo, durante la quale è stato registrato il disco, assolutamente e totalmente live. Il nuovo cd di Ago and Friends contiene in tutto 13 pezzi della più pura tradizione blues, da "Worried down the blues" che apre l'album, a "l'm in the mood" di John Lee Hooker, a "Cross eyed cat", un classico di Muddy Waters. E ancora "Playin' in the dirt" di Robert Cray, "Take me to the river" di Al Green, "Don't come knocking" di Paul R.Boudreaux, "Change my way of living" di Richard Bett, e "Come on into my kitchen" di Robert Johnson come bonus track. Il cd contiene anche alcune "chicche" e brani originali, come il pezzo blues tradizionale suonato da Pippo Guarnera al piano solo, "Blues in the bluat" di Werner "Haifisch" Heidegger e una versione blues particolarmente pregnante di "Jealous kind" di John Lennon. Quella sera, come ricorderà chi c'era (ed erano tanti, sia quelli dentro che quelli che non sono riusciti a entrare, circa 200 persone) Agostino Accarrino, frontman storico, tra le altre cose, della storica Spolpo Blues Band, era in buona, anzi ottima compagnia, tutti nomi che si ritrovano sfogliando il libretto dell'elegante confezione del disco. I musicisti di quella serata e di questo disco sono una quindicina, molti locali e qualche guest star, come la cantante americana Gail Anderson e il pianista "americano" Pippo Guarnera ( tra le sue collaborazioni può vantare, tra l'altro, quella con i Weather Report), l'austriaco Markus Linder della Incredible Southern Blues Band. Tra i musicisti locali figurano il chitarrista Lukas Insam, il batterista Davide Ropele, il bassista Patrick Planötscher e il tastierista Nico Aldegani, che formano lo zoccolo duro del gruppo Ago and Friends, e poi i chitarristi Maurizio Bestetti e Eric Siviero, Roland Egger alle voci, Jack Alemanno alla batteria e Franz all'armonica. Il disco, che è stato mixato negli studi di Heidegger, ha una bella ed elegante copertina realizzata dalla fotografa Anita Stzzoli, che ha realizzato anche il booklet. Sarà distribuito agli amici, come ci dice Accarrino, e nei negozi Ultrasuoni di Bolzano, Baba's e Riff Records di via Fago.
Alto Adige 26-8-12

lunedì 9 luglio 2012

Un fumetto dedicato a Wolfgang


Il concorso premierà ed esporrà i tre lavori giudicati migliori 

BOLZANO L’Associazione Mozart-Italia Bolzano/ Mozart Gesellschaft Bozen indice un Concorso per una immagine inedita di Wolfgang Amadeus Mozart o comunque legata a un tema mozartiano, di chiara impostazione fumettistica o interpretazione artistica realizzata a mano con tecniche tradizionali. Sono ammesse sia opere a colori che in bianco e nero, realizzate con qualsiasi tecnica (matita, acquerello, incisione, pennarelli, china ecc). Sono da escludersi le elaborazioni digitali realizzate al computer. Tale Concorso è aperto a tutti, senza limiti di età, purchè residenti nelle province di Bolzano, Trento o Innsbruck. I lavori, in numero non superiore a 3 per ogni partecipante iscritto, e di dimensioni non superiori a cm. 50x70, vanno inviati, tramite posta, entro l’11 agosto 2012 (vale la data del timbro postale) all’Associazione Mozart Italia Bolzano/Bozen, presso Ditta Buratti Via Grappoli 10, I 39100 Bolzano. Insieme ai lavori i concorrenti devono inviare una scheda contenente luogo e data di nascita, luogo e indirizzo di residenza, professione e fotocopia di un documento valido. I lavori regolarmente pervenuti saranno esaminati da una giuria appositamente convocata da A.M.I. Bz. I 3 lavori giudicati migliori a insindacabile giudizio della commissione esaminatrice, verranno esposti in occasione della mostra “Mozart a strisce” nella Galleria Civica di Bolzano (P.zza Domenicani) dal 23 agosto al 23 settembre 2012. La Mostra  “Mozart a strisce” è organizzata da A.M.I. Bz in collaborazione con il Museo del Fumetto di Milano. Info: www.mozartitalia.org
Alto Adige 8-7-12

venerdì 29 giugno 2012

Improvvisazione e tecnica, questo è il jazz

Paolo Fresu

Oggi prende il via l’Alto Adige Festival. Al Teatro Comunale otto musicisti: da Fresu a De Holanda 

di Giuseppe Segala
BOLZANO Il concerto che questa sera inaugura la trentesima edizione dell'Alto Adige Jazz Festival, al Teatro Comunale di Bolzano (ore 20), si colloca nella tradizione percorsa dalla rassegna negli ultimi anni: un palcoscenico aperto agli incontri tra musicisti di estrazione diversa, alcuni dei quali trovano qui la prima occasione di suonare insieme. E per l'edizione del trentennale il direttore artistico Klaus Widmann ha voluto riunire un ventaglio di musicisti davvero formidabili, che esprimono differenti approcci e orientamenti del jazz contemporaneo. Gli otto musicisti coinvolti nella serata hanno tracciato in certi casi un percorso in comune: il vocalist David Linx e il pianista Diederik Wissels rappresentano un duo consolidato, e questo stesso duo belga ha spesso incontrato Paolo Fresu. Fresu e il chitarrista Bebo Ferra sono amici e collaboratori di lunghissima data. Ma nella serata, che si svilupperà soprattutto su duetti e trii, si celano possibilità davvero stimolanti: che dire ad esempio dell'abbinamento di due trombonisti formidabili come il pugliese Gianluca Petrella e il germanico Nils Wogram? O della varietà di abbinamenti che può alimentare la presenza di un batterista versatile e dinamico come lo statunitense Jim Black? O ciò che può solleticare lo straordinario arpista brasiliano Hamilton De Holanda? Da domani la rassegna si inoltra nella sua fitta programmazione di eventi collocati in tutte le ore della giornata e in ogni luogo della provincia di Bolzano. Segnaliamo in particolare la banda del trombettista Matthias Schriefl, poliedrico mattatore della scena tedesca, che dopo un laboratorio condotto per tre giorni a Bolzano sarà alle 11 di sabato in Piazza Walter. Da non perdere è il Vertigo Trombone Quartet, nel quale spicca ancora il nome di Nils Wogram: domani alle 15, presso il Vigilius Mountain Resort, raggiungibile da Lana con la piccola funivia. Un organico singolare formato da quattro tromboni, che percorrono le strade del jazz, del blues e della musica classica, cercando inediti dosaggi tra scrittura e improvvisazione. Per la serata di sabato c'è la possibilità di scegliere tra quattro località diverse. A Vipiteno, presso lo stabilimento Prinoth, è in programma alle 20,30 il concerto del quartetto di Nino Josele, chitarrista di flamenco, naturalmente di origine andalusa. Dal 2004 al 2010 Josele ha girato il mondo al fianco di Paco De Lucia. Ma la scelta si può orientare pure tra i concerti in programma alle 21: a Bolzano con la band del vocalist Martin Lechner, a Bressanone con European Jazz Motion, che riunisce musicisti provenienti da ben sei nazioni europee, e a Brunico con l'energia coinvolgente della banda marciante Blasstick.
Alto Adige 29-6-12

martedì 19 giugno 2012

Due giorni a tutto rock con The Subways e Hardcore Superstar


di Daniela Mimmi

RENON L’attesa sta per finire. Ancora un po’ di pazienza, e poi sarà tempo di «Rock im Ring». Il più grande festival rock open air dell’Alto Adige si terrà quest’anno nelle giornate e serate di venerdì 6 e sabato 7 luglio sull’area dell’Arena Ritten a Collalbo. Anche quest’anno sono attese alcune migliaia di giovani e di eterni ragazzi amanti della musica che non vogliono in nessun caso perdere l’atmosfera tipica del festival sull’altopiano del Renon. Anche per questa edizione 2012 sono previste, come sempre, attrazioni musicali di prima classe, un ricchissimo programma di contorno e ogni tipo di sorpresa culinaria. Innanzitutto i numeri: 2 giorni, 2 palchi e un totale di 25 gruppi provenienti da mezzo mondo e anche dall’Alto Adige. Infatti oltre a una selezione delle più interessanti band altoatesine e dell’Italia settentrionale, anche per questo 2012 il festival offrirà l’occasione di vedere dal vivo alcuni ospiti di livello internazionale. Gli headliner sono The Subways, on stage venerdì 6 luglio alle 21.12, seguiti da Pennywise alle 22.45, e Hardcore Superstar che, sabato 7 luglio dalle 22.45, chiuderanno la lunga kermesse musicale. The Subways sono tre londinesi che si chiamano Billy Lunn, Josh Morgan e Charlotte Cooper. Nel 2004 vincono la Glastonbury Competition e passano da un pubblico di poche centinaia a decine di migliaia in un colpo solo. I Pennywise hanno alle spalle una lunga carriera cominciata nel 1988 in California. Il successo arriva soprattutto nel 1995 con l’album “About time”. Nell’agosto 2008 esce Reason to Believe, il disco più recente del gruppo. Il cantante Jim Lindberg dopo vent’anni lascia il gruppo e viene subito sostituito da Zoli Téglás, ex front man degli Ignite. E infine gli Hardcore Superstar: hanno debuttato in Svezia nel 1998 con “It’s only rock’n’roll”, seguito da “Thank you” e da un lunghissimo tour mondiale durato due anni. In Italia, gli Hardcore Superstar hanno aperto i concerti di AC/DC e Motorhead. L’ultimo album della band svedese si intitola “The party aint’t over till we say so”. Ma anche il resto del programma non sarà da meno. Oltre ai molti interpreti locali (dai Nolunta’s ai vincitori di Upload, Rebel Rootz, da The Little White Bunny a Sin Deadly Sin) saranno presenti anche tante altre formazioni protagoniste della scena internazionale, come gli italiani The Rock’n’Roll Kamikazes, e Awaken Demons, i messicani Los Explosivos, i tedeschi Tos e Nitrogods, gli austriaci Midriff e gli olandesi Peter Pan Speedrock. Ricchissimo come sempre anche il programma di contorno: tanti stand, uno show di tatuaggi con modelle, spettacoli di giocoleria medievale, e buona cucina con specialità italiane e sudtirolesi, e per la prima volta, anche asiatiche. Dopo la distribuzione dei biglietti limitati “Early Bird”, esiste ovviamente ancora la possibilità di comprare biglietti ridotti presso tutte le filiali della Cassa Raiffeisen, Dico New a Bolzano, Prachtstube a Merano e online all’indirizzo www.rockimring.it

sabato 16 giugno 2012

Upload, oggi gran finale alla Halle 28


Sei le band rimaste in gara 

Questa sera gran finale di Upload all’Halle 28.
La serata verrà aperta, ore 19.30, da tre dei 6 gruppi finalisti del contest Upload - Nolunta’s (foto), Falling for Beautiful e Bob and the Apple - che faranno da spalla ai Bubble Beatz e al dj set di Kosheen, direttamente da Londra. I Bubble Beatz sono il duo più potente e percussivo della Confederazione Elvetica. Chiuderà la serata, prima dell’attesissima proclamazione del vincitore del festival Uploadsounds 2012, il dj set Kosheen, formazione di tendenza molto amata nel circuito della nuova dance e dell’elettronica di classe. Incuriosisce vedere i Kosheen mixati, filtrati, giocati attraverso le diavolerie di strateghi e ingegneri del suono. Upload è un festival euroregionale, pensato per entrambi i gruppi linguistici e gusti musicali. Apertura cancelli e vendita biglietti ore 19. Ingresso 5,00 € fino alle 21.00 - 10,00 € dopo le 21.BOLZANO Non c’è che dire: per i Nolunta’s questo è proprio un anno fortunato. In primavera la band gardenese ha vinto la finale nazionale del Rocknet Live Award, poi la classifica stilata dai lettori dei quotidiani Trentino e Alto Adige come migliore band di Upload 2012. E infine l’entrata tra i magnifici 6 nella finale di Upload 2012. E dire che la loro canzone, «Stand against the storm», l’hanno caricata sul sito 15 giorni dopo gli altri. «Devo dire che ci siamo fatti molta pubblicità, soprattutto attraverso Facebook» dice il cantante del gruppo Andreas Kondrak. “A parte quello, penso che abbiamo vinto perchè la nostra musica è molto particolare e i nostri strumenti non sono molto usati nella musica rock, così il suono è molto nuovo. Siamo ovviamente molto contenti, anzi entusiasti, di avere vinto la classifica dei lettori», ancora il cantante dei Nolunta’s. Kondrak, ad esempio, suona mandolino, ukulele e chitarra. Gli altri sono Hannes Senoner alle percussioni, Stephan Canins al contrabbasso e doppio basso, Luigi Romanelli alla chitarra, Simon Paur all’armonica e Leo Grossrubatscher alla batteria. Decisamente originale è anche il loro nome, preso niente meno che da Schopenhauer. Secondo il filosofo tedesco, la non-volontà di vivere, la Noluntas, ci libera dal voler vivere, nel senso che ci libera dal desiderio. Ci sono tre modi di raggiungere la Noluntas secondo Schopenhauer; il celibato, con la liberazione dal desiderio carnale, l’arte, in special modo la musica, o la metafisica. Loro hanno scelto la musica e la scelta si è dimostrata vincente. La loro prima musa ispiratrice, come dice Kondrak, «è la natura. Viviamo in Val Gardena, siamo circondati di una natura strepitosa e quando cerchiamo l’ispirazione ci basta guardare fuori dalla finestra». I loro pezzi nascono dal contributo di tutti e si evolvono e cambiano via via che i musicisti ci lavorano. «Io mi presento in sala prove con un testo e una melodia tristi perché magari in quel momento sono triste, poi qualcuno ci inserisce qualcosa di più allegro e allora nasce la canzone». La loro vita, come quella di tutti i giovani musicisti, è ancora divisa tra lavoro, studio e musica. «La musica è la nostra passione. Noi non abbiamo mai pensato di suonare per soldi. Suoniamo solo perchè ci divertiamo. Adesso sta diventando una cosa seria e impegnativa: facciamo 3-4 concerti alla settimana, suoniamo anche in Austria e in Germania, dove il nostro disco è distribuito e vende bene». Soprattutto per Luigi Romanelli, che studia a Milano, la cosa sta diventando pesante: questa settimana per suonare a Upload e poi a Merano viene su un paio di volte nel giro di pochi giorni. Sognano un futuro di successo, ma sempre con i piedi ben piazzati a terra. «Per noi il successo è poter suonare il più possibile, sentire altra musica, conoscere gente. Ed è anche accorgerci che stiamo migliorando. Oggi, ad esempio, non suoniamo più il pezzo di Upload come lo suonavamo in novembre, quando lo abbiamo registrato. E ci accorgiamo che con noi cresce anche il nostro pubblico, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Una volta ci conoscevano solo in Val Gardena, adesso ci conoscono in Alto Adige, in Austria, in Germania. Il nostro sogno? Continuare a suonare...», conclude la band gardenese che questa serà suonerà alla Halle 28, e riceverà anche il premio dei lettori di Alto Adige e Trentino dal direttore dei due quotidiani , Alberto Faustini. (da.mi.)
Alto Adige 16-6-12

venerdì 15 giugno 2012

Scelte le sei band per le due finali di Upload


I nomi: Nolunta’s, Rebel Roots, Sunday Drivers, Bob & The Apple, Falling for Beautiful e Jambow Jane

BOLZANO La rosa dei musicisti tra i quali verrà scelto il vincitore di Ulpoad 2012 continua a restringersi. Ieri la giuria, presieduta da Claudio Astronio e composta da Daniela Bozza, ideatrice di MTV New Generation e Pietro Camonchia, collaboratore di MTV e fondatore di varie agenzie di comunicazione e promozione musicale (ha promosso gente come Negramaro, Linea 77 e Velvet), ha scelto le sei band che si divideranno i due palchi delle due finali di Upload: il Palatrento questa sera, e la Halle 28 sabato sera. I magnifici sei sono: i gardenesi Nolunta’s, i trentini Rebel Roots, Sunday Drivers e Bob and The Apple, i Falling for Beautiful che arrivano da Innsbruck e Jambow Jane di Riva del Garda. Gran finale, quindi per questa quarta edizione del Concorso Upload, nelle due serate di Trento e Bolzano, con tanta musica e anche prestigiosi headliner. Questa sera al Palatrento sono di Rebel Roots, Jambow Jane e Sunday Drive come supporter ai 99 Posse, collettivo raggamuffin di Napoli riunitosi dopo una lunga pausa. Domani sera, alla Halle 28 di Bolzano dalle 19,30 in poi, sono di scena i ragazzi che escono da Upload School, quindi la band che vinto il Festival Studentesco, e i tre finalisti di Upload: Nolunta’s, Bob and The Apple e Falling for Beautiful. Highlight della serata sono i due percussionisti svizzeri di Bubble Beatz, con uno spettacolo ricco di ritmi, suoni e effetti speciali. I due dj che accompagneranno gli spettatori fino alle ore piccole sono dj Boosta, tastierista e fondatore dei Subsonica, a Trento, e Kosheen, gruppo brittanico da Bristol, nato dall'assemblaggio di songwriting classico con elementi elettronici di Drum ’n’ Bass. (d.m.) 
Alto Adige 15-6-12

JAZZ FESTIVAL ALTO ADIGE


Un mare di concerti e grandi nomi per celebrare i 30 anni 

Il ricco programma di concerti, ma anche workshop e altre proposte collaterali, è visitabile sul sito www.altoadigejazzfestival.com.
I biglietti dei concerti a pagamento sono in prevendita alla cassa del Teatro Comunale (da martedì a venerdì, ore 10-13 e ore 15-19; sabato ore 10-13). Possono ancher essere ordinati telefonicamente, allo 0471 053800, oppure per e-mail: ticket@vipticket.it. yyPrevendita anche presso le Associazioni turistiche di Bressanone, Vipiteno, Brunico, Appiano.C’è inoltre la possibilità di uno Sconto del 30% con l'acquisto dei biglietti per cinque concerti.di Giuseppe Segala E' una tappa importante, quella festeggiata quest'anno dal Jazz Festival Alto Adige: trent'anni di programmazione, un mare di concerti, e un’offerta musicale quanto mai ampia e diversificata. L'anniversario è sottolineato alla conferenza stampa di presentazione dal direttore artistico Klaus Widmann, che già pensa ai prossimi trent'anni: “Il festival cerca di posizionarsi a livello internazionale, e sempre più il nostro lavoro si avvicina a questa meta. Sotto il punto di vista delle scelte artistiche ci arrivano gradite conferme: quest'anno Umbria Jazz aprirà il suo cartellone con il duo di Stefano Bollani e Hamilton De Holanda, un connubio che noi abbiamo presentato in anteprima qualche anno fa, proprio qui a Bolzano”. Allo scoccare dei trent'anni è però giusto ricordare che la tradizione del jazz si è ben radicata nel tessuto culturale dell'Alto Adige anche per l'apporto di persone come Nicola Ciardi e Laura Weber, che mettevano la loro passione e competenza, le loro conoscenze al servizio delle prime edizioni di Jazz Summer. Oggi, con il lavoro di Klaus Widmann, quell'idea si è sviluppata in varie direzioni, portando la musica in tutto il territorio provinciale e non solo nelle sale di concerto: dentro le attività economiche più vitali, come le cantine e le aziende vinicole, nelle piazze, nei castelli, nelle banche, nei rifugi dolomitici. L'edizione che si aprirà a Bolzano il prossimo 29 giugno, e che si protrarrà fino all'8 luglio, presenta un primo concerto inedito che, sulla linea degli anni più recenti, offre la possibilità di incontrarsi ad alcuni musicisti di punta nel panorama odierno: artisti di casa a Bolzano, come Paolo Fresu, Gianluca Petrella e il prodigioso mandolinista brasiliano Hamilton De Holanda, e musicisti sui quali vale la pena di fissare l'attenzione, come il batterista statunitense Jim Black, il trombonista germanico Nils Wogram, il pianista Diederik Wissels, il vocalist David Linx, il chitarrista Bebo Ferra. Ma questa è solo la prima tappa di una maratona che poi si dipanerà in tutta la provincia, seguendo i criteri che già il pubblico affezionato conosce: appuntamenti gratuiti durante il giorno e proposte serali nei teatri, al Museion, al castello di Brunico, al Parkhotel Laurin. Il consiglio è quello di esaminare attentamente questa ricca offerta di concerti, per tracciare un proprio itinerario personale, lasciandosi guidare anche un po' dall'istinto e dall'attrazione per i meravigliosi luoghi dove sono collocati. Noi possiamo tracciare la nostra mappa, senz'altro parziale, non potendo citare l'intero programma che vede coinvolti 250 musicisti provenienti da venti nazioni, impegnati in una settantina di proposte concertistiche. Tra le serate, opteremmo senza dubbio per quella che vede il duo di Louis Sclavis e Francesco Bearzatti, al Parkhotel Laurin di Bolzano, il 3 luglio alle 21. Altra serata da non perdere è quella con il settetto di Stefon Harris (vibrafono), David Sanchez (sax tenore) e Nicholas Payton (tromba), il 6 luglio al Museion di Bolzano. E ancora la successiva, sempre al Museion, che vede in scena il trombettista del momento, il giovane Ambrose Akinmusire, alla guida di un sestetto con Walter Smith al tenore. Spostiamoci sulle montagne e incontriamo il Vertigo Trombone Quartet, dove spicca il nome di Nils Wogram (il 30 giugno, alle 15, al Vigilius Mountain Resort, presso Lana). Ma anche la Piccola Orchestra Gagarin, con Paolo Angeli alla chitarra, l'8 luglio al Rifugio Comici di Selva. Da non perdere il progetto speciale del 7 luglio alla tenuta vinicola Lageder di Magrè, con la sassofonista tedesca Angelika Niescier, il fisarmonicista Simone Zanchini e il bassista Stefano Senni. Ancora un consiglio: si cerchi il nome di Matthias Schriefl, trombettista germanico di grandi doti: nel programma compare con vari progetti, tutti da seguire. Insomma, una vera festa per gli amanti del jazz in regione (ma ormai anche questo concetto è fortemente riduttivo), e soprattutto una vera festa per chi avrà voglia e tempo di dedicarsi alla scoperta di ciò che ancora non conosce.
Alto Adige 15-6-12

lunedì 11 giugno 2012

Bubble Beatz, ritmi selvaggi ad alto tasso di adrenalina



Il duo svizzero utilizza ogni tipo di strumento da cui possa uscire un suono Sul palco anche «Kosheen dj set» e tre band finaliste del concorso 

di Daniela Mimmi
Sono in due, ma sembrano un’orchestra. Anche se di strumenti «veri», tra le mani, ne hanno veramente pochi. I due svizzeri Bubble Beatz infiammeranno la notte di chiusura di Upload 2012 a Bolzano il 16 giugno. È difficile definire la loro musica che cavalca trash-dance, metal-techno, industrial-tribal-house, ma dentro c’è anche breakbeat, drum & bass, electro funk, con un accenno di Prodigy e le percussioni trascinanti degli anni Ottanta. I loro strumenti sono rullanti, grancasse e tamburi di tutti i generi, ma anche travi, legni, fili, coperchi, tubi, bottiglie, cartelli stradali, materiali urbani e industriali riciclati, ogni cosa, insomma, che è possibile percuotere e da cui far uscire un suono. I loro concerti sono spettacolari, una via di mezzo tra performance di batteria e un live act elettronico, con effetti scenici spettacolari. Entrambi batteristi ed entrambi di San Gallen, in Svizzera, Christian Gschwend e Kay Rauber hanno fondato i Bubble Beatz nel 1999 e da allora suonano le loro infinite percussioni nei festival, nei locali e nei club di tutta Europa. La loro popolarità è nata quando hanno partecipato allo show tedesco «Das Supertalent», dove hanno suonato una nuova versione decisamente elettronica di “Insomnia” di Faithless, arrivando così alla finale. Al loro attivo hanno un ep con 4 tracce, “No sleep”, e il nuovo album di studio “Don’t litter” che contiene dodici nuovi brani, e un dvd tratto dal “Don’t litter tour”, registrato lo scorso anno al Casinò di Herisau davanti a 1.300 persone, con 13 brani e una manciata di videoclip. Con loro, sul palco e in studio, collaborano il bassista e produttore Marcel Gschwend e il tastierista nonché manipolatore di computer Urs Baumgartner. I due Bubble Beatz tengono molto all’aspetto scenico delle loro performance e scelgono sempre light designer che sono dei veri artisti nel settore, come il giovane Wolgi Wolgensinger che ha firmato le luci del recente spettacolo «Trash». Dal punto di vista visivo il loro spettacolo è di forte impatto, il light set è impressionante, ma non lo è di meno dal punto di vista strettamente musicale: ritmi selvaggi, primitivi, sanguigni, accordati con l’elettronica elegante e spesso onirica e ipnotica. Quello di Bolzano sarà, insomma, un dancefloor ad alto tasso di adrenalina, uno spettacolo da vedere e da sentire. Appuntamento il 16 giugno, ore 19, alla Halle 28 di Bolzano. Con il duo svizzero anche «Kosheen dj set», 3 band finaliste di Upload ed i «Reach us endorphine».
Alto Adige 11-6-12

giovedì 7 giugno 2012

INDIE POP dei MARGARETH



Sempre alla ricerca di nuove proposte Arci Aur-Ora dopo la puntata Folk di sabato scorso  prosegue questo 

sabato 9 giugno alle 21e30 

con l’ INDIE POP dei MARGARETH

La band nasce nel 2006, con l’intenzione di proporre un suono di matrice folk-pop, ispirata da artisti come Beatles, Jefferson Airplane, Mark Lanegan, Mojave 3, Calexico. Da subito escono due EP autoprodotti: Margareth [2006] e Out of the City [2007], e un anno dopo ne arriva un altro, This Town. A gennaio 2010 esce per Macaco Records il primo disco ufficiale, White Lines, che, pur mantenendo l’attitudine ‘acustica’ di base, lascia intravedere qualche incursione in territori più rock e psichedelici. A inizio 2011 approdano per la prima volta all’estero, per un tour in Germania. Nel frattempo, l’esperienza si affina e il suono si amplia, inglobando elementi sempre nuovi e sempre diversi. La musica si fa più onirica, più cerebrale, più elettronica, più rock. Con queste idee e in quest’aria di cambiamento, la band si chiude nello studio di Marco Tagliola insieme al produttore artistico Giovanni Ferrario. Il prodotto di questo incontro è Fractals, che vedrà la luce a inizio 2012.
Si ricorda inoltre la manifestazione di domenica 10 giugno
MATINEE MUSICALE CON PRANZO
HONDURAS (R)ESISTE
Organizzato dal Circolo con il Comitato Quincho Barrilete e il Collettivo Italia Centro America CICA dalle ore 10 alle 17

sabato 2 giugno 2012

Klezmer e musica balcanica con la Maxmaber Orkestar



ORA Appuntamento alla Vecchia Stazione di Ora questa sera 2 giugno alle ore 21.30:

 il Circolo Arci Aur-Ora presenta la Maxmaber Orkestar. La Maxmaber Orkestar, gruppo italo-croato-bosniaco, inizia il suo viaggio a Trieste, città che da sempre rappresenta un luogo di scambio e di contaminazione tra genti e culture diverse, punto di congiunzione tra le culture latina, slava e germanica e porta naturale tra Est e Ovest europei. Come una vecchia Stazione appunto. In un mondo dominato dalla musica iterativa e standardizzata del pop rock commerciale, dei 4/4 scanditi con monotonia, la Maxmaber Orkestar sedurrà il pubblico con ritmi avvolgenti e inusuali, melodie arcaiche e danze trascinanti. Voci, fisarmonica, sax soprano, chitarre, bag(lama, tromba, batteria e contrabbasso, per trascinare gli ascoltatori in un viaggio attraverso la tradizione popolare dell'Europa orientale e del Mediterraneo. Klezmer, musica rom e dei Balcani, vecchie canzoni italiane e un pizzico di jazz si intrecciano in un sound allegro e malinconico allo stesso tempo. Un percorso musicale che confluisce naturalmente nei brani originali, spesso in dialetto triestino. La Maxmaber Orkestar è stata ospite del Waves Festival in Danimarca, del Festival Klezmer di Ancona, del Folkest, del Carnevale di Venezia, del festival internazionale di Goražde, del Kid's Festival a Sarajevo, del Campus di Montecatini, del festival Luka Praha in Repubblica Ceca, del decennale di Osservatorio Balcani, del Jazz Etno Funky Festival di Koper, di «Radicazioni» in Calabria e di molti altri eventi e manifestazioni. Un viaggio attraverso l'Italia, dall’Alto Adige alla Sicilia, dalla Liguria al Salento, e in gran parte d'Europa, dalla Scandinavia alla Spagna alla Bosnia Erzegovina, per un progetto nato nel 2003.
Alto Adige 2-6-12

venerdì 1 giugno 2012

Aspettando i 99 Posse: «Siamo contro ogni dogma»



La band napoletana sarà a Bolzano il 16 giugno nell’ambito di Upload Il leader: non abbiamo nulla da insegnare, raccontiamo solo noi stessi 

Il 10 maggio 1991 nasce a Napoli il centro sociale occupato autogestito Officina 99. Il 9 ottobre dello stesso anno nasce la 99 Posse, come diretta espressione del C.S.O.A. e delle nuove culture urbane che trovano nella musica un veicolo potente. Il primo storico singolo della 99, "Rafaniello" e "Salario Garantito", dà la stura a quell' onda rap e raggamuffin che segnerà una svolta epocale nella musica popolare italiana. Nell'anno successivo il singolo "Sott'attacco dell'idiozia" vede la prima forma di collaborazione stretta e dinamica fra tre gruppi napoletani: 99 Posse, Bisca, Almamegretta. E' qui che si gettano le basi per il supergruppo Bisca99Posse che in due anni girerà l'Italia con più di 200 date e con picchi di 15000 persone (il mattatoio 1994). Il primo album della 99 Posse, "Curre Curre Guagliò" esce nel 1993 .di Daniela Mimmi wBOLZANO 99 Posse e il dj set Boosta, il fondatore dei Subsonica, Bubble Beatz, il top delle band svizzere, e il set di dj Kosheen. Tocca a loro animare, o meglio incendiare, le due serate finali del Festival Upload, il 15 al Palatrento e 16 giugno alla Halle 28 di Bolzano. Ovvero, un gruppo storico italiano, 99 Posse, che dovrebbe richiamare pubblico anche da Bolzano, e una band tirolese, Bubble Beatz, che dovrebbe richiamare a Bolzano il pubblico di tutto il Tirolo, del nord e del sud. Per conoscere meglio gli highlight di Upload 2012, cominciamo dai 99 Posse, uno dei gruppi più famosi di raggamuffin, formatosi nel 1991, scioltosi nel 2005 e riformatosi nel 2009. Oggi del gruppo fanno parte il leader storico Luca Persico, meglio conosciuto come 'O Zulù, Marco "Kaya Pezz8" Messina (campionatore e dub master), Massimo Jovine al basso e Sacha Ricci alle tastiere. Chiediamo a ‘O Zulù come si sentono i 99 Posse, partiti dai centri sociali come il Leoncavallo, all’interno di una rassegna per giovani band come Upload. «Noi ci sentiamo bene dappertutto e per noi va bene ogni luogo. Non abbiamo niente da insegnare ai giovani, ci limitiamo a raccontare. E poi ci piace l’idea di venire a suonare lì. Io passo sempre le mie ferie in Val Passiria, un po’ perchè nessuno mi conosce e mi chiede l’autografo o la foto, e un po’ perchè lì sono amanti dei cani, e io ho due rotweiler». I vostri testi sono stati duri, irriverenti, spesso violenti. Cosa ne pensate di quelli composti dai giovani? Non hanno vissuto come noi i postumi degli anni Settanta, quando a scuola eri un comunista, un anarchico o un paninaro. I ruoli erano ben definiti. Oggi non c’è differenza tra destra e sinistra, i ragazzi sono confusi e resi ancora più confusi dai media. Noi cerchiamo di togliere questa confusione dicendo in modo chiaro e netto come la pensiamo e facendo chiarezza sul contenuto di parole come fascista o comunista. Non è tutto uguale. E comunque c’è una terza via, la nostra: farlo con la testa e con la tua gente. Noi siamo onesti. Rifiutiamo ogni tipo di dogma e pensiamo che ogni diversità sia uno stimolo. Noi siamo sulla scena da una ventina di anni e abbiamo sperimentato tutte le diversità. Negli anni Ottanta sopravviveva solo chi si uniformava, negli anni Novanta le sfide erano ormai passate. La vostra rottura è stata causata da ragioni musicali o politiche? Entrambe le cose. Noi suonavamo nei centri sociali come nei galà eleganti. Qualcuno preferiva suonare ai galà e nei salotti. Le distanze sono diventate incolmabili. Ci siamo ritrovati noi quattro, quelli dell’attuale formazione, dietro al palco di un concerto di beneficenza. Lì abbiamo deciso che avremmo potuto ricominciare. Il vostro ultimo cd si intitola “Cattivi guagliuni”. Si riferisce a voi? Non solo, anche alla gente che vive in intere zone del mondo pensate solo per lo sviluppo delle attività illecite, in cui ci sono le risorse umane destinate al crimine. Ma c’è anche il business della repressione, o della finta repressione. Secondo voi in un contest come Upload può nascere una nuova musica? Dicono che le note sono finite e che sono già state mescolate tutte. Noi non siamo d’accordo. C’è sempre una nuova via...
Alto Adige 1-6-12