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sabato 21 gennaio 2012

Piloti e hostess: pronti a volare per i Gostner


Senza esito il viaggio a Innsbruck. «Siamo senza stipendio e senza ammortizzatori» 

DAVIDE PASQUALI 
BOLZANO. «Non ci hanno nemmeno voluto ricevere». Sono i ventitré dipendenti italiani di Air Alps, quindici dei quali altoatesini, abbandonati al loro destino dalla compagnia aerea. Ad una settimana dallo stop ingiustificato ai voli di linea, per conoscere il loro destino ieri hanno indossato le loro divise e si sono recati alla sede della compagnia aerea ad Innsbruck. Li hanno ignorati.
 Non sono numeri, ma persone in carne ed ossa, per di più con un elevatissimo grado di professionalità. Anche perché per volare su Bolzano occorrono patenti speciali, visto che l’Airport Bolzano Dolmiti è fra i più difficili in Italia per atterrare e decollare. «Non è certo Fiumicino, con quattro chilometri di pista e niente montagne attorno».
 NOMI.  Le assistenti di volo si chiamano Sabrina Bonora (sindacato Anpav), Biancamaria Toffanello, Mary Foddi, Margarete Jenewein, Roberta Garbin, Valentina Turetti, Bettina Stecher, Verusca Mazzani. I piloti sono Daniele Jacchia e Alessandro Cipullo (Uilt), Marco Toniutto, Simon Garino, Cesare Monnazzi, Federico Dossi, Furio Mirandoli, Alessandro Bonandrini, Dieter Comploj, Christian Kerschbaumer, Alessandro Giacometti, Stefano Piccari, Federico Vezzani e Renzo Boccalon.
 L’INCONTRO. Sono in divisa, impeccabili. Arrivano all’aeroporto di Bolzano alla spicciolata, poco dopo le 17 di venerdì 20, a una settimana dalla cancellazione sine die di tutti i voli Air Alps: Bolzano - Roma, Malpensa - Salerno, Parma - Roma. «Stamattina - racconta Daniele Jacchia - siamo andati a Innsbruck per un motivo molto semplice: da una settimana a questa parte, cioè da quando Air Alps ha interrotto le operazioni, non abbiamo avuto nessun tipo di informazione. Se non la trasformazione d’ufficio dei nostri turni, precedentemente assegnati, in reperibilità. Le notizie relative al futuro dell’azienda le abbiamo apprese dai quotidiani di Bolzano e Parma, che ha già trovato un nostro sostituto, così come è accaduto per la tratta Malpensa-Salerno». In assenza di qualunque altra informazione, «abbiamo pensato di andare a Innsbruck a chiedere al nostro management dei chiarimenti». L’amministratore delegato del Welcome Aviation Group, nonostante ripetute richieste, «ha deciso di non presentarsi e di non farsi nemmeno vedere, cosa che ci è dispiaciuta molto. Abbiamo solo avuto modo di parlare con dei delegati, che hanno mostrato molta gentilizza, tuttavia alle nostre domande non c’è stata nessuna risposta significativa. Anzi, i timori che avevamo sono stati confermati».
 NIENTE CERTEZZE. In mano nessuna carta. Piloti e hostess non sanno se a fine mese riceveranno lo stipendio, se potranno incassare il Tfr in caso di fallimento («in Austria pare che i dipendenti non siano creditori privilegiati»). Soprattutto, senza documenti in mano, non si possono richiedere ammortizzatori sociali in Italia: «Siamo con le mani legate. Abbiamo chiesto all’azienda delucidazioni su stipendio, ferie arretrate, rimborsi spese, cassa integrazione. Non ci è stata data nessuna risposta chiara. Nessuna promessa, nessuna garanzia. Sappiamo solo che il certificato di operatore aereo per ora non è stato ritirato, così come la società non ha ancora dichiarato il fallimento». Se per chiunque è terribile rimanere senza lavoro, per un pilota lo è forse ancora di più, perché per mantenere la licenza di volo occorre volare, rispettando una certa media di ore di pilotaggio. Se scendi sotto, perdi tutto. In più, già riassegnate ad altri le rotte per Parma e Salerno, anche se Air Alps ripartisse, non ci sarebbe lavoro per tutti loro. E anche se arrivasse una nuova compagnia aerea, come nelle intenzioni della Fri-El dei Gostner, inizialmente volerebbe solo sulla Bolzano-Roma. E così non ci sarebbe lavoro per tutti loro. I Gostner però avrebbero intenzione, in un secondo tempo, di avviare voli pure su Vienna e Francoforte. Piloti e hostess, molti dei quali vivono o si sono trasferiti in Alto Adige, non occorre nemmeno che rispondano, alla domanda se sarebbero disposti a confluire nella «Air Fri-El» dei Gostner. Basta guardarli negli occhi, uno a uno, e si capisce tutto. C’è chi ha il bimbo in arrivo, chi deve pagare il mutuo, chi si vorrebbe sposare. Coi tempi che corrono, e trovandosi senza lavoro, la speranza di novità è l’unico balsamo.
Alto Adige 21-1-12

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