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domenica 11 dicembre 2011

Donne: non solo stipendi bassi ma pure colloqui umilianti e obbligo di non essere se stesse



Donne: non solo stipendi bassi ma pure colloqui umilianti e obbligo di non essere se stesse 

Mi riferisco all’articolo relativo al fatto che le donne guadagnano il 27% in meno. Vorrei aggiungere che a Bolzano trovare lavoro significa inviare curriculum “falsi” omettendo titoli, specializzazioni e corsi, significa accontentarsi della sotto- occupazione, di essere esclusa da certi ambienti per una naturale selezione linguistica (cognome italiano, tedesco), religiosa e politica, significa accontentarsi di un occupazione sotto-pagata-qualificata e quindi poco stimolante e motivante. Significa essere il capro espiratorio per i “vecchi” dell’ impresa, la responsabile degli errori quotidiani altrui e la “scaricabarile”. Il cambiamento, la flessibilità, la possibilità di carriera nell’azienda ma anche tra un settore e la altro è fortemente compromessa. A un ingegnere, a un ragioniere, a un giurista come a un economo poche possibilità di sperimentazione vengono offerte. Assunto un ruolo è difficile scollarselo addosso (la ragioniera, la “sociale”, la mamma, la tedesca, la cattolica..la malata.) anche in quanto la valutazione personale passa attraverso vari filtri personali spesso intolleranti e fanatici. Parentele e conoscenze legano varie aziende in cui un autocandidatura è una perdita di tempo e di pazienza. Cercare lavoro a Bolzano significa anche doversi sottomettere a stressanti test psicologi-attitudinali e spesso umilianti colloqui di lavoro in cui pesa la propria storia personale e intima invece del percorso formativo e lavorativo. Un metodo per difendersi da troppo sentimentalismo, personalità e individualità? Le aziende sembrano difendersi da persone individuali, controcorrente, sicure, responsabili coinvolte socialmente, politicamente, religiosamente bloccando ogni possibilità di infiltrazione. La donna deve essere colei che si presenta sul luogo di lavoro impeccabile, responsabile, capace e soprattutto svuotata dal proprio carattere e dalla propria storia, dalla propria esperienza e personalità e naturalmente dalla propria quotidianità. L’ inverso invece è acconsentito. Problemi aziendali, soprattutto relazionali e comunicativi, finiscono a casa e capita che pure piccoli e grandi problemi “personali” di dirigenti e capi finiscono in tale mattone.
L. L. BOLZANO
Alto Adige 11-12-11

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