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martedì 17 gennaio 2012

«Pronti al decollo, ma in estate»


L’imprenditore lancia la sfida: posso garantire il collegamento di linea con Roma 

ORFEO DONATINI 
BOLZANO. Lo stato di insolvenza di Air Alps - tanto che da Innsbruck arrivano notizie di un “buco” di una dozzina di milioni di euro, ma pare anche della “società madre” “Welcome Air” (di proprietà della “Lions Air Group” di Zurigo) - ha cancellato ogni collegamento di linea dall’aeroporto di San Giacomo.
 E ieri in giunta il presidente Durnwalder ha affrontato la questione in termini di urgenza. «Ci stiamo muovendo in tutte le direzioni possibili per arrivare ad una soluzione in tempi rapidi e attualmente ci sono già tre società interessate a subentrare ad Air Alps». Si tratta della società “Altenrhein St. Gallen” dell’omonimo cantone svizzero, dell’austriaca “People’s Viennaline” e, come anticipato ieri dall’Alto Adige, del gruppo bolzanino Fri-El Green Power dei fratelli Gostner. Ed è proprio con Josef Gostner - pilota patito del volo come i fratelli - che approfondiamo i termini del suo progetto.
 Gostner, disponibili dunque a rilevare la linea Bolzano-Roma?
 
«E’ un progetto che le confermo e che abbiamo già illustrato anche in Provincia. In sostanza è tutto abbastanza semplice considerato che l’hangar presso l’aeroporto, dove possono essere ospitati quattro velivoli, già l’abbiamo realizzato e quindi si tratterebbe di avere in affitto gli aeromobili di Air Alps ed assumere una decina di piloti per poter riavviare il servizio sulla linea Bolzano-Roma».
 Però oggi Air Alps quella licenza di volo non l’ha più.
 
«Così dicono. Ma si tratta di passaggi burocratici: una licenza può essere ritirata per insolvenza, ma poi può essere anche riconsegnata se le ragioni del ritiro vengono meno. In ogni caso i nostri avvocati e commercialisti si stanno interessando su tutte le procedure che sarà necessario seguire».
 Un’offerta come la vostra farà riferimento anche alla cordata di imprenditori sudtirolesi che sotto la guida di Franz Senfter sono stati presenti fino al 2009 in Air Alps?
 
«Assolutamente no. E’ un nostro progetto che vorremmo poter concretizzare e gestire da soli. Abbiamo la forza per poterlo affrontare senza grandi preoccupazioni».
 Però in Provincia stanno pensando a predisporre una gara europea per individuare il nuovo o i nuovi vettori che possano far riferimento all’aeroporto di San Giacomo.
 
«Guardi, stiamo approfondendo ogni aspetto legale e procedurale. Tuttavia non credo proprio che per avere una licenza di volo sia necessario ricorrere ad una gara europea. Anche perché noi non vorremmo alcun coinvolgimento di denaro pubblico».
 Quale investimento avete previsto grosso modo di mettere in campo?
 
«Non si tratta di grandi cifre considerato che, come le dicevo prima, si tratta di prendere in affitto dei velivoli e assumere il personale necessario; l’hangar è già pronto. In questo caso più che investimenti credo sia necessario mettere in campo organizzazione».
 Pensate solo alla linea con Roma?
 
«Per il momento sì. Poi, se le cose andranno bene e il mercato evidenzierà nuove opportunità verso Francoforte più che verso Vienna, tanto per fare due esempi, si analizzeranno eventualmente le possibilità di sviluppo del progetto».
 Una delle preoccupazioni maggiori è legata ai tempi. Lei che previsione temporale si è fatto?
 
«Ad essere ottimisti direi che stiamo parlando di un ordine temporale fra i tre e i sei mesi».
o.donatini@altoadige.it

   Widmann vuole stringere i tempi 

BOLZANO. La giunta provinciale ieri ha affrontato il complesso caso della compagnia aerea tirolese Air Alps che si è vista revocare la licenza di volo per il suo pesante stato di insolvenza, con la conseguenza di lasciare Bolzano sguarnita di qualsiasi volo di linea con Roma.
 «Ci stiamo già muovendo perché vogliamo continuare a garantire i voli di linea da Bolzano e attualmente ci sono già tre società interessate a subentrare ad Air Alps»: ad annunciarlo ieri il presidente Durnwalder. «I lavori di adeguamento dello scalo “ABD” in ogni caso - ha confermato il presidente - proseguono in maniera regolare, mentre la nostra partecipazione al capitale sociale della compagnia Air Alps negli ultimi anni si è pressoché azzerata».
 Ma è soprattutto sulle procedure burocratiche per il passaggio della licenza di volo al nuovo vettore che preoccupano soprattutto l’assessore ai trasporti Thomas Widmann che ieri si è messo in contatto con i vertici Enac e del ministero: «Vista la situazione - ha sottolineato - ora si deve fare di tutto per riuscire a stringere i tempi burocratici in modo da lasciare il meno possibile senza voli di linea l’Alto Adige Südtirol». E così già questa mattina al ministero di Corrado Passera è in programma un vertice per chiarire procedure e soprattutto tempi per il subentro ai voli di Air Alps.
 E da ieri sono tre i “pretendenti” al collegamento Bolzano-Roma: hanno infatti dimostrato interesse la “Altenrhein”, compagnia collegata con la società aeroportuale di Thal nel cantone di St.Gallen in Svizzera (città che per altro ospita anche l’industria dei velivoli Dornier); la compagnia austriaca People’s Viennaline attiva su una serie piuttosto ricca di collegamenti interni europei; e il gruppo Fri-El Green Power dei fratelli Gostner di Bolzano. «Come già questi primi “movimenti” dimostrano - ha sottolineato ieri l’assessore Widmann - lo scalo bolzanino è interessante sul mercato europeo ed ora nostro compito dovrà svilupparsi su almeno tre direttrici: per un verso selezionare il soggetto industriale che dà le maggiori garanzie anche in termini di costo dei biglietti per i passeggeri, per altro verso accelerare tutte le procedure per non lasciare scoperto troppo a lungo il nostro aeroporto e infine, ma non certo ultimo per importanza, non perdere un giorno nelle procedure per il prolungamento della pista».(o.d.)

Bernardi: «E’ un vero disastro che ci allontana dal mondo» 

BOLZANO. Marco Bernardi, direttore del Teatro Stabile di Bolzano, usava spesso Air Alps per motivi di lavoro: «E’ un disastro - sbotta -. Ho tre appuntamenti a Roma. Ora mi tocca andare fino a Verona. Perdo sei, sette ore così. Invece di avvicinarci al mondo, ci allontaniamo. L’Alto Adige è un luogo turistico: ma non ha un aeroporto e solo due treni che vanno a Roma. Già siamo un orto chiuso e isolato grazie all’autonomia. Ora peggiorerà. Spero si trovi una soluzione sia per lo scalo sia per i treni. Tutto questo è assurdo, perché in questo modo ci allontaniamo dal resto del mondo».

 «Così il turismo soffre»

 BOLZANO. Il presidente dell’Hgv, Walter Meister, usava Air Alps almeno due volte al mese per motivi di lavoro: «Un aeroporto senza linea è un problema serio. Non è una situazione vantaggiosa per l’Alto Adige, per quanto riguarda il turismo. I voli riguardano solo Roma. Ma con il prolungamento della pista si potrà lanciare il turismo. Purtroppo per quanto riguarda i trasporti, parlo della raggiungibilità della nostra provincia, siamo messi male. Trenitalia ha abbandonato Bolzano e lo scalo ha subìto un ulteriore colpo. In questo modo i turisti arriveranno tutti in macchina».



 Quando l’A22 di Willeit si rifiutò di “giocare” con gli aeroplanini 

 BOLZANO. Air Alps ha alle spalle una lunga storia per quanto riguarda la partecipazione pubblica al suo capitale: nel 2004 infatti quando entrò la Provincia di Bolzano con 4,4 milioni di euro attraverso la sua società “Sta” e la Regione con 1,5 milioni di euro, avrebbe dovuto entrarvi con altri 5 milioni anche l’A22, la società dell’Autostrada del Brennero. Tuttavia l’allora presidente Ferdinand Willeit si oppose e andò ad un duro scontro con Durnwalder. Alla luce di quanto successo negli anni successivi e nelle ultime giornate, Willeit aveva visto giusto ed A22 non ha perso un euro. (o.d.)

Avanti così, con lo spreco di denaro pubblico

Sull’aeroporto bolzanino s’è detto di tutto e di più, una querelle infinita che stiracchia la famosa coperta ai quattro punti cardinali constatandone, sistematicamente, il difetto di totale assenza di elasticità con conseguente inadeguatezza al contesto. Infatti la densità abitativa circostante, che si è sviluppata negli ultimi anni e la prossimità della città, non depone certo per una spassionata e positiva accoglienza del progetto in questione che rimane, al momento, esclusivo appannaggio dei politici e altri pochi intimi, visti i costi. Se ai «sàtrapi» delle due province autonome fosse balenato il ricordo dell’esistenza di quella famosa scatola, semivuota, chiamata Regione Trentino Alto Adige, allora forse si sarebbe potuto sviluppare il tentativo di creare un aeroporto regionale, con buona pace di tutti, in una zona intermedia fra le due province scelta ad hoc. Certo è difficile immaginare che una simile «commistione» possa essere «digerita» e tanto meno ben accetta da parte di certa altezzosa politica nostrana. Quindi avanti così, con milioni di Euro che si volatizzano inutilmente, salvo inalberarsi verso il «Savanarola» della finanza - nonché Capo del Governo Italico - alla richiesta di stringere ulteriormente la «cinghia» in difesa dai morsi della crisi galoppante.
Giovanni Meli BOLZANO

Ditemi chi è il responsabile di questa Caporetto

Dopo il naufragio della nave da crociera e del defilamento del suo principale responsabile, mi è venuto da esclamare: «Oh Capitano, mio capitano» dove ti sei andato ad imboscare? Ma poi mi sono venute in mente altre immagini, quelle del «naufragio» del treno della Venosta, anche lì morti assurde, compresa quella dell’ignaro guidatore, ma il «capitano» chi era? Chi dovrebbe controllare che le situazioni ferrotramviarie (e non solo quelle) in Alto Adige siano ottimali? Ma tornando a questi giorni mi è rimbalzata una notizia ancora più clamorosa, fortunatamente senza morti, ma dove sempre i cittadini poveretti devono pagare, ovvero il «naufragio» dell’aereoporto di Bolzano. Chi è il responsabile? Chi ha fatto le scelte scellerate di voler costruire, ampliare e mantenere un «dinosauro» in fin di vita facendo pagare a tutta la comunità il suo permanere operativo? Beh, a questo punto la risposta mi sembra più che scontata: «Oh Capitano, mio capitano», quand’è che ti prendi le responsabilità e decidi finalmente di dimetterti? Un treno deragliato che offriva anche un ottimo servizio notturno (ingiustamente soppresso) per i giovani che da e per la valle Venosta volevano passare i sabato sera in giro per locali senza rischiare la vita o la patente. Un aeroporto con un buco di bilancio insanabile e con un servizio voli a dire poco carnascialesco: parte o non parte per Roma? L’idea di allungare una pista come allungare la “bara” del caro estinto a esequie avvenute. Insomma, ma chi è il responsabile di tutto questo? Meditate capitani rischiate la fine del Bounty, prima o poi i marinai s’incavolano!
L. Bortolotti

  Effetto collaterale del Sistema Südtirol
 Penso che l’aereoporto di Bolzano possa essere visto come una sorta di effetto collaterale del monopolistico sistema oligarchico Sudtirolese, che solleva non poche incognite. Il perché di questi intoppi lo si puó ricercare in diversi posti, accomunati da un denominatore «comune», la Provincia. Si puó speculare se le responsabititá potrebbero andare in direzione dell’allora non eletto assessore ai lavori pubblici F.Mussner, chiamato a sostituire il suo predecessore A.Kofler, dichiarato non eleggibile. Un’ altra ipotesi è che l’assessore provinciale alla mobilitá e commercio T. Widmann, gestisca l’aereoporto con lo stesso - anti concorrenziale - spirito, con il quale è stata concessa la licenza al Twenty Center e la ridicola commissione di specialisti creata con il senno di poi. Un’altra possibilitá è che non si ha piú il coraggio di riproporre una farsa come lo sono stati «i famosi 1800 voli» onde non si sá chi sia volato dove e se questi - davvero -, sono avvenuti?! Si potrebbe indagare sul chi riesce a trarre vantaggi economici da queste fallimentari grandi opere del Südtirol o dall’energia locale? Dunque, un’aereoporto che funge da inceneritore di denaro pubblico, come lo sono altri grandi progetti voluti dal “sistema Südtirol”, che in qualche caso estremo, sono addirittura finiti nelle mani di privati facenti parte dello stesso Sistema. Mentre una riflessione non mi lascia escludere l’ipotesi, che la proposta di un assessore di istituire un’autonomia integrale “per salvarci”, fungesse non solo per salvare noi cittadini ma forse pure loro, da una non “neutralizzata” ma bensí neutrale giustizia.

Alto Adige 17-1-12

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