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martedì 20 dicembre 2011
Tra Bolzano e Trento, rabbia pendolari
Trenitalia bocciata per i tagli e la qualità del servizio
BOLZANO. Trenitalia bocciata dai pendolari: la qualità del servizio non soddisfa chi il treno lo prende tutti i giorni per motivi di studio o di lavoro. Le lamentele più pesanti, registrate anche dal rapporto 2012 di Lagambiente, riguardano soprattutto la linea del Brennero, e chi la utilizza tra Bolzano e Verona.
«Caro Babbo Natale, quest’anno sotto l’albero vorrei trovare il seguente regalo per migliorare i miei spostamenti casa-lavoro...». Iniziava così la provocatoria lettera a Babbo Natale consegnata ai pendolari da Legambiente del Trentino-Alto Adige ieri mattina alla stazione di Trento.
Un’iniziativa che s’inserisce nell’ambito delle proteste per il taglio dei collegamenti a lunga percorrenza e notturni sulla linea ferroviaria del Brennero da parte di Trenitalia. «Sebbene il Trentino-Alto Adige possa essere considerato una zona fortunata, i treni rimangono vecchi ed inesorabilmente pieni nelle ore di punta.
Inoltre in determinate fasce orarie, come dalle 9.30 a mezzogiorno e la sera dopo le 21.30, mancano corse - spiegato Andrea Giachetti, di Legambiente -. L’indice di qualità dei trasporti ferroviari sul Brennero rimane negativo, come evidenziato dal report annuale “Pendolaria” di Legambiente e dal monitoraggio provinciale per le cancellazioni e i ritardi».
Legambiente non chiede solo che si ripristinino i collegamenti eliminati da Trenitalia, ma anche che si migliori il livello globale del servizio offerto.
«Non è possibile che Trenitalia continui ad aumentare il prezzo dei biglietti e fornisca un’offerta scadente - sottolinea Maria Virginia Salizzoni, volontaria di Legambiente -. Per l’andata e ritorno da Trento a Bolzano, che l’anno scorso costava circa 6 euro, ora ci tocca sborsare 8.80 euro con il Regionale». E la stessa sorte è capitata anche alla tratta Bolzano-Verona. Per non parlare della questione della puntualità dei convogli, che «resta discreta sulle tratte brevi: ci sono di solito 5-10 minuti di ritardo, come sta accadendo oggi - rileva Ida Cusacci, pendolare tra Trento e Bolzano -. Ma a volte la situazione diventa disastrosa sulle tratte lunghe, anche a causa della cattiva programmazione delle coincidenze».
I problemi delle coincidenze perse per il ritardo accumulato o delle attese troppo lunghe tra una corsa e l’altra non sono nuovi. I convogli delle ore di punta sono sempre affollatissimi. «I treni con i quali torniamo a Verona alle 13.10 o alle 19.10, quando finiamo le lezioni, sono pieni - raccontano Andrea Campagnola e Davide Brancati, studenti veronesi dell’Università di Trento -. Dobbiamo spesso stare in piedi fino a casa, il tutto ad un prezzo spropositato vista l’offerta scadente».
Alto Adige 20-12-11
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