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sabato 21 gennaio 2012
Blues, suoni e ritmi senza tempo
l° Festival con la cantante americana Gail Anderson e il pianista Guarnera
DANIELA MIMMI
SAN GIACOMO. Cent’anni fa nasceva Robert Johnson, il creatore del blues moderno. Morì a soli 27 e incise un solo disco. In quei pochi solchi ci sono le musiche e i ritmi che influenzeranno gente come Muddy Waters, Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Led Zeppelin. E’ idealmente dedicato a lui il primo festival del blues di Bolzano, che si svolgerà al Teatro San Giacomo, oggi alle ore 20 ad ingresso libero. Titolo: From South to South, dal sud al sud. Gli organizzatori, Agostino Accarrino e Lukas Insam con la collaborazione del Centro Culturale San Giacomo hanno lavorato più di 6 mesi per costruire il ricco cartellone della serata.
Come ci ha detto lo stesso Accarrino “l’idea è nata un po’ in seguito al concerto per il memorial di Micheletti. Quella sera ci siamo resi conto che il blues non è mai morto, che è ancora capace di trascinare e che ai bolzanini piace ancora molto. Forse anche perchè di concerti blues, in città, ce ne sono pochi”.
Questa sera Ago & friends sarà il gruppo base e in quell’occasione schiererà una formazione di una decina di elementi: oltre a Accarrino e Insam ci saranno Davide Ropele, Patrick Planötscher, Vito Mongelli, Nico Aldegani, Roland Egger, Paolo Alemanno e Werner Heidegger. Loro suoneranno i pezzi che hanno fatto la storia del jazz, cominciando proprio dagli anni Trenta-Quaranta e accompagneranno gli ospiti della serata, a cominciare dalla grande cantante blues americana Gail Anderson. Poi ancora ci saranno Markus Linder della Incredible Southern Blues Band, il pianista Pippo Guarnera, che da anni ormai vive negli States e suona con i grandi del jazz e del blues, ad iniziare da Weather Report e Duke Cobahn.
Poi, sempre tra gli ospiti, ci saranno anche Maurizio Bestetti e Eric Siviero. Nessuno dubbio, per Accarrino e per tutti gli amici con cui ha messo in piedi questo appuntamento: il blues non è mai morto, forse non morirà mai e la gente ha voglia di divertirsi e scatenarsi con il blues. E’ ancora trascinante, fa commuovere e contemporaneamente saltare sulla sedia, forse anche perché nel blues ci sono le radici di tutta la musica che ci accompagna dagli anni Sessanta in poi.
Alto Adige 21.1.12
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