Come ogni anno vengono presentati i dati sulla raccolta dei rifiuti nel
nostro comune e come ogni anno i nostri amministratori sono soddisfatti per i
risultati raggiunti e per i lievi incrementi che si sono registrati negli
ultimi lustri.
I dati in sè poco dicono e si prestano con facilità alle più diverse
interpretazioni. Occorre dunque inserire quelle fredde rilevazioni in un
contesto, sapendo che è questo a determinarne una valutazione positiva o
negativa. Se infatti si dimentica come si è giunti alla situazione attuale o la
realtà in cui si è inseriti, l’essere al disopra del 50% nella raccolta
differenziata non vuol dire nulla: potrebbe essere un buon risultato in una
località in cui si è appena implementata la raccolta differenziata, ma un
pessimo esito a Capannori piuttosto che a Vedelago. Inotre deve necessariamente
entrare nella valutazione non solo la quantità, ma anche la qualità del
prodotto raccolto e la sua destinazione.
Laives alla metà degli anni '90, con il progetto pilota di Pineta, era
uno tra i primi comuni d’Italia in questo campo, ma oggi si colloca molto in
basso nella scala dei comuni virtuosi.
Anche tenendo conto solo di questo dato oggi non è possibile ritenersi
soddisfatti.
Se poi si considera che nella coalizioni che si sono succedute vi sono
forze ambientaliste che avrebbero dovuto dare un impulso straordinario affinché
si arrivasse ad una raccolta “spinta” e che per un certo periodo sono stati
titolari della delega, c’è da chiedersi a cosa sia servita la loro presenza.
Inoltre va tenuto conto che le linee guida del progetto pilota sono state
disattese dagli assessori che si sono susseguiti negli anni successivi: il
progetto iniziale formalmente non è stato mai abbandonato, ma è stato stravolto
facendogli perdere coerenza ed efficacia.
Il continuo passaggio di mano delle deleghe, quasi fosse una patata
bollente, la decisione poco meditata di affidare il servizio a Seab, denunciava
la difficoltà a far partire autonomamente una coerente politica sui rifiuti.
Gli acquisti di beni, materiali, strumenti, poi abbandonati in parte a marcire,
hanno reso difficoltosa una gestione efficiente, anche da parte di Seab, e
hanno prodotto uno spreco di risorse pubbliche di cui nessuno ha mai dato
conto.
Insomma una discussione seria sulla gestione della raccolta rifiuti nel
nostro comune dovrebbe affrontare questi nodi. Una passerella rituale in
consiglio comunale a poco serve, anzi si inserisce a pieno titolo e in
continuità con la gestione certo non esemplare del settore.
Osservatorio politico per l'alternativa - Laives
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