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Resti dell'atrio feudale del maso Seizen |
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Albergo Restauration Lewald (1918) |
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La vecchia osteria "Zum Lewald" |
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Il maso Mane (Ristorante Wuerstel) |
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Vecchio ponte ad arco in pietra presso il maso Leibele |
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Maso "Leibele in der Au" |
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Crocifisso ligneo a maso Renner |
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Maso Renner |
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Maso Steinmann (1595) |
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Foto aerea masi Steinmann e Rennen |
Maso Putzen nella frazione di San Giacomo
I masi «in der Au»
(nella palude)
nel quartiere « Unterau» -San Giacomo - Laives
Maso Putz
p. e. 95
La signoria fondiaria
spettava alla chiesa di San Giacomo in der Au.
Il Putz è uscito dal maso
Schluntner di Seit La Costa.
1536. Kristan Kob (Vfb B
Libri Arch. Bolzano 1536. fol. 115).
1553. i tutori degli
orfani di hristan Kob vendono i1 maso a Catarina. vedova di Adam Lenz
di maso Spörl nel
Novaponentino.
1558 Jheronimus Pfösl,
genero di Catarina Lenz.
1719. Dominicus Atzwanger
zu Riglhaim vende il maso a Georg Anton von Menz.
1758, quest'ultimo lo
passa al figlio Georg.
1804, Mathias Mayr di maso
Köhl lo acquista da Maria
Kemenater nata Erlacher. Da Mathias Mayr 1o eredita la figlia Maria
Mayr che nel 1815 lo vende a Johann Gamper.
1863, Anton Pircher
compera i1 maso che nel 1877 è aggiudicato in pubblica asta a
Heinrich Mumelter. Costui nel 1890 cede ai suoi due figli “maso
Putz a Seit nel quartiere San Giacomo”
1903, lo acquistano in
parti uguali Vigil Carli e Maria Carli nata Tapfer (Vfb B Libri Arch.
B. 1903. fol. 1126
1939. Pau1 1Iayr. 1956,
Johann Schweigkofler
Maso Messner
(sacrestano)
p.e.81,82,83
Il maso - ossia canonica o
casa del sacrestano - era proprietà della chiesa di San Giacomo in
der Au. (Anticamente la zona Unterau. ora San Giacomo, era detta
Cinte e Campoledro, mentre la parte più settentrionale
ossia Oberau o 0ltrisarco, era chiamata Sibidat. Per queste
antiche denominazioni vedere: Staffler. Die Hofnamen.)
1547 Thoman Sterzer
sacrestano (Vfb B Libri Arch. Bolzano l547, fol. 17).
1552. Paul Knoll.
1558, Hans Flascher.
1567 Bartlme Frelich.
1585, Niclas Khuepacher.
1692. c'è lite tra il
sagrestano e il contadino di maso Schluntner di Seit/La Costa a
causa di un bosco. Tra il resto, nel relativo documento si legge:
“Accanto e a monte della chiesa si trova un'area improduttiva con
arbusteto da frascame e un valloncello ove sgorga una piccola
sorgente munita di trugolo; di quest'acqua fruisce i1 sacrestano. Nel
suddetto valloncello, verso la pietraia, vi stanno alcuni noci.”
(Vfb B Libri Arch. B. 1692, fol. 599).
1703, Jenewein. ex
sacrestano.
Maso Seitz
p. e. 88. 89. 90. 92. 93
1445,des Seitzen Gut
(TLA II 5571).
1523. Sewastian Seyz
(Staffler).
1531. CristanWeber, Seitz
in der Au (Vfb B Libri Arch. Bolzano 1531, fol. 220). Egli fece
permuta con maso Ritter in der Au che nel 154 l'Isarco aveva in gran
parte distrutto. Anche al maso Seizen in quell'anno 1'Isarco aveva
provocato danni tali da rendere impossibile l'individuazione dei
termini di confine.
153. Hans Mair.
1548. Jörg
Poblitscher zu Poblitsch ottiene il maso in concessione perpetua dal
suocero Adam Lenz di Nova Ponente.
1561. i tutori delle
figlie del defunto Jörg
Poblitscher vendono il maso a Hans Tranell di maso Kilian in deg Au.
Tuttavia Othmar Leiner, amministratore dei Liechtenstein rivendica il
diritto di prelazione ed entra in possesso del podere che dà poi in
affitto.
1573. Andre Partschoner.
1576, Adam Stärkl
di maso Wisshauser ad Aslago.
1587. lo Stärkl
vende per 300 fiorini i diritti fondiari sul maso - fino allora
allodiale - a Johannes Waidmann, beneficiato di Bolzano, che
percepisce così 30 staia di segala a titolo di censo annuale.
1588. Michael Stärkl
vende il maso a Hans Egger, detto Hayer, di maso Oberpriell im Dorf
presso Bolzano.
1602, da Hans Egger lo
eredita il genero Peter Kinig che lo dà in locazione.
1607. Wolfgang Pircher.
1648. Abraham Bruder.
1660. Georg Menz.
1693. Maria Menzin nata
Gumerin vende maso Seitz ai propri figli Georg e Josef Franz. Il maso
paga una libbra di pepe ai signori von Kiepach della Haselburg
(Castel Flavon) per “l'acqua della fontana che da lassù scendeva.”
1758, Georg Anton Menz
dona il maso all'unico figlio Georg.
1812, Peter Michelon si
aggiudica all'asta il maso. I1 fabbricato era stato allora distrutto
da un incendio e venne totalmente ricostruito.
1819, Johann Chemoli a
maso Seitzen.
1903, Anna vedova Zanotti
lo vende alla città di Bolzano.
1925, Josef e David Espen
lo acquistano in parti uguali.
Maso Hilber
p. e. 87
Ad eccezione di alcuni
appezzamenti il maso era allodiale (luteigen), non soggetto quindi a
versamento di censo ad alcuna signoria fondiaria. Ai Wolkenstein
spettava la signoria fondiaria su un prato da 18 opere nella palude;
l'Ospedale di Santo Spirito e la chiesa di San Giacomo in der Au
percepivano il censo fondiario di un altro prato di piccole
dimensioni. Nel 16° secolo il maso Hilber aveva un'estensione di
circa 60 opere (corrispondenti a 17 ettari circa). Uno dei suoi prati
era denominato Wuecherwies.
1526, Jörg
Hilber in der Au (Vfb B Libri Arch. Bolzano 1526, fol. 12), il quale
morì nel 1535. L'inventario, redatto dopo il suo decesso, dimostra
come il maso fosse tenuto in ottimo stato. Jörg
Hilber lasciava una figlioletta di nome Anna, che frequentò 1a
scuola a Bolzano; sposò poi Alexander Pock che, in tal modo, divenne
contadino al maso Hilber. Il Pock era «capomastro delegato dalla
vicìnia in der Au» per il rimaneggiamento della chiesa di San
Giacomo nel 1542 (vedere sotto tale titolo).
1558, Alexander Pock e Eva
Pockin, sposata a Hans Glaidt di Chiusa, ereditano il maso. L'anno
successivo il muratore Anthoni di Woltolin (Valtellina?) ricostruì
la caga di maso Hilber con stalla e cantina. Hans Glaidt diede il
podere in locazione. Tra i doveri del fittavolo figurava anche la
manutenzione del tetto in paglia della casa.
1570, alla morte di Hans
Glaidt il maso torna alla vedova Eva Pockin e al secondo marito di
costei. Hans Feichtner.
Nel 1575 la coppia
vendette censi fondiari gravanti sul maso.
Nel 1579 il Feichtner
assunse con incarico annuale, un operaio addetto alla lavorazione
del vigneto dietro il compenso di 70 fiorini da consegnare in tre
rate.
1587, il Feichtner viene a
mancare dopo aver abbandonato i1 maso in mino ai creditori i quali
concordano di assegnarlo a Christof Rottenpuecher. Questi lo diede in
locazione.
1634, Baltasar Ortner
colono a maso Hilber.
1674, Michael Ranigler,
figlio di Adam.
1695. Michael Ranigler
junior.
1712, il figlio di
quest'ultimo Anthon Ranigler.
1747, compera i1 maso
Georg Anton Menz che nel 1758 lo passa a1 figlio Georg.
1828, Josef conte Thun.
1890. Guido conte Thun
Hohenstein.
1926. Luis Mayr.
Maso Telser
p. e. 86
Si tratta di podere uscito
probabilmente da maso Hilber.
1777, Johann David von
Hofer di Bolzano possiede un vigneto con dentro una baita.
1906, Severin Chelodi (Vfb
B Libri Arch. Bolzano 1906, fol. 3712).
1940, Gisella Chelodi
coniugata Carli.
Maso Lewald
p. e. 85
Ne percepiva il censo
fondiario 1a chiesa di San Giacomo in der Au.
1417, Johannes detto
Lebol a San Giacomo (Sp. A. B.)
1535, muore Simon
Lebold (Vfb B Libri Arch. Bolzano 1535. fo1. 219). Il maso passò
al fratello Steffan Pauryrl chiamato Pfanzelter di
Montan/Montagna.
1541. Lucas Lebold, nipote
del suddetto Steffan. Costui fece installare l'orologio nella locale
chiesa. (Vedere il capitolo sulla chiesa.)
1558, Lucas Lebold muore
lasciando i figli Niclas, Paul. Bartlme. Ereditò il maso il figlio
maggiore Niclas; Bartline ebbe il masetto denominato Hitthöfl
in der Au (Vedere sotto tale nome).
Al Lewald apparteneva, tra
il resto, “un campo da 4 staia con 4 filari di viti, posto in
Sissant in der Au ai piedi della montagna e denominato Reitl”.
Di esso era signore fondiario l'Ospedale Santo Spirito di Bolzano. La
denominazione Reytl lascia capire che si trattava di un novale.
1598. Niclas Lebold passa
a miglior vita e lascia due figlie: Maria. nata di primo letto. e
Katarina. nata dalla seconda moglie Eva Ganznerin. Maria sposò Jakob
Mesner, colono al Lewald. Eva Ganznerin intraprese. Nell'anno santo
1600, un pellegrinaggio al santuario di Loreto e a Roma. 1613.Veit
Killian, Lebolt; egli cessò di vivere nel 1628.
1638. Jacob Mesner.
1653. Hans e Adam Oth.
1697, Johann Baptist Mayr.
1716. Franzischg Jegg, ex
detentore di maso Lebolt.
1777 Franz Anton Gartner.
1828. Johann Fiorioli.
1893. Josef Fiorioli (Vfb
B Libri Arch. Bolzano 1894, fol. 1888). Attualmente, famiglia Werth.
Maso detto Hütthöfl
o Schenk
p. e. 79
1556. Christan Pauryel
(Vfb B Libri Arch. Bolzano 1556. fol. 222). Egli decedette l'anno
appresso lasciando la vedova Apollonia. Il masetto in der Hütten
fu venduto a Conrad Praunsnüssl.
1577. Bartlme Lewald al
maso Hüterhof; egli dà
i1 podere in affitto dietro la corresponsione di metà vino e metà
grano.
1584. i tutori degli
orfani del defunto Bartlme Lewald vendono il Hütthöfl
a Gosmann Weingarter dell omonimo maso di Seit/La Costa.
1602. Hanns Prenner.
1611. i figli di quest
ultimo.
1619. Balthasar Prenner
auf der Hit.
1640. Sebastian am Weg.
1676. Johann Paul am Weg,
scrivano cvico.
1705. Kassian Vieide di
Gummer (San Valentino di Cornedo, che ha acquistato i1 masetto
Hütthöfl
da Franzischg Schenk, muore senza prole; ereditano i fratelli
di lui.
1712. gli eredi di Paul
Mumelter vendono il maso a Paul Prackfaller e Mathias Mumelter.
1817. Anton Bott.
1828. Vigil Bott
1894, lo acquista Anton
Bott (Vfb B Libri Arch. B.1894. Fol. 4010).
1917. Raimond Budin.
1922, Livio Christofolini
1973 Livio Christofolini
Casa Boznerwiesen
p. e. 68
Sorse nel 1903 come
proprietà di Josef Joris.
Casa Kräutnerwiese
p.e. 173
Venne edificata nel 1906
come proprietà di Johann Loner.
1019. Alois Loner.
Maso Manna in der Au
p.e.78
Ne possedeva 1a signoria
fondiaria l'Ospedale Santo Spirito di Bolzano.
1540 Ulrich Koller.
1559, Jheronimus Pfösl
auf der Mana (Vtb B Libri Arch. Bolzano 1559, fo1. 389).
1562. la vedova di Niclas
Lenz di maso Spörl a Nova
Ponente vende il maso Manna in der Au allo scrivano della dogana di
Bolzano Veit Sagmeister. Il maso confina a est con il costone di
monte del Wèingartner di Seit/La Costa, a sud con i fondi in Sissa
a ovest e nord con la palude comunale.
1575, il Sagmeister vende il maso a Bartlme Lebolt.
1582. Bartlme Lebolt
muore e il Manna passa al figlio Niclas Lebolt. A quell'epoca
apparteneva al maso anche il Hütthöfl
, denominato più tardi Schenk (vedere più sopra).
1602, Jakob Meβner
Lebalt e Hans Prenner acquistano il “maso zu der Mane auf der
Mane”. Lo rivendettero poi ad Augustin Koler.
1617. Georg Miller.
1672, Adam Ranigler.
1682. Mathias Ranigler di
Vadena vende il maso a suo fratello Michael Hilber. Questultirno lo
rivendette nel 1692 a Josef Maurer. Apparteneva al maso anche il
vigneto “detto das Reitl, confinante a est con un dorso
roccioso su cui sta incisa una croce, a sud in parte con il Fritscher
in porte con il rio che scende da Seit; a ovest con i1 sentiero che
porta al Sissan e con 1a fonte sotto la chiesa di San Giacomo la
quale sgorga ai piedi della montagna e fin dall'antichità è
denominata sorgente di San Giacomo, a nord con il declivio montuoso
dello Schluntner” (Vfb B Libri .Arch. B. 1692. fol. 394).
1717, Josef Maurer von
Croneg;.
1777. Christan Koll.
1818. Dominicus Gasperini.
1880, comprano in parti
uguali ll maso Johann e Maria Würstl
(Vfb B Libri Arch. B. 1880, fol. 3234).
1932. famiglia Kössler
che lo possiede a tutt'oggi.
Maso Dinzl
p. e. 76
1890, il maso viene
ereditato da Guido conte Thun Hohenstein (Vfb B Libri Arch. B. 1890.
fol. 3081).
1953. Georg Siegmund conte
Thun Hohenstein.
1966, Heinrich Calliari di
Termeno.
1970. Paul e Maria Gasser.
1971. Paul Gasser.
Maso Aspmayr
p. e. 70
1357, Michael von Weineck
concede a Ulrich Valer un prato della palude Aspau (Sp. A. B) 1426.
Leonhard alla Aspau (AB IV 298).
1528, Hans Widmain Aspmair
(Vfb B Libri Arch. B. 1528, fol. 25). La signoria fondiaria spettava
all'Ospedale Santo Spirito di Bolzano e al capitano (Pfleger) della
Leuchtenburg (Castelchiaro), Veit Anich di Cortaccia.
1541, gli eredi del
Widmair vendono il maso ad Andrä
Pergmaschg di Ora per 610 fiorini. Il maso venne poi dato in
locazione. Gli affittuari corrispondevano metà del vino rosso e
bianco, e metà del fieno di primo e secondo taglio.
1543, il Pergmaschg vende
il maso a Vinzenz Gadolt.
1572, il maso è spartito
in due porzioni e, cinque anni più tardi, in tre. La porzione
maggiore la possedeva Hans Gadolt «intendente forestale, giudice
minerario e doganiere a Primiero,
1589, Hans Gadolt muore e
i tutori vendono il maso ad Anthoni Lanzinger im Dorf (Vi11a)
sopra
Bolzano per 1250 fiorini.
Costui lo rivendette nello stesso anno ad Augustin Pergamaschg, oste
alla locanda zum Mohren in piazza delle Erbe. (Nel medesimo giorno il
suddetto Pergamaschg acquistò pure la residenza Klebenstein presso
Bolzano.)
L'Aspmair era uno dei più
grossi masi di Laives con le sue 50 opere di terreni (circa 14
ettari). Nella stalla si tenevano tre e più paia di buoi, tre
cavalli e molto altro bestiame ancora..
1629, Thomas Dornacher
acquista il maso da Franz von Curfelden.
1754, il maso appartiene
al convento dei Domenicani di Bolzano.
1777, Johann
Schlechtleitner possiede un'abitazione con fienile, fuoruscita da
maso Aspmayr.
1805, Leonhard Marcabruni
acquista il maso da Josef Wagmeister.
1807, la sostanza di
Leonhard Marcabruni viene messa all'incanto a Trento; se 1'aggiudica
Dominicus Gasparini.
1818, quest'ultimo la
vende a Michele Piva di Masera, giudicatura di Calliano.
1819, Fondo Ospedale di
Bolzano (Vfb B Libri Arch. B. 1819, fol. 1733).
1828, Ospedale di Bolzano.
Sulla p. f. 414 sorse nel 1891 la casa p. e. 248 di Anton Stuppner.
1912. Karl Groselli
Sulle proprietà
dell'Ospedale nel 1905 venne costruita la casa p. e. 262 di Clemens
Demanio. Nel 1886 venne eretta la p. e. 210 di johann Weißensteiner.
Attualmente, Johann
Clementi.
Maso Thaler o Pregl
p. e. 64, 65
La signoria fondiaria
spettava ai Liechtenstein.
1533. Hans Leipolt detto
Schwab, al maso Pregl dal 1518 (Vfb B Libri Arch. Bolzano 2533, fol.
15). Lo Schwab risiedeva al maso Oberhütter
a Gries. Le condizioni di affitto erano 1e medesime che vigevano per
il confinante maso Perktold di Hans Schwab.
1559. Hans Schwab vende al
suo affittuario Symon Prenner e alla moglie di questi, sorella dello
stesso Schwab.
1570. Blasi Prannstetter
di Trento.
1579. Hans Taller. Egli
morì molto indebitato nel 1583. Tramite la sorella Anna Talerin il
maso pervenne a Hanns Prennseisen.
1591. 1a vedova Anna
Talerin vende il Pregl a Georg Wîlhalben von und zu Arzt, capitano
per la Val di Fremine. Nella descrizione dei beni viene, in
quest'occasione. menzionato «il frumento turco qui seminato» cioè
il mais.
1626. Michael Mair, colono
a maso Thaler.
1643, Leonhart Tröffer
“di maso Taller e manente in der Au”.
1660, Georg Hilleprant
vende a Ferdinand von Giovanelli.
1702, i fratelli von
Giovanelli vendono al convento di Steingaden.
1777, convento dei
Domenicani di Bolzano.
1828. Fondo per la
Religione a Bolzano.
1838. Anton Ritter von
Malfer acquista il maso. Lo trasferisce al figlio Robert Ritter von
Malfer che nel 1876 lo vende a Heinrich Mumelter.
1890, costui lo passa ai
figli Anton e Josef.
1901. questi ultimi hanno
in gran parte venduto il maso ai fratelli Johann e Valentin Rizzoli
di Verla. A tutt'oggi famiglia Rizzoli.
Maso Mueller, detto un
tempo Perktoldt
p. e. 63
A prescindere dal servizio
di carraria. il maso era allodiale (luteigen).
1540, Hans Schwab di maso
Oberhütter a Gries dà in
locazione il Perktold ad Anthoni Fiderer che versa come affitto un
terzo del vino e la metà di tutti i frutti “quali mele, pere,
noci” e simili (Vfb B Libri Arch. B. 1540, fol. 435).
1541, anche maso Perktold
viene gravemente danneggiato dall'inondazione dell'Isarco. Il maso
non aveva sorgente alcuna né acqua, ma possedeva il diritto di
usufruire del «pozzo a carrucola» di maso Thaler o Pregl. Alla
stessa maniera poteva far uso del forno per il pane. eistente su quel
medesimo maso.
1557. Hans Schwab vende il
maso al cognato Simon Prenner della giurisdizione di Laimburg, che
l'anno successivo lo rivende per la somma di 1200 fiorini a Thoman
Pfanzelter. Quest ultimo lo alienò a sua volta, nel 1559, a Peter
Tröpfl di maso Unger.
1572. Llrich Pacher del
Weigler di Breitenberg/Monte Largo acquista il maso. L'acquirente era
un grande attaccabrighe continuamente alle prese con i vicini e con
i1 giudice. Egli morì intorno al 1580 e i suoi eredi. Agatha
Pacherin e Michael Pichler vendettero il censo fondiario del maso
fino allora allodiale; rendendosi quindi tributari. Da un contratto
di acquisto del 1587 risulta che nelle adiacenze del Perktold
esisteva una volta un podere con mulino (Müllerhof)
sito «sul fosso che ivi passava>>. Tale podere tributava censo
fondiario ai Liechtenstein.
1587, i suddetti eredi
permutano il maso con un vigneto sotto il Virgolo, appartenente a
Leonhart Trempp detto Seeber.
Il maso era molto grande -
circa 15 ettari - e confinava a nord con il vicolo comunale della
posta (Poststeg), detto gemain Troien (via comune).
1596, Melchior
Khaltenhauser a maso Perktold.
1626. Christof Mavr
“amministratore dei beni dell'Abbazia dei ss. Ulrico e Afra di
Augsburg, detentore di maso Perktolt in der Au, resta debitore
di 1000 fiorini per i lavori di arginamento dell'Adige operati
nell'anno 1624”.
1629, Simon Locher ex
contadino di maso Perktolt.
1777, Thomas Pichler.
1828. Hieronymus Rossi.
1873, comproprietari in
parti uguali sono Paul e Rüdiger
baroni von Biegeleben (Vfb B Libri Arch. B. 1873, fol. 3014).
1977, Josef Lunger.
1980. Alois Lunger.
Maso Auele
p. e. 61
1891, Andreas Comperini
(Vfb B Libri Arch. B. 1891, fo1. 1860). La denominazione del maso
(Auele = paludella) fa riferimento a1 fatto che i1 podere è sorto in
quella porzione di palude - ritagliata dalla area acquitrinosa
comunale - di cui un tempo erano comproprietari i masi Hirschen,
Kölbl, Thaler e Mangen. A
tutt'oggi famiglia Comperini.
Maso Leibele detto
anche Mangenhof
p. e. 66
Ne possedevano la signoria
fondiaria i Liechtenstein.
1532, Adam Mang in der Au
(Vfb B Libri Arch. B. 1532. fo1. 409).
1537, il maso è stato
acquistato dalla vedova di Adam Mang, Klara. Dal contratto si rileva
che una Volta il podere era denominato Khuenhof . Adam Mang si
era lasciato coinvolgere nella rivolta del 1525 contro i
Liechtenstein (Vfb B Libri Arch. B. 1527, fol. 177). Evidentemente la
sollevazione contadina aveva colpito anche codesta famiglia feudale.
A quell'epoca il maso
possedeva un considerevole numero di bestiame. Come sopra detto, il
Mangen deteneva. assieme ad Aspmair e Pregl, una porzione di palude
in comproprietà; aveva acquistato inoltre “una casetta nel
querceto sopra Laives”.
1552, Hans Hueben. 1557,
Caspar e Hans Mangen, figli di Adam.
1562. Caspar Man; vende il
maso per 1250 fiorini a Caspar Knilling, oste alla locanda zum
goldenen Löwen
a Bolzano.
1564, i tutori della
figlia di costui vendono il maso a Georg Taubenfuß di Bronzolo.
Questi morì nel 1567. Tramite la vedova il maso pervenne a Valtin
Pfanzelter di Bronzolo, che intorno al 1575 lo vendette a Hans
Oxenfueß di Laives.
Nel 1582 gli eredi di
Caspar Knilling avanzarono pretese per un residuo di credito di 200
fiorini. Il messo giudiziario. il laivesotto Vinzenz Puechner.
comunicò a1 proprietario del maso la data per il pignoramento dei
beni: e solo allora l'Oxenfueß
si lasciò indurre a saldare il debito.
1599. Hans Oxenfueß
.
1638, Tobias Achtmarkt;
prima di lui erano proprietari del maso Mangen gli eredi di Hans
Oxenfueß.
1690. Simon Glaz. sposato
con Christina Achtmarkt.
1719. Mathias Mayr.
1773, la grande zona
paludosa presso il Thaler renne spartita fra i masi Hirschen, Kölbl,
Thaler e Leibele assegnando a ciascun podere 20 opere di suolo.
1777, Maria Fulterin,
vedova di Georg Egger.
1799. Anton Vincenzi
compera da Georg Egger.
1828. Anton Macabe11i.
1892. Maria Raineria
contessa di Campofranco nata Waideck.
1949, Eberhard conte
Kuenburg.
Maso Weißhaus
p. e. 71, 72
Il maso venne fondato da
Paul von Liechtenstein nel 1506. (Vedere a questo proposito il
capitolo sulla signoria fondiaria.) La famiglia feudale era signora
fondiaria della palude (Au) di Laives e percepiva per essa il censo
di 2 sacchi di sale. Tale versamento doveva essere tributato da tutti
coloro che usufruivano della palude stessa, cioè la vicìnia di
Laives e San Giacomo come pure la città di Bolzano. Queste comunità
rinunciarono in favore dei Liechtenstein a quel tanto di palude
incolta da potervi ricavare 10 opere di prato e 12 staia di arativo
più altre 4 opere per erigervi i fabbricati e il mulino. Per tale
ragione, da allora in poi, il censo fondiario della palude fu ridotto
ad un solo sacco di sale. Paul von Liechtenstein fece scavare fossi e
aprire stagni da pesca.
1546, il figlio di Paul,
Christoff, ottenne in omaggio ulteriori 10 opere di suolo con la
motivazione che «sia lui che i suoi antenati erano sempre stati
munifici benefattori della comunità avendo, fra l'altro,
generosamente sovvenzionato l'erezione del nuovo camposanto». La
comunità pretese comunque che fra questo terreno e gli altri
possedimenti del maso restasse aperta una larga strada praticabile
dal bestiame diretto all'abbeverata. (StadtA. B. cassa 286).
I Liechtenstein davano il
maso a mezzadria dietro la corresponsione di metà del vino e del
foraggio prodotti. Il colono che portava il vino a Bolzano doveva
essere rifocillato con «vino e pane». Sono noti i nominativi di
diversi coloni: 1595. Hans Thaler; 1611, Hans Dachauer; 1642. Job
Perktolt: 1655, Antoni Pertold; 1680, Franzischg Schrenk: 1709. Simon
Unterweger; 1730, Josef Höllrigl.
1758. i Liechtenstein
vendono la Pfleg e il Weißhaus all'Abbazia dei ss. Ulrico e Afra di
Augsburg. Con la secolarizzazione del convento, nel 1803, il maso
cadde in possesso dello Stato e fu messo sotto amministrazione dell
Ufficio Entrate (Rentamt). 1809. Johann von Reich acquista il
Weißhaus dal Rentamt.
1833, da costui eredita la
nipote Theres von Arzoni, sposata con Lorenz Kurzel di Trento.
1869. Siegmund Kurzel.
1878. Cäsar
Kurzel.
1908, il suddetto vende,
in porzioni da un quarto ciascuna, ad Alois Ebner, Alfred Gerber,
Alois Pfeifer e Franz Pfeifer.
1912. Franz Defranceschi.
1913, il patrimonio
Defranceschi viene messo all'incanto.
1914. Josef Targher.
Da allora in poi il maso
venne smembrato.
Maso Renner in Sissa
p. e. 74, 75
Ne possedeva la signoria
fondiaria il duomo di Bolzano.
1445. Jorg im obern
Sissan (TLA II 5571). Menzioni più antiche al Sissa attribuite
da Staffler sia a maso Renner che a maso Steinmann non sono
inequivocabilmente ascrivibili a queste due entità agricole.
1528. muore Niclas
Firchhamer in Sissa e si redige 1'inventarzo dei beni (Vfb B Libri
Arch. B. 1528, fol. 79).
1533. il figlio Martin
Kirchhamer acquista dai coeredi i masi Renner e Steinmann.
1557. spartizione dei beni
del defunto Martin in Sissan fra gli eredi Zyprian, Quirinus e
Magdalena. Il patrimonio è valutato 4399 fiorini. A Zyprian toccò
in sorte lo Steinmann e il prato detto Zucksschwert sotto maso
Seizen a San Giacomo. Quirinus ebbe maso Renner con lo Schmalberg.
mentre Magdalena ottenne altre proprietà del defunto genitore. I
tutori di Quirinus, che a quell'epoca contava appena sei anni,
diedero in locazione maso Renner: l'affittuario doveva versare metà
del vino con l'obbligo, tra il resto, “di innestare e coltivare
ogni anno sei alberi da frutto”
1571, Qurin cede maso
Renner al bolzanino Lorenz Wittenweiler ottenendo in cambio una casa
con stalla a Bolzano. Al maso apparteneva un declivio vignato da 12
Manngraber (1 M = 550 mq circa) assieme al “costone di monte detto
Schmal Perg sopra maso Steinmann, posto fra due valloni, e sul
quale vantava la signoria fondiaria la chiesa di Nova Ponente”. Il
relativo censo di due orne di mosto se lo dovevano ritirare gli
stessi sovrastanti o massari novaponentini.
II maso, d'allora in poi,
venne sempre dato in 1ocazione. 1603. Heinrich Salzburger,
affittuario.
1602, ne sono proprietari
gli eredi di Jacob Gillmann.
1652. Valtin Mayr.
1663, Georg Hafner.
1675, Rocco Jordan i. r.
Leibsmedicus, acquista un appezzamento vignato con torchio, cantina e
stalla “il tutto recintato da muro”.
1696, Gregory Gelboi,
colono.
1732, contratto d'affitto
fra Martin Kirchmayr, amministratore di Franz Alfons Xaver conte von
Thun, e Christof Gelboi.
1777. Johann Vigil conte
Thun.
1828. Josef conte Thun.
1890. Guido conte
Thun-Hohenstein (Vfb B Libri Arch. B. 1890, fol. 3081).
1972, Widmann Franz.
1982, Piergiorgio Gazzini.
Maso Steinmann
p. e. 73
Ne vantavano la signoria
fondiaria i Liechtenstein.
1445, Hainrich von
Sissan (TLA II 5571).
1528. Niclas Kirchhamer in
Sissa (vedere Renner); a lui succedette il figlio Martin.
1557, i masi Renner e
Steimnann vengono scissi; quest' ultimo passa a Zvprian, figlio di
Martin. Zyprian risiedeva al Renner e dava in locazione lo Steinmann.
Il fittavolo Gregori Egen nel 1561 ricusò l'affitto dei due primi
anni di colonìa “perché i fondi erano in cattive condizioni”
15664. Zvprian vende lo
Steinmann a Veit Sagmeister, esattore all'Adige, per 1100 fiorini. I1
nuovo acquirente volle che l'affittuario mettesse a vigneto nuove
aree. Per alcuni decenni fu manente al maso Jacob Rigato detto
Orient. A quell'epoca il possedimento misurava 10 ettari e più,
costituiti per i due terzi da prato. IL Sagmeister aveva
evidentemente contratto debiti poiché nel 1569 il maso venne
pignorato.
1570. il maso diventa
proprietà di Lucas Römer.
barone zu Maretsch. Egli fece probabilmente edificare a nuovo i
fabbricati; a ciò sembra alludere la data 1595 incisa sulla trave di
culmine del tetto. Si continuò a dare in affitto il podere a
condizioni piuttosto onerose, cioè a scadenze triennali e dietro la
corresponsione di metà del vino prodotto; con raggiunta inoltre di
un canone d'affitto pecuniario. Inoltre sulla metà del vino
spettante al fittavolo, vantava pure una sua porzione anche
l'amministratore dei baroni.
1601. Hieronimus Rieller,
colono allo Steimnann del barone Lucas Römer
zu Maretsch. Seguirono in qualità di coloni: Hanns Mayr (1610) e
Sebastian Schleher (1612).
Imorno al 1619 muore Hans
Mavr, fittavolo della famiglia Hendl al Sissa. Egli resta debitore
nei confronti di Ulrich Hendl barone zu Goldrain and Maretsch.
1650, Hans Jacob Clainhaus
von Milrain und Labers.
1702, inventario dei beni
alla morte di Christof Plunger che fu colono dei conti Thun allo
Steinmann.
1703. Maximilian conte
Thun.
1777. Johann Vigil conte
Thun.
1828, Ferdinand conte
Thun.
1870, il maso passa in
eredità ai fratelli conti Toggenburg (Vfb B Libri Arch. B. 1871,
fol. 5708).
Altre case
Nel 1903 Josef Joris di
Nanno in Val di Non costruì 1a casa p.e. 68 nella palude Grabmayr,
attraversata dalla linea ferrovaria.
Nel 1900 Ludwig Kräutner,
fabbricante di birra a Blumau/ Prato Isarco, vendette a Modesto
Portolan il prato Kräutwies
con la casa annessa p. e. 173.
1906. Johann Loner di
Lavis.
Fonte e per saperne di più: DAL PAESE ALLA CITTA' - LAIVES Inizi - Sviluppo - Prospettive
Editore: Cassa Rurale di Laives -Leifers
Athesiadruck, Bolzano-Bozen 1998
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