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giovedì 19 gennaio 2012

Per l’aeroporto il tempo è scaduto


MARINO MELISSANO

Sulle pagine di questo giornale già due anni or sono, in seguito ad uno dei tanti inaspettati disservizi di Air Alps, annullamento volo per nebbia, che mi fecero arrivare a Roma, via Verona, con 5 ore di ritardo, facendomi saltare un’importante riunione, ebbi modo di scrivere “Per favore chiudete l’aeroporto di Bolzano”. Nell’articolo affermavo che non si poteva andare avanti in quel modo e che bisognava scegliere tra l’allungamento della pista o la chiusura dell’ABD, con l’istituzione di una navetta Bolzano-Verona, in coincidenza almeno dei voli per e da Roma.
 Dopo anni di connivente silenzio, il peggio è accaduto.
Anche questa volta avevo acquistato un biglietto BZ-Roma-BZ per lunedì 16 gennaio, al costo di 460-! Solo dalle pagine dell’Alto Adige ho appreso che dal venerdì 13 tutti i voli erano stati sospesi sine die per insolvenza della compagnia.
 Eppure gli operatori dell’aeroporto sabato non mi sapevano dare notizie per i voli del lunedì, mentre Alitalia mi confermava che tutti i voli Air Alps erano stati annullati almeno fino al 20 gennaio: mi offrivano una riprotezione sul volo VR-Roma-VR, il cui costo era di 211-, ma senza riconoscermi il rimborso della differenza.
 A questo punto ho optato per il rimborso del biglietto e ho scoperto l’opportunità di un comodo viaggio in treno: partenza da Bolzano alle 5, con arrivo a Roma alle 9,50, in tempo per la mia riunione delle 10,30; rientro da Roma alle 16,10 con arrivo a BZ alle 20,45. Il tempo di percorrenza è minore di quello occorrente per gli spostamenti tra Verona e Bolzano, più il tempo di volo, più gli spostamenti tra Fiumicino e la Stazione Termini; il prezzo, in 1° classe, è uguale a quello del solo volo A/R Verona-Roma. Così, dopo molti anni, grazie ad Air Alps, ho riscoperto il treno.
A latere, però, sarebbe opportuno per noi, comuni mortali, sapere cosa intendono fare i nostri politici. Ognuno, a questo punto, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità. Non solo chi ha sperperato denaro pubblico, ma anche chi ha procurato questa situazione. Già, perché è facile oggi condannare la Provincia sprecona, che ha fatto “evaporare” 7 milioni pubblici, chiedendo che se ne occupi la Corte dei Conti, quando qualcuno ha sempre condotto una battaglia contro l’allungamento di pochi centinaia di metri della pista aeroportuale. Tale allungamento, come avevamo sempre detto, avrebbe permesso:
- una maggiore sicurezza dei voli, che avrebbero potuto atterrare e decollare, radioguidati, in condizioni più restrittive;
- di accogliere aeromobili più grandi, anche di compagnie low cost, che avrebbero permesso maggiori introiti, con pareggio di bilancio e sensibili diminuzioni dei prezzi dei biglietti. Che ne facciamo oggi del nuovo aeroporto, con un nuovo terminal, appena terminato e anche quello costato qualche milioncino? Aspetteremo la gara europea? Ma chi avrà interesse a parteciparvi, sapendo che, restando così le cose, i voli, anche con aerei pieni, saranno sempre in perdita?
Anche chiudere oggi, dopo aver investito tutto questo denaro sarebbe un’assurdità.
Ne va dell’efficienza della nostra Provincia: come mai città più piccole di Bolzano, magari del Sud, hanno aeroporti in attivo?
Quali soluzioni? I cittadini-utenti altoatesini vorrebbero saperlo, con chiarezza e, possibilmente, condividendo le decisioni imposte dall’alto e, che non sempre, si rivelano corrette.
Forse si potrebbe anche pensare ad un aeroporto regionale, con un maggiore coinvolgimento del Trentino, istituendo un servizio pubblico di navette da e per Trento, oltre, naturalmente, alla possibilità di maggiore concorrenza, con apertura a diverse compagnie, comprese le low cost, ben disponibili a “vivacizzare” un territorio turistico come il nostro. Ma il tempo di qualsiasi rimpallo delle decisioni è scaduto!
Marino Melissano
Alto Adige 19-1-12

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