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mercoledì 25 gennaio 2012
«Il polo museale ci farà spiccare il volo»
Per il vicesindaco di Egna è un’opportunità per far crescere il turismo e puntare sulla qualità
ALAN CONTI
EGNA. «Il polo museale Würth è davvero l’ideale per permettere a Egna di fare un salto di qualità dal punto di vista culturale e dell’attrattiva turistica». Il vicesindaco e assessore alla cultura di Egna Giorgio Nones ha le idee chiare sull’insediamento delle collezioni di arte moderna all’interno della Laubenhaus.
Il polo, dunque, visto come potenziale grimaldello per l’affermazione della Bassa Atesina in campo culturale e come ideale collegamento con una delle aziende più importanti del territorio. «La Würth consente a tantissime famiglie di lavorare, quindi ha sicuramente a cuore la nostra realtà. Il suo fondatore, inoltre, dimostra da sempre una sensibilità particolare verso le tematiche artistiche, come facilmente intuibile informandosi sulle collezioni che ha presentato in altre città. Il museo è una grande opportunità di sviluppo economico, turistico e culturale. Di questi tempi non sono aspetti da sottovalutare››.
Catalizzare persone e turisti, insomma, è obiettivo fondamentale per Nones. «Durante l’iniziativa del Fai di qualche tempo fa, con l’apertura di Palazzo Longo, abbiamo potuto toccare con mano le potenzialità di Egna. Duemila visitatori, infatti, non sono una sciocchezza: significa che sulla Bassa Atesina, di cui siamo il centro principale, c’è grande attenzione e probabilmente anche un potenziale inespresso».
Il polo museale, però, dovrebbe anche permettere una crescita del territorio. «Da sempre mi spendo - continua il vicesindaco - per una maggiore valorizzazione del centro storico e adesso ci troviamo di fronte ad un’offerta che soddisfa pienamente questa necessità. Non solo, si potrebbe anche pensare a delle sinergie con il museo della cultura popolare potenziando una struttura che già funziona bene. Da risolvere in futuro, invece, la carenza di posti letto che in qualche misura penalizza la nostra realtà».
Egna, comunque, sulla cultura sta investendo molto. «Abbiamo organizzato concerti importanti - conclude Nones - e puntato su spettacoli teatrali o cinematografici. La collaborazione con il Filmclub e le proiezioni di pellicole all’aperto durante l’estate hanno funzionato molto bene, così come il pubblico ci ha manifestato il proprio gradimento per il teatro open air in lingua tedesca. La cittadinanza, insomma, dimostra un interesse costante che è doveroso premiare in un’ottica di crescita complessiva».
Resta ora da capire se sarà possibile risolvere a querelle con il museo di cultura popolare, che è stato sistemato provvisoriamente sotto i Portici. In questo contesto è difficile capire se sarà sfruttata a fini museali anche l’ex Casa Valgoi.
Alto Adige 25-1-12
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