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lunedì 23 gennaio 2012
Sui tagli Laives pronta a dare battaglia
«Non ci sentiamo di serie B. Faremo fronte unico con Bolzano e Merano»
MASSIMILIANO BONA
LAIVES. Finanza locale, anche Laives batte cassa. «L’attuale sistema di distribuzione delle risorse - spiega il sindaco Di Fede - premia il 90% dei Comuni, piccoli e a vocazione turistica, ma non le realtà con dinamiche di tipo urbano»
Sindaco, è pronta a fare fronte unico con Merano e Bolzano per non perdere preziose risorse economiche?
«Noi in realtà ci siamo mossi per tempo contattando il professor Cerea e grazie alle indicazioni che abbiamo fornito al Consorzio dei Comuni, ed in particolare al presidente Kompatscher, sono già stati apportati alcuni correttivi. Certo, se il modello di distribuzione delle risorse restasse questo, non sarebbe equo. Fotografa il 90% dei Comuni altoatesini, ovvero piccoli centri di montagna a vocazione turistica, e trascura realtà come Laives, Merano o Bolzano. Il nostro Comune con la prima ipotesi che era stata formulata avrebbe perso 600 mila euro, ma perderne anche solo 250 mila euro sarebbe un problema».
Darete battaglia?
«C’è una promessa del Consiglio dei Comuni di correggere il tiro e di ritarare gli indicatori ma ovviamente il fatto di costituire un asse forte con il contributo di Spagnolli o Januth non potrà che aiutarci».
Ma avete già avuto contatti con Merano e Bolzano? E siete disposti a consorziarvi?
«Ci vediamo almeno ogni due settimane e ci sentiamo, quando serve, anche più spesso. Ci siamo confrontati anche sulla finanza locale e abbiamo individuato molti punti in Comune. Di sicuro non siamo disposti a rimetterci, perché vogliamo garantire servizi di qualità. Non devono esserci altoatesini di serie A e serie B».
Non teme che Bolzano decida di trattare separatamente con la Provincia?
«Bolzano, dove ho lavorato 3 anni come dirigente, ha indubbiamente le sue peculiarità ma anche l’interesse a portare avanti certi temi assieme a Laives e, probabilmente, a Merano».
Veniamo al rimpasto di giunta: in un mese sono usciti Endrizzi (Pd) e Covanti (Verdi) e al loro posto sono entrati Guarda (Udc) e Zanvettor (Verdi). L’esecutivo è più forte o più debole?
«La fase critica è alle spalle e con l’ingresso dell’Udc abbiamo acquisito stabilità. Le dimissioni di Sara Endrizzi dopo un anno e mezzo di lavoro sono un atto di responsabilità e di salvaguardia del gruppo. Il discorso, per Covanti, è diverso. Lavoravamo già nello stesso settore e grazie ad Acquarius, di cui è stato presidente e direttore, ha dato un’ opportunità di lavoro alle fasce deboli e alle donne in particolare. Ha lasciato, però, per motivi personali».
Sull’uscita di scena di Covanti ha inciso la polemica legata alla coop Acquarius?
«Non credo anche se gli attacchi strumentali del Pdl a riguarda certamente non gli hanno fatto piacere. Anzi, gli hanno fatto male sebbene Covanti non avesse pià a che fare direttamente con la coop».
Alto Adige 23-1-12
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