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sabato 10 marzo 2012

Bollino blu ai negozi onesti E il redditometro è pronto


DENIS ARTIOLI

ROMA. Un “bollino blu” per i negozianti onesti che pagano le tasse, un marchio di correttezza da attaccare anche alle vetrine degli esercizi commerciali. E’ un’idea cui sta lavorando l’Agenzia delle Entrate che, intanto, ha quasi predisposto il redditometro.
 Il doppio annuncio è del direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, intervenuto ieri a un convegno sull’equità fiscale alla Pontificia Università Lateranense.
 Befera ha spiegato di voler approfondire nei prossimi giorni «se e a quali condizioni l’Agenzia delle Entrate possa impegnarsi a rilasciare pubblici attestati di riconoscimento di correttezza fiscale agli esercizi commerciali risultati in regola al controllo degli obblighi tributari».
 Si tratterebbe, in sostanza, di un marchio simile al “bollino blu” che viene assegnato a titolo di certificazione per il rispetto dell’ambiente, per segnalare che in quei negozi viene rilasciato lo scontrino. «Attestati di onestà fiscale - ha specificato ancora Befera - che potrebbero essere anche affissi all’ingresso degli esercizi commerciali».
 Secondo il direttore delle Entrate c’è da chiedersi anche «se in larghi strati della popolazione, in particolare nelle generazioni più giovani, non stia sempre più maturando una sensibilità rispetto al tema dell’equità fiscale». Proprio allo scopo di premiare gli italiani che sono in regola con il Fisco, afferma Attilio Befera, tutto quello, o almeno una parte significativa, di quanto proviene dalla lotta all’evasione «deve essere destinato a ridurre il carico fiscale dei contribuenti onesti».
 La lotta all’evasione, i frequenti blitz nei negozi (l’ultimo dei quali a Roma, la sera dell’8 marzo) sono finalizzati anche a «tutelare le imprese sane e contribuire in questo modo al superamento della crisi economica - ha aggiunto il direttore delle Entrate - perché nel nostro Paese l’evasione fiscale costituisce sicuramente uno tra i principali fattori di ostacolo a una concorrenza leale. Specie in una congiuntura economica così difficile». Perché chi evade si attribuisce un margine di vantaggio ai danni dei suoi concorrenti. E, secondo alcuni sondaggi, le ripetute iniziative di lotta all’evasione riscuotono il consenso dell’80 per cento degli italiani, sostiene il direttore dell’Agenzia. A giudizio di Befera, inoltre, «molti contribuenti ora non vorrebbero la riduzione delle tasse, perché hanno paura che possa corrispondere a una riduzione dei servizi».
 Intanto, il redditometro è ormai vicino al traguardo. «Lo vedrò la prossima settimana - spiega il direttore dell’Agenzia delle Entrate - e lo metteremo on line prima delle dichiarazioni dei redditi, così i contribuenti potranno controllare per tempo se il loro reddito è in linea con i parametri del nuovo strumento fiscale che misura la capacità di spesa».
Alto Adige 10-3-12

1 commento:

  1. Bollino blu, un coro di no
    LUCA MAROGNOLI
    ROMA. L’evasione fiscale non è un’«esclusiva» dei commercianti. La proposta di assegnare un bollino blu ai negozi che pagano le tasse, avanzata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, è stata accolta con freddezza dai rappresentanti di categoria. Che si sono sentiti affibbiare un’altra etichetta, quella di essere una sorta di corporazione di evasori.
    La reazione più indispettita è della Cgia, l’Associazione artigiani e piccole imprese di Mestre, che invita l’Agenzia delle Entrate a guardare non solo in casa delle aziende: l’evasione fiscale - afferma il segretario Giuseppe Bortolussi - «riguarda anche i lavoratori dipendenti che fanno il secondo ed il terzo lavoro, i pensionati che arrotondano il proprio magro assegno facendo piccoli lavoretti e una buona parte delle società di capitali che eludono abbondantemente il fisco». Un fenomeno diffuso e bipartisan, dunque, l’evasione fiscale, non una prerogativa dei negozianti. Che dallo Stato, secondo il leader della Cgia, dovrebbero ricevere, non solo dare. «Credo sia più giusto, in una fase economica così delicata - precisa Bortolussi - che lo Stato prima paghi i 70 miliardi di debiti che ha nei confronti delle imprese italiane, poi, eventualmente, si arroghi il diritto di emettere una sorta di bollino blu ai commercianti onesti». La burocrazia per prima dovrebbe fare un’esame di coscienza: «Visto il bassissimo livello di efficienza della nostra Pubblica amministrazione che non ha eguali in tutta Europa - suggerisce il segretario - perché non consentire ai commercianti di applicare un bollino nero agli uffici pubblici che funzionano poco e male?».
    Perplessità verso la proposta di Befera anche da parte della Confcommercio, che definisce la questione relativa a questi certificati di merito fiscale «ancora tutta da approfondire». Il presidente Carlo Sangalli non boccia l’idea, ma rifiuta discriminazioni, invitando a trasformare il bollino blu in «una possibilità proposta a tutte le imprese e a tutti i lavoratori autonomi, quale che sia il settore in cui operano».
    Sono i numeri a dire quanto questo cancro sia esteso nel paese: 275 miliardi di base imponibile evasa - continua Sangalli - «segnalano che evasione ed elusione sono patologie che tagliano trasversalmente tutta l’economia e la società italiana». Meglio non generalizzare, quindi: «Bollini blu, da una parte, e sanzioni di comportamenti illeciti, dall’altra, non possono essere condizioni riservate all’una o all’altra categoria. Altrimenti, si rischia di accreditare, si tratti di virtù o di vizio, qualche giudizio sommario di troppo». L’evasione imputabile ai commercianti non supera il 5%, secondo Confesercenti. Che dà un giudizio tranciante: «Il bollino blu non è un provvedimento da paese civile».
    Alto Adige 11-3-12

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