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giovedì 19 gennaio 2012

Il Comune di Laives dice no ai tagli

Di Fede: «Con il Consorzio lavoriamo ai correttivi»

BRUNO CANALI
LAIVES. Bisogna rivedere gli indicatori introdotti per la finanza locale approvati dal Consorzio dei comuni, altrimenti quello i Laives rischia di fare la parte del “fratello povero” tra quelli di fascia analoga. Si lavora ai correttivi dopo che ha lanciato l’allarme Merano.
 È stato l’assessore meranese Nerio Zaccaria a preannunciare che «a Merano, Bolzano e Laives - aveva detto - toccheranno “sacrifici”», quantificabili in circa 300mila euro per Laives.
 Spiega il sindaco di Laives, Liliana Di Fede: «Finora la Provincia assegnava a ogni comune la quota calcolata in base al numero degli abitanti tra comuni piccoli, medi (come il nostro) e grandi. Ovviamente a guadagnarci erano quelli con entrate proprie, come centrali, terreni, immobili o altro, cosa che non ha Laives. L’idea è stata quella di cambiare il meccanismo, andando a vedere fabbisogno e necessità. Si è scelto un approccio di tipo statistico, ma anche in questo caso i comuni che non rientrano nella media sono penalizzati ed è il caso di Laives».
 Liliana Di Fede spiega che Laives ha caratteristiche proprie del tutto particolari e completamente differenti ad esempio da Brunico o Bressanone. Con il nuovo sistema di valutazione rischiava i perdere 600mila euro. «Così - dice - abbiamo cercato di far comprendere le nostre ragioni specifiche e non è stato facile. Si è trattato di un lavoro lungo per far comprendere agli altri che l’approccio statistico non fotografava la nostra realtà e devo dire che con l’arrivo di Arno Kompatscher si è ripreso a ragionare. Laives è un comune che esprime molti bisogni, tipici delle realtà urbane periferiche: non ha patrimonio ed entrate proprie e i bisogni della sua popolazione sono innumerevoli. Per intanto abbiamo accettato, ma l’impegno del Consorzio dei comuni è di lavorare ai necessari correttivi, mettendo subito mano agli indicatori, altrimenti ci troveremmo in una situazione iniqua rispetto agli altri comuni simili».
 Il sindaco nei mesi scorsi ha anche messo a punto un approfondito dossier dal quale si evince, dati alla mano, che effettivamente Laives non è certo un comune ricco ma nonostante questo finora ha garantito buoni servizi ai cittadini, pur combattendo con le ristrettezze di bilancio. In quasi tutti i parametri, dalle entrate tributarie al numero di dipendenti, alla spesa per cultura, sport e scuola, Laives è sotto la media, provinciale che comprensoriale, dei comuni simili, nonostante la sua comunità, per caratteristiche proprie, esprima maggiori bisogni di altre realtà locali più fortunate. Questa situazione va riconosciuta per non sancire un trattamento iniquo.
Alto Adige 19-1-12 

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