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domenica 11 dicembre 2011
Kaser sarà il nuovo Oswald
Kaser sarà il nuovo Oswald
DANIELA MIMMI
BOLZANO. Chi era veramente Oswald von Wolkenstein? Un poeta? Un avventuriero? Un serio uomo politico? Un diplomatico? Forse nessuno lo saprà mai con certezza. Ma un’idea se la é fatta il regista inglese Nicholas Brandon che per il Circolo la Comune dirige «Oswald», in scena al Teatro Gries dal 14 al 16 dicembre. Gli attori (ben 17 vestiti di splendidi e ingombranti costumi) e i musicisti sono già nel pieno delle prove. Georg Kaser vestirà i panni medioevali di von Wolkenstein, mentre la colonna sonora é affidata a Elisa Forcarto e Giuliano Eccher alla viola da gamba. L’ idea di fare un lavoro teatrale sulla figura del menestrello per tanti versi misterioso, Nicholas Brandon ce l’ha da parecchio tempo.
«Molti anni fa ho comprato in Inghilterra un cd intitolato «Knightly passions» che conteneva alcune delle sue più famose canzoni. - ci dice il regista - Nel libretto c’erano alcune notizie sul personaggio che mi è sembrato subito un tipo molto particolare e insolito per l’epoca, il Quattrocento. Un po’ di tempo dopo mi trovavo in vacanza a Castelrotto e fra le nostre escursioni ci fu una passeggiata fino alle rovine di Castelvecchio che non sapevo ancora fosse stato la dimora principale di Oswald. Poi durante un’ altra vacanza in Alto-Adige sono capitato in Val Gardena ed ho notato che Selva si chiamava Wolkenstein in tedesco e mi sono detto... ma ho già sentito quel nome e decisi di informarmi meglio su Oswald, leggendo libri in inglese su di lui».
Ha avuto difficoltà, immaginiamo, a trovare del materiale su di lui.
«In italiano non trovavo niente salvo una specie di romanzo scritto nel primo Novecento. Ho anche chiesto informazione ad amici italiani e tedeschi, ma nessuno sapeva molto di lui. Alla fine ho trovato la biografia scritta da Dieter Kühn, «Ich Wolkenstein» che, con difficoltà, a causa della mia scarsa conoscenza della lingua tedesca, ho letto, trovandomi sempre più affascinato dal personaggio e dalla sua opera».
Questo sarà uno spettacolo trilingue. Come ha inserito anche il ladino?
«Sono riuscito a trovare la fiaba ladina Man de Fier (Man di ferro) in una pubblicazione della Union di Ladins de Gherdëina e mi è venuta in mente la prima scena della commedia che avevo l’intenzione di scrivere. La storia (tranne la fiaba ladina), o meglio storie, saranno recitate in italiano con sopratitoli in italiano. Lo spettacolo è costruito su una serie di flash back e di episodi non legati tra di loro».
Com’è il “suo” Oswald von Wolkenstein?
«Gli episodi rappresentati sono ispirati direttamente dalle poesie di Oswald stesso. Io ho provato a rappresentare l’uomo come lui stesso si vedeva, nel bene e nel male. Certo, era un entertainer, un egocentrico, ma molto onesto, dal punto di vista artistico. Scrive quello che pensa, anche se senza dubbio adatta la verità storica a suoi scopi personali, vede il mondo in modo del tutto personale, usa il linguaggio in modo altrettanto personale, inventando parole solo per la loro sonorità e scrivendo anche canzoni in più lingue contemporaneamente».
Oswald-Georg Kaser è il protagonista assoluto. E gli altri attori?
«Kaser canterà alcune canzoni, anche in tedesco, accompagnato da arpa e viola, con arrangiamenti che cercheranno di rendere più incisivi alle orecchie moderne i ritmi e toni medioevali. Un folto gruppo di attori interpreterà tutte le altre parti a turno, con l’eccezione della moglie Margarethe che sarà interpretata da Loredana Merlin e che canterà insieme a Georg in alcuni momenti».
Sarà uno spettacolo storico o divertente?
«È molto vario: ci sono momenti divertenti, felici, tristi, d’azione e quant’ altro. Ma sopratutto è mia intenzione creare curiosità nel pubblico, fargli conoscere meglio la straordinaria figura di Oswald von Wolkenstein».
Alto Adige 11-12-11
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