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sabato 16 giugno 2012

Upload, oggi gran finale alla Halle 28


Sei le band rimaste in gara 

Questa sera gran finale di Upload all’Halle 28.
La serata verrà aperta, ore 19.30, da tre dei 6 gruppi finalisti del contest Upload - Nolunta’s (foto), Falling for Beautiful e Bob and the Apple - che faranno da spalla ai Bubble Beatz e al dj set di Kosheen, direttamente da Londra. I Bubble Beatz sono il duo più potente e percussivo della Confederazione Elvetica. Chiuderà la serata, prima dell’attesissima proclamazione del vincitore del festival Uploadsounds 2012, il dj set Kosheen, formazione di tendenza molto amata nel circuito della nuova dance e dell’elettronica di classe. Incuriosisce vedere i Kosheen mixati, filtrati, giocati attraverso le diavolerie di strateghi e ingegneri del suono. Upload è un festival euroregionale, pensato per entrambi i gruppi linguistici e gusti musicali. Apertura cancelli e vendita biglietti ore 19. Ingresso 5,00 € fino alle 21.00 - 10,00 € dopo le 21.BOLZANO Non c’è che dire: per i Nolunta’s questo è proprio un anno fortunato. In primavera la band gardenese ha vinto la finale nazionale del Rocknet Live Award, poi la classifica stilata dai lettori dei quotidiani Trentino e Alto Adige come migliore band di Upload 2012. E infine l’entrata tra i magnifici 6 nella finale di Upload 2012. E dire che la loro canzone, «Stand against the storm», l’hanno caricata sul sito 15 giorni dopo gli altri. «Devo dire che ci siamo fatti molta pubblicità, soprattutto attraverso Facebook» dice il cantante del gruppo Andreas Kondrak. “A parte quello, penso che abbiamo vinto perchè la nostra musica è molto particolare e i nostri strumenti non sono molto usati nella musica rock, così il suono è molto nuovo. Siamo ovviamente molto contenti, anzi entusiasti, di avere vinto la classifica dei lettori», ancora il cantante dei Nolunta’s. Kondrak, ad esempio, suona mandolino, ukulele e chitarra. Gli altri sono Hannes Senoner alle percussioni, Stephan Canins al contrabbasso e doppio basso, Luigi Romanelli alla chitarra, Simon Paur all’armonica e Leo Grossrubatscher alla batteria. Decisamente originale è anche il loro nome, preso niente meno che da Schopenhauer. Secondo il filosofo tedesco, la non-volontà di vivere, la Noluntas, ci libera dal voler vivere, nel senso che ci libera dal desiderio. Ci sono tre modi di raggiungere la Noluntas secondo Schopenhauer; il celibato, con la liberazione dal desiderio carnale, l’arte, in special modo la musica, o la metafisica. Loro hanno scelto la musica e la scelta si è dimostrata vincente. La loro prima musa ispiratrice, come dice Kondrak, «è la natura. Viviamo in Val Gardena, siamo circondati di una natura strepitosa e quando cerchiamo l’ispirazione ci basta guardare fuori dalla finestra». I loro pezzi nascono dal contributo di tutti e si evolvono e cambiano via via che i musicisti ci lavorano. «Io mi presento in sala prove con un testo e una melodia tristi perché magari in quel momento sono triste, poi qualcuno ci inserisce qualcosa di più allegro e allora nasce la canzone». La loro vita, come quella di tutti i giovani musicisti, è ancora divisa tra lavoro, studio e musica. «La musica è la nostra passione. Noi non abbiamo mai pensato di suonare per soldi. Suoniamo solo perchè ci divertiamo. Adesso sta diventando una cosa seria e impegnativa: facciamo 3-4 concerti alla settimana, suoniamo anche in Austria e in Germania, dove il nostro disco è distribuito e vende bene». Soprattutto per Luigi Romanelli, che studia a Milano, la cosa sta diventando pesante: questa settimana per suonare a Upload e poi a Merano viene su un paio di volte nel giro di pochi giorni. Sognano un futuro di successo, ma sempre con i piedi ben piazzati a terra. «Per noi il successo è poter suonare il più possibile, sentire altra musica, conoscere gente. Ed è anche accorgerci che stiamo migliorando. Oggi, ad esempio, non suoniamo più il pezzo di Upload come lo suonavamo in novembre, quando lo abbiamo registrato. E ci accorgiamo che con noi cresce anche il nostro pubblico, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Una volta ci conoscevano solo in Val Gardena, adesso ci conoscono in Alto Adige, in Austria, in Germania. Il nostro sogno? Continuare a suonare...», conclude la band gardenese che questa serà suonerà alla Halle 28, e riceverà anche il premio dei lettori di Alto Adige e Trentino dal direttore dei due quotidiani , Alberto Faustini. (da.mi.)
Alto Adige 16-6-12

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