Informazioni personali

Il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha, comunque, carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali ivi contenuti. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001

martedì 20 dicembre 2011

Treni soppressi, Legambiente protesta



Il rapporto: in Trentino-Alto Adige convogli vecchi e troppo affollati 

FABIO ZAMBONI
 BOLZANO. In Trentino-Alto Adige convogli troppo vecchi e troppo affollati nelle ore di punta. La linea del Brennero non all’altezza del servizio per i pendolari, ed un grave errore il taglio dei treni per Roma. Questi gli elementi critici rilevati nel nuovo rapporto di Legambiente sullo stato dei trasporti in Italia. Già il titolo - “Pendolaria 2011” - suona male, dà l’idea di qualcosa di decadente. E la sostanza, cioè il contenuto della relazione annuale che Legambiente fa sulla «situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia», è anche peggio. Cancellazioni di convogli, puntuali... ritardi, convogli affollati e spesso sporchi, riscaldamento a mille o in alternativa a zero, orari disorganizzati e servizi di informazione scadenti. E una velocità media che è tra le più basse in Europa. È questa la triste fotografia delle ferrovie italiane descritta da Legambiente nel suo rapporto annuale. Che naturalmente registra anche la clamorosa cancellazione di importanti convogli che collegavano l’Alto Adige al resto d’Italia, con la conseguente protesta sfociata nella raccolta di firme promossa dal nostro giornale.
 La relazione di Legambiente dopo aver descritto la situazione generale indaga nelle singole province. Col risultato che noi, qui in Alto Adige, malgrado tagli di convogli e pesante ricaduta locale dei disservizi nazionali, soffriamo, ma un po’ meno degli altri. Per quanto riguarda le risorse messe a disposizione nel 2011 la Provincia di Bolzano si conferma, come nel 2010, l’unica ad avere investito più dell’1% del propio bilancio sui trasporti ferroviari. Quest’anno con uno stanziamento di 53,1 milioni di euro per l’acquisto di nuovo materiale rotabile, è riuscita a superare la quota del 2% delle spese per i pendolari. Un altro motivo di moderata soddisfazione è il fatto che “Pendolaria” indica due tratte altoatesine come modello di efficienza: la ferrovia della Val Venosta che «rappresenta uno dei migliori esempi di come dovrebbe esesre il collegamento ferroviario» e la Fortezza-San Candido, anche se questa tratta sarà fortenente penalizzata dall’annunciata soppressione del Treno della Neve. Critica la situazione sulla liena del Brennero, dove l’unica nota positiva è che dal 2009 si sono aggiunti i convogli ÖBB e DB, ferrovie austriaca e tedesca. Ma subito “Pendolaria” aggiunge che «in stazione non si trovano né informazioni sugli orari né biglietterie».
 Il rapporto, consultabile sul sito www.legambiente.it, definisce il 2011 l’«annus horribilis per Trenitalia», in quanto caratterizzato da diversi tagli nei collegamenti e dall’aumento del prezzo dei biglietti. Meno treni (anche sulla linea del Brennero), ma molti più pendolari: in Italia sono circa 2 milioni e 830 mila, con una crescita del 7.8% in due anni. E, nonostante gli evidenti problemi e il picco del numero degli “habitué” dei treni, i finanziamenti pubblici statali al trasporto su rotaia sono in calo. A livello nazionale, dei circa 4 miliardi e 400 milioni di euro stanziati dai governi susseguitisi dal 2002 al 2011 per l’autotrasporto, solo il 12.5% è stato riversato su rotaia.
Alto Adige 20-12-11

Nessun commento:

Posta un commento