di Davide Pasquali
BOLZANO Stamattina, questa l’intenzione manifestata
dal municipio, verranno avviati i primi accertamenti sul rispetto della
legge provinciale che impone di rimuovere le slot machine dai bar se
installate entro un raggio di trecento metri dai luoghi sensibili. Solo
sei bar cittadini sono stati graziati, da una recente delibera della
giunta provinciale che elimina le fermate dei bus dall’elenco dei luoghi
sensibili. Sono sei locali in tutto, due ai Piani più altri quattro in
Zona industriale. Gli altri 234 esercizi pubblici coinvolti dovranno
invece adeguarsi, pena una sanzione amministrativa di 188 euro. Qualcuno
lo ha fatto, di adeguarsi rimuovendo le slot, molti altri ancora no. «È
demenziale», commenta irritato il vicesindaco della Svp Klaus Ladinser,
raggiunto ieri sera al telefono. «Non esiste, c’è una legge che va
rispettata. Non c’è niente di cui discutere. Le forze dell’ordine
interverranno. E i controlli si faranno». Ha un diavolo per capello, il
vicesindaco. Perché molti baristi, come testimoniato dal nostro giornale
nell’edizione di ieri, ancora non si sono voluti adeguare. Ma con tutta
probabilità, l’irritazione palesata da Ladinser è dovuta pure alle
nemmeno tanto velate minacce di ricorso pronunciate dall’avvocato
Giuseppe Avolio, che cura gli interessi dei baristi iscritti a
Confesercenti. «La lettera firmata dal vicesindaco non è stata un atto
amministrativo ma puro marketing preelettorale», aveva detto Avolio nei
giorni scorsi. Interessante, a questo punto, sarebbe vedere come si
stiano comportando gli altri Comuni altoatesini. Sì, perché ad essere
coinvolti sono tutti e 116 i municipi altoatesini, non solo Bolzano.
Certo, il capoluogo è l’unico ad aver scelto e abbondantemente
pubblicizzato la linea dura, non condivisa dal sindaco Spagnolli ma
perseguita dal vice Ladinser. Ma gli altri Comuni non danno segno di
muoversi. Nemmeno Bressanone, il cui sindaco ha emesso una ordinanza per
far rimuovere le slot da una dozzina di bar cittadini. Spiega come
stiano le cose il vicesindaco Pd, Gianlorenzo Pedron. «Abbiamo appena
spedito ai locali coinvolti una intimazione a rimuovere le macchinette,
ma daremo loro il tempo materiale di potersi adeguare. I controlli
verranno avviati con calma, non prima di Natale». Pedron non nasconde
che si attenda anche per un altro motivo: «Staremo a vedere cosa
succede, non appena arriveranno i primi ricorsi con richiesta di
sospensiva preannunciati dai gestori e dai noleggiatori nazionali».
Ovvio, si attende il caso scuola di Bolzano, anche perché multare
potrebbe voler dire incorrere in richieste di risarcimenti danni. «E poi
- conclude Pedron - rimane l’ingiustizia della norma che non tocca le
sale giochi».
Alto Adige 17-12-12
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