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| disegno eseguito nel lager di via Resia da Ernesto Amelio Capurro nel 1945 |
MAURIZIO DALLAGO
Nell’ambito del Giorno della Memoria 2012 da segnalare una mostra di 5 disegni originali del lager di Bolzano del Fondo “Antonino Morabito” di Genova in mostra sino al 17 febbraio prossimo presso l’Infopoint dell’Archivio Storico (Portici 30). Nel 2011 Luciana Morabito, figlia dell’ex deportato del lager di via Resia, Antonino, ha donato all’Archivio Storico del Comune di Bolzano, cinque preziosi documenti originali ereditati dal padre. Si tratta di altrettanti disegni a matita eseguiti nel lager di via Resia da Ernesto Amelio Capurro nel 1944 e nel 1945. Due di essi sono firmati dall’autore. Accomunati dall’esperienza della deportazione, i due genovesi Morabito ed Ernesto Capurro si frequentarono anche nel dopoguerra. Capurro in segno di amicizia fece dono a Morabito dei cinque disegni ora esposti. La donazione di Luciana Morabito ha un grande valore per la documentazione della storia del lager, poiché il confronto con le poche fotografie del dopoguerra certificano la puntigliosa precisione dell’autore. Inoltre essa rappresenta un atto di fiducia e stima verso la Città di Bolzano che dal 1995 s’impegna con continuità nel progetto. “Storia e memoria: il lager di Bolzano”.
Il primo disegno raffigura l’interno dell’infermeria, di cui si vedono 8 letti. Nel secondo si nota sul lato sinistro l’edificio a due piani della lavanderie del lager, a destra un altro edificio di servizio a un piano. Entrambe si trovano lungo il lato ovest del muro, di cui si intravvede una parte. Sullo sfondo spicca la mole di Castelfirmiano. Nel terzo disegno c’è la veduta dal blocco celle verso lo Sciliar. In primo piano sulla destra il lungo edificio adibito a infermeria e cucine del lager, con i tre comignoli. Alle estremità del disegno si vedono a destra l’edificio in muratura del blocco celle e a sinistra il profilo dei blocchi dei deportati contrassegnati dalle lettere da A a F. Si nota il filo spinato che delimitava la parte del piazzale destinata all’ora d’aria dei deportati del blocco E, il cosiddetto blocco dei pericolosi. Nel quarto ci sono i tre edifici dei blocchi G-I, delle cucine e dei blocchi A-F. Di fronte, perpendicolare ad essi, il blocco celle, a due piani, con la scala esterna che conduceva al magazzino collocato al piano sopra le celle, dove venivano ammassati i vestiti e gli averi dei deportati, spogliati di tutto al momento dell’immatricolazione nel lager di Bolzano.
Infine nel quinto disegno con l’interno del lager si vedono in primo piano a sinistra uno dei due blocchi dei deportati, cioè il blocco G-I. Sulla destra il blocco celle, con la scala esterna. Del blocco celle sono visibili nel disegno le coperture delle finestre cosiddette “a bocca di lupo” che avevano la funzione di fare entrare nelle celle poca luce e poca aria. Sullo sfondo due edifici di servizio del lager e, dietro, Castelfirmiano.
Orari della mostra: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12.15 e dalle 15 alle 16.30, con eccezione il giovedì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 17.30.
Alto Adige 24-1-12

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