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martedì 24 gennaio 2012
Sul versante anti-fumo una proposta al Governo Monti: aumentate di nuovo i prezzi
Fossati Bellani, della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (sezione Lombardia) e S. Garattini, Direttore dell’Istituto di Ricerche Mario Negri di Milano, hanno inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio in merito al fumo di sigaretta. I due studiosi, che insieme a molti altri stanno battagliando contro il fumo e i gravi danni che ne conseguono (70-80mila morti stimate all’anno), approfittano della crisi internazionale italiana per rimarcare i vantaggi anche economici e non solo medici che potrebbero derivare da una iniziativa anti-fumo da loro suggerita e facilmente praticabile. La lettera aperta al Presidente Mario Monti, che compare anche sull’autorevole rivista Janus (www.janusonline.it), dice testualmente: “Perché rinunciare all’aumento della tassazione delle sigarette che, secondo una ricerca Doxa, la maggioranza degli italiani avrebbe accolto favorevolmente? Perché mandare «in fumo» consistenti risorse per la manovra in corso? Lo domandiamo al Presidente del Consiglio e ai suoi Ministri. Chi, come noi, da tempo promuove la lotta al tabagismo, si dispiace vivamente che il previsto aumento del prezzo delle sigarette non sia stato confermato.
Vogliamo sottolineare che così si è rinunciato a: 1) un’azione significativa anche se non risolutiva nella lotta al fumo di sigaretta; 2) una possibile riduzione del numero dei fumatori che in Italia sono 11 milioni, e conseguente beneficio sulla salute dei cittadini, con minore spesa nella gestione delle patologie correlate al tabagismo; 3) un incremento notevole delle entrate fiscali: due miliardi e mezzo di euro con l’aumento di un euro per pacchetto.
Ci preme, per le istituzioni che rappresentiamo, ribadire che i danni provocati dal fumo di sigaretta rappresentano una voce di spesa rilevante per il nostro Servizio Sanitario e che ogni azione contro il fumo, compreso il costo delle sigarette, rimane un obiettivo primario delle nostre istituzioni”.
Ho già riferito che in alcuni Stati le spese per curare le malattie da fumo vengono fatte pagare ai fumatori che non hanno smesso nonostante le campagne sui danni delle sigarette. In USA, Obama ancora nel 2009 iniziava la campagna contro il fumo convertendo in legge il Family Smoking Prevention and Tobacco Control Act, che prevede ben nove avvertenze anti-fumo molto più esplicite di quelle in atto, da inserire a rotazione sul davanti e dietro di ogni pacchetto di sigarette. Sforzi, come riporta il New England Journal of Medicine, al momento bloccati dai produttori di sigarette, appellatisi al Primo Emendamento. Ma l’emendamento non vale per Monti, che sulla proposta Bellani-Garattini potrebbe davvero farci un pensierino, anche se Bossi voterebbe contro (sigari e sigarette sempre tabacco sono!)
Alto Adige 24-1-12
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