Il progetto sarà introdotto alle elementari di San Giacomo La formula è nata in Israele ed è poi approdata in Germania
di Bruno Canali
SAN GIACOMO Nato in Israele come metodo per integrare,
socialmente prima che linguisticamente, tutti i nuovi immigrati in
arrivo dall'estero e quindi affinato anche in Germania in occasione
della riunificazione con i connazionali delle aree periferiche dell'Est,
arriverà anche alla Scuola elementare italiana di San Giacomo il
progetto “Hippy”, a cura del Centro Palladio con il sostegno concreto di
Provincia e amministrazione comunale di Laives. E' un progetto che
punta a promuovere - per quel che riguarda specificatamente la scuola di
San Giacomo - la conoscenza della seconda lingua, in questo caso
ovviamente il tedesco, coinvolgendo direttamente anche i genitori, e qui
sta una delle novità del progetto. Papà e mamma dello scolaro sono
infatti chiamati a un ruolo attivo, anche se non necessariamente viene
richiesto loro di conoscere la lingua . «Presumo che lo attiveremo
durante il 2013 - spiega a proposito Marco Merzi, del Centro Palladio - e
si tratta di un metodo di integrazione che effettivamente nasce in
Israele e viene usato in Germania per integrare le persone provenienti
dall'estero, sia socialmente che linguisticamente. Noi a San Giacomo
privilegeremo la parte linguistica rispetto a quella sociale e in questa
fase propedeutica i referenti, ovvero gli insegnanti di seconda lingua,
seguono una formazione in Germania, a Brema, dove c'è il centro
nazionale di “Hippy”. Da quanto mi risulta, dovrebbe anche essere il
primo esperimento a livello provinciale di questo tipo, perchè qualche
cosa di simile si fa a Bressanone ma è rivolto ai cittadini
extracomunitari». Entusiasta il sindaco Liliana Di Fede: «Come
formazione professionale sono una pedagoga - spiega - e quindi accolgo
con molto piacere progetti di questo genere. Il metodo “Hippy”, per la
prima volta approderà alla scuola elementare italiana di San Giacomo,
coinvolgendo fattivamente anche i genitori degli alunni. Prevede infatti
incontri periodici genitori-bambini e docenti e tra l'altro, migliorerà
anche il rapporto tra genitori e figli. Non sarà necessario che i
genitori conoscano la seconda lingua, perché comunque miglioreranno le
competenze cognitive, rafforzando il ruolo genitoriale. Sì, sono
veramente contenta che si faccia qui da noi e per questo abbiamo anche
destinato a Palladio un contributo di 3.000 euro per l'iniziativa. La
novità sta anche nel fatto che per l'apprendimento della seconda lingua
non si parte solo dai bambini, ma vengono coinvolti direttamente i
genitori». All'elementare italiana di San Giacomo già da qualche anno
funziona una sperimentazione trilingue (italiano, tedesco e inglese)
tanto che, d'accordo con la Scuola media Fabio Filzi di Laives, chi a
giugno uscirà dalla quinta, dovrebbe poter continuare con questa
sperimentazione nelle tre lingue, così da portare avanti le competenze
cognitive già acquisite in questi anni.
Alto Adige 23-12-12
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