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giovedì 8 dicembre 2011
Sindacati di nuovo uniti: sciopero generale
Sindacati di nuovo uniti: sciopero generale
VINDICE LECIS
ROMA. Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per lunedì 12 dicembre uno sciopero generale di 3 ore per cambiare la manovra del governo Monti. E’ il primo sciopero unitario dopo 6 anni: l’ultimo era stato proclamato il 25 novembre 2005 contro le misure economiche del governo Berlusconi (all’epoca i segretari di Cgil, Cisl e Uil erano Epifani, Pezzotta e Angeletti). I metalmeccanici della Fiom sciopereranno otto ore (anche per la vertenza Fiat) mentre il 19 si fermerà tutto il pubblico impiego. La svolta unitaria è arrivata al termine di un vertice mattutino che ha deciso di unificare gli scioperi già proclamati separatamente da Cgil (4 ore) e Cisl-Uil (2 ore) fissando in tre ore l’astensione dal lavoro con presidi davanti alle prefetture.
Preoccupati per le conseguenze della manovra, in particolare sul versante previdenziale, i sindacati hanno sollecitato un incontro al governo «per chiedere i necessari cambiamenti». In un documento unitario i sindacati confederali - allo sciopero aderiscono anche l’Ugl e autonomi - criticano la manovra perché «non risponde ai criteri di equità e crescita» per cui «a pagare sono sempre gli stessi, lavoratori, pensionati e ceti medi. Mancano invece misure tese a far pagare chi non ha mai pagato e chi ha di più». Sul punto più doloroso, il blocco della rivalutazione delle pensioni, Camusso e Bonanni hanno detto che alzare la soglia minima sotto cui è garantita la perequazione automatica a 1400 euro «non basta». Per i due sindacalisti, a margine dell’audizione alla Camera sulla manovra, si tratta di una «cifra bassa perchè bisogna ragionare sui redditi effettivi, visto che in Italia sulle pensioni si pagano le tasse». Dunque «si continua a fare cassa nonostante l’equilibrio finanziario del sistema previdenziale». Sul versante dell’equità «a pagare sono sempre gli stessi, lavoratori, pensionati ed i ceti medi. Su questi ricade il blocco delle rivalutazione delle pensioni, l’aumento della tassazione sulla prima casa, dell’addizionale regionale Irpef, dell’Iva, delle accise sui carburanti». Inoltre bisogna «perseguire con convinzione una svolta epocale nella lotta all’evasione fiscale e prevedere una tassazione sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari». La mobilitazione e la pressione sindacale «per far cambiare opinione al professor Monti», come sottolinea Camusso, potrebbe non fermarsi allo sciopero generale di lunedì. Raffaele Bonanni non esclude una nuova astensione dal lavoro, questa volta di otto ore, entro dicembre.
La Fiom sciopererà per l’intero turno sia contro la manovra che contro l’estensione del modello Pomigliano proposto dalla Fiat come contratto nazionale dell’auto. Una manifestazione di metalmeccanici si svolgerà a Torino. Le Camere del lavoro Cgil di Bologna, Reggio Emilia e Modena sciopereranno da sole con manifestazioni separate e per tutta la giornata. I lavoratori poligrafici, per denunciare la crisi del settore, impediranno l’uscita dei giornali di martedì.
Si fermeranno invece il 19 e per otto ore i lavoratori del pubblico impiego: «La manovra approvata dal Governo - affermano i segretari generali di Fp-Cgil, Fp-Cisl, UIl-Fpl e Uil-Pa, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili - è fortemente iniqua per lavoratori dipendenti e pensionati e sconta l’inaccettabile assenza di confronto con le parti sociali».
Alto Adige 8-12-11
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