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mercoledì 31 ottobre 2012

Monti Pallidi, una storia intonata


Il Coro, simbolo di Laives, festeggia i 45 anni sabato e lo fa cantando ma anche rivedendosi in foto 

di Bruno Canali
LAIVES Un’istituzione nel panorama corale e anche nel panorama associativo laivesotto. Parliamo del Coro Monti Pallidi, che compie 45 anni e sabato 3 novembre farà festa al Teatro Gino Coseri di Laives, in coincidenza con la 33ª rassegna corale Città di Laives, che vedrà alternarsi sul palco, alle 20.30, il Monti Pallidi appunto e i cori ospiti, che saranno il Gerberto di Bobbio (Pc) e il Coronelle di Cavalese, in Trentino. La storia del Monti Pallidi ebbe inizio nell'autunno del 1967 in un albergo di Ora, dove alcuni giovani appassionati di canti popolari, incontrarono il maestro Sergio Maccagnan per proporgli la creazione di un coro della montagna, come venivano definiti allora i cori di voci maschili del genere. Convincere quel giovane maestro bolzanino dalla voce tenorile chiara e potente, capelli arruffati e ancora senza il celebre pizzetto che si sarebbe fatto crescere strada facendo, fu come sfondare una porta aperta: la passione per il canto popolare in lui era innata e così il suo entusiasmo, che travolse immediatamente quel gruppo di ragazzi. Al coro fu dato il nome Monti Pallidi, in omaggio alle montagne più belle del mondo, bianche col sole e con la luna, oggi patrimonio dell'Unesco. Venne anche scelta, come divisa, la camicia rossa, per ricordare l'Enrosadira delle meravigliose albe dolomitiche. Il maestro Maccagnan ha guidato il Coro Monti Pallidi per 38 lunghi anni, all'inzio tra peripezie di ogni genere, fra salette di alberghi e trattorie dato che non c'era una sede per provare, poi nella canonica della chiesa di San Leonardo a Bronzolo. Intanto cresceva la bravura e la fama del gruppo, tanto da ricevere le prime convocazioni ai concorsi più rinomati dell'epoca a livello regionale e nazionale, sempre come ambasciatori del canto popolare italiano , fino in Brasile. Infine la “casa” a Laives, città alla quale il Monti Pallidi è stabilmente legato ormai. Quanto al Maestro Sergio Maccagnan, quando ha capito che la sua creatura era adulta e stabile sulle gambe, ha deciso di passare la bacchetta di direttore al figlio Paolo, che dal 2005 dirige il complesso vocale, sempre strettamente composto da voci esclusivamente maschili. Con Paolo Maccagnan il Monti Pallidi ha saputo anche imboccare strade nuove e inedite con rinnovato successo e diversi sono i giovani che nel frattempo si sono avvicinati alla musica popolare. Per i festeggiamenti del 45esimo, il via è stato dato già tempo addietro e sabato 3 novembre, al Teatro Gino Coseri si inizierà già alle ore 16 con una bella mostra fotografica allestita nel foyer, che ripercorrerà questa bella storia, insieme ad altri scatti del fotografo Albert Ceolan. Alle 20.30 quindi il concerto aperto a tutti. 
Alto Adige 31-10-12

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