Fabrizio Oliver |
BRUNO CANALI
LAIVES. L’anticipazione che tra breve, in Comunità di valle, ci sarà un cambio tra Liliana Di fede e Fabrizio Oliver, ha dato il “la” a una requisitoria a tutto campo da parte dei consiglieri di opposizione.
Durante il consiglio comunale di mercoledì è stato presentato un ordine del giorno nel quale si esprime preoccupazione per questa decisione del sindaco di Laives, che potrebbe portare anche ad avere minor peso come Comune nella Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina di cui è presidente Oswald Schiefer.
«Di norma in Comunità di valle ci vanno i sindaci - ha detto Giuliano Vettorato (Lega Nord) - mentre ora Laives cambia e manda un consigliere comunale. Questa scelta ad altro non risponde che a una logica di spartizione delle poltrone e noi siamo molto preoccupati per questo».
«Deluso» si è dichiarato il consigliere grillino Paolo Castelli, che ha ricordato i veti incrociati sulle nomine di sottogoverno che avevano caratterizzato il dopo elezioni comunali. Per Christian Bianchi (Pdl) la situazione al Comune di Laives è ormai «surreale e di cattivo gusto. Questa maggioranza ci ha fatto vedere veramente di tutto in un anno e mezzo che è al governo, tra veti incrociati e ricatti politici, in un continuo balletto delle poltrone dove il sindaco è ormai una vittima, ostaggio dei partiti che compongono la sua maggioranza e tentano in qualunque modo di portare a casa vantaggi. È però inaccettabile che lo stesso sindaco si presti a questo. In tanti anni di consiglio comunale - ha concluso Bianchi - mai ho visto una cosa del genere e mi chiedo dove stia l’interesse dei cittadini in questo».
Liliana Di Fede quindi ha spiegato che «la maggioranza ha trovato finalmente stabilità con le ultime nomine. In Comunità di valle, da anni, conosco i sindaci, non solo quelli italiani, e i rapporti sono ottimi. Quando Fabrizio Oliver era in Comunità di valle ha portato risultati positivi anche per Laives e altrettanto sarà in futuro perchè con lui lavoreremo in equipe. Naturalmente il cambio tra me e lui è stato discusso e concordato, sia nel Pd che in maggioranza, senza ricatti ma nello sforzo di ritrovare un giusto clima e un nuovo equilibrio nella coalizione».
Alto Adige 9-3-12
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