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venerdì 21 dicembre 2012

L’acquisto della Vallarsa finisce davanti al giudice

Paolo Castelli ritiene che il contratto sia stato stipulato dal sindaco prima della votazione in consiglio e ora intende chiedere il giudizio del tribunale

LAIVES È del tutto probabile che anche la procedura che recentemente ha portato all'acquisto della zona sportiva Vallarsa da parte del Comune di Laives, potrà avere una "coda" giudiziaria. Paolo Castelli, consigliere di Laives 5 stelle, non si è accontentato infatti della spiegazione fornitagli dal sindaco Liliana Di Fede in risposta alla sua interrogazione e adesso medita di rivolgersi alla magistratura. «Intendo farlo - spiega Castelli - perché non mi hanno convinto le parole del sindaco e inoltre, in una risposta che ho avuto dal controllo enti locali della Povincia, si deduce che la procedura adottata per l'acquisto non sia del tutto corrispondente alle norme di legge». Ma quale è il nodo del contendere per questo acquisto? In sintesi, la giunta avrebbe deciso di acquistare l'area dalla cooperativa privata che ne era proprietaria, il giorno precedente alla seduta di consiglio comunale nella quale effettivamente poi venne deliberato a maggioranza il benestare. Liliana Di Fede a proposito aveva già avuto modo di spiegare che, seppur innovativa, la procedura adottata in questo specifico frangente era assolutamente legittima e regolare e che del resto, mai avrebbe rischiato personalmente per una cifra di oltre 300mila euro. Anche nella risposta data l'altra sera in consiglio comunale all'interrogazione di Castelli, il sindaco ha ribadito questa linea, spiegando che l'iter adottato per acquistare la Vallarsa non è in contrasto con le norme di legge in materia. La stipula dell'accordo con la cooperativa privata prima di avere la deliberazione ufficiale da parte del consiglio comunale insomma, sarebbe stata del tutto legittima e giustificata dai tempi. «Io la penso diversamente - chiosa però Paolo Castelli - e l'ho ripetuto al sindaco anche l'altra sera. Come detto, l'ente provinciale che controlla l'operato dei comuni, a mio specifico quesito ha risposto che la procedura adottata non corrisponde invece alle indicazioni di legge e per questo sto pensando di rivolgermi alla magistratura per fare chiarezza». (b.c.)
Alto Adige 21-12-12

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