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domenica 10 giugno 2012
«Dio non uccide», l’impegno per la pace di Perez Esquivel
Il Premio Nobel sarà a Bolzano il 2 luglio prossimo per un incontro pubblico che avrà luogo all’università
di Alan Conti
Ci sarà anche il premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel a inaugurare la mostra retrospettiva per i primi dieci anni del Centro per la Pace del Comune di Bolzano. Il 2 luglio il celebre non violento che ha sfidato la dittatura argentina subendo il carcere, la tortura e la minaccia di una condanna a morte, sarà a Bolzano e a Trento per una serie di incontri e per un omaggio che il Centro per la Pace vuole dedicare alla vita e all'opera di questo straordinario lottatore per i diritti umani. Il premio Nobel ha accolto subito l'invito nel segno di un'amicizia e di una condivisione di impegno. In concomitanza con la visita di Esquivel uscirà anche la prima biografia in italiano scritta dal giornalista bolzanino Arturo Zilli ed edita dalla casa editrice «il Margine» di Trento dal titolo «Dio non uccide. La vita del premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel». Il libro ricostruisce la storia tragica ed esaltante di un radicale nonviolento, punto di riferimento dei movimenti pacifisti, operai, contadini dell’America Latina, esponente della chiesa di base che ha sviluppato la teoria e la prassi della teologia della liberazione. “Dio non uccide” era la frase che Esquivel lesse nel 1977 sul muro della prigione dove venne rinchiuso dopo l'arresto. Era una cella bassa, lunga e stretta chiamata “tubo”, senza acqua, senza bagno, piena di chiazze di sangue e di scritte lasciate dai detenuti che prima di lui erano stati torturati e rinchiusi. Quando vide la scritta “Dios no mata” ebbe un sussulto di pena, che gli cambiò la vita. Nel libro si ricorda questo momento: «Restai come paralizzato, non potevo smettere di guardare né di sentire un tremore nel profondo dell’animo mentre le lacrime correvano sulle mie guance. “Dios no mata”, “Dio non uccide”, era scritto con il sangue. Una donna o un uomo, in quel momento limite della vita e della morte, nel dolore della tortura compì un atto di profonda fede e scrisse con il suo stesso sangue Dios no mata, Dio non uccide». Anche Esquivel, nonostante fosse già famoso, venne picchiato a sangue nelle celle dei maiali, torturato con le scariche elettriche, spaventato con i voli della morte dove altri giovani argentini furono scaraventati dall’aereo direttamente nell’oceano e dove si consumò una delle pagine più inquietanti della storia del Novecento: la sparizione di 30 mila persone (i desaparecidos) e lo sterminio di migliaia di oppositori. Il libro ha la prefazione della famosa pacifista austriaca Hildegard-Goss Mayr, che si dette molto da fare affinché assegnassero a Esquivel il premio Nobel per la Pace nel 1980. L'introduzione è del noto scrittore argentino Mempo Giardinelli. Il libro sarà presentato in anteprima in Italia sabato 30 giugno a Roma nella sede della Fondazione Lelio Basso per la difesa degli uomini e dei popoli con la presenza oltre che del premio Nobel anche del giornalista Gianni Minà e di Grazia Tuzi, referente in Italia di Esquivel. Esquivel arriverà a Bolzano l'1 luglio. Alle ore 11 del 2 luglio presenzierà, insieme al sindaco Luigi Spagnolli, alla cerimonia di inaugurazione della mostra per i dieci anni del Centro per la Pace. Alle 14 il premio Nobel illustrerà al presidente Durnwalder il lavoro del centro di giustizia e pace (Serpaj) che presiede a Buenos Aires. Alle ore 18 del 2 luglio l'evento pubblico nel cortile della Libera Università. Esquivel presenterà il libro “Dio non uccide” e racconterà il suo impegno per la pace, i diritti umani e i diritti ambientali. Presente anche il rettore Walter Lorenz e in collaborazione con il Festival Jazz Alto Adige-Südtirol ci sarà anche la possibilità di ascoltare alcune riflessioni del talentuoso jazzista argentino (dicono che sia l'erede di Piazzolla) Juan Pablo Jofré Romarion che alle 21 terrà un concerto (sempre nel cortile della Lub) alla presenza del premio Nobel. Per omaggiare Esquivel verrà a Bolzano anche il noto muralista cileno Eduardo “Mono” Carrasco (referente in Italia per il gruppo degli Inti Illimani) che realizzerà un grande murale dipinto in loco insieme ad alcuni giovani studenti bolzanini. La sera del 3 luglio Adolfo Perez Esquivel presenterà il libro di Arturo Zilli a Trento e parteciperò anche ad altre iniziativa in città. Il 4 ci sarà uno storico incontro a Lucca fra Esquivel e Arturo Paoli, il piccolo fratello del vangelo amico del Centro Pace di Bolzano, che quest'anno compie cento anni e che ha lottato in Argentina negli della dittatura proprio al fianco di Esquivel. Paoli riuscì a scappare in Venezuela mentre il primo della lista il vescovo Angelelli venne ucciso. Giusto fra le nazioni per aver salvato vite di ebrei durante il nazismo, premiato con la medaglia al valore civile dal presidente Ciampi ora Arturo Paoli in Argentina è considerato come un eroe. Anche lui insieme a Esquivel presenterà a Lucca il libro di Arturo Zilli.
Alto Adige 10-6-12
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