BOLZANO. L’ufficialità della notizia è arrivata solo ieri: Bolzano avrà un locale dedicato alla musica dal vivo. Dove il Comune prima ha fallito (vedi alla voce “Kubo”) e poi tentennato (“nuovo Kubo”), si è mosso con gran coraggio Carlo Rivis, giovane proprietario (insieme alla consorte Ilaria) della BeMusic, azienda che si occupa di musica ad ampio raggio. Ora, il salto da professionista del settore a gestore di un locale, con un nome che non lascia spazio a fraintendimenti: Rock’n’roll Club. Ricavato negli ambienti dell’ex discoteca Dub di Via Galvani 39, il nuovo avamposto per musicisti ed appassionati sarà diviso in due sale: una adibita a pub e l’altra a concerti. Aperto dal lunedì al sabato (durante il fine settimana la licenza norma la chiusura alle 3.30, nei giorni feriali all’una), sarà uno spazio dedicato ad eventi di caratura locale ed internazionale, grazie alla collaborazione con alcuni dei migliori promoter attivi sul territorio altoatesino: Vanja Zappetti (Unclevanja) e Maurice Bellotti (Poison For Souls). L’inaugurazione è fissata il 20 aprile alle ore 20. Dalle 22, sul palco, Matthew Lee (pianista e cantante innamorato di Jerry Lee Lewis), seguito dai set dei dj di Rock’n’roll Radio.
Da tempo in città “il popolo del rock” sperava nell’apertura di un locale come questo: non ha timore che l’attività di centri giovanili, associazioni e privati che periodicamente propongono eventi similari ai vostri (si pensi all’Halle 28) possa far morire sul nascere un’attività simile? «No - ripsonde Rivis -. Spero che i musicisti e gli appassionati si rendano conto che qualcuno ha ascoltato le loro esigenze e proposte cercando di soddisfarle e metterle in pratica: li aspettiamo». Quando è nata l’idea? «Dalla chiusura del Kubo. Volevo sopperire alla mancanza di quella realtà. A Bolzano non mancano le sale, ma è difficile trovare un posto che possa avere le licenze adatte. La scena musicale è viva, ma le limitazioni d’orario sono insostenibili: ho lavorato come fonico in molte località di valle e anche in Trentino, e spesso ho fatto le cinque del mattino. Nel capoluogo era improponibile». Cosa dobbiamo aspettarci dal Rock’n’roll Club? «Vuole entrare a colmare una lacuna coinvolgendo i promoter che già lavorano sul territorio. Daremo spazio al “rock” nella più ampia accezione del termine: dal blues al metal, dallo ska al reggae, per arrivare all’elettronica e l’hip hop. Spazio ovviamente ai gruppi locali. Non mancheranno inoltre master d’approfondimento dedicati ai musicisti». (a.m.)
Alto Adige 23-3-12
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