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martedì 24 gennaio 2012
I soci di Air Alps: «Lasciati all’oscuro»
Krapf: non so perché gli aerei siano fermi. Gostner: d’estate voli di linea per le isole
MARCO RIZZA
BOLZANO. L’Air Alps tace. Mezzo mondo - l’Enac, la Provincia, il personale, i soci altoatesini, i viaggiatori - sta aspettando risposte dalla società per capire se e quando rinuncerà alla licenza dei voli Bolzano-Roma per lasciare così spazio ad altre compagnie che possano riprendere il servizio. Ma anche ieri non è arrivato nulla. Gli aerei restano fermi ma non si sa per quanto tempo, né quali siano i progetti della compagnia Una cosa sembra certa: se Air Alps riprenderà a volare dovrà rimborsare un mare di biglietti e pagare danni per interruzione di servizio. Uno scenario che di sicuro non spinge a ricominciare l’attività.
I SOCI ALTOATESINI. Nel 2009 la maggioranza di Air Alps è passata dalle mani di un gruppo di imprenditori altoatesini a quelle dell’imprenditore svizzero Urs Peter Koller, principale azionista del Welcome Aviation Group che possiede anche Welcome Air e Tyrol Air Ambulance. Oggi i soci altoatesini sono Franz Senfter e Hans Krapf. Ma anche questi ultimi si dicono all’oscuro del destino della compagnia: «Ho il 4% - dice Krapf - ma non so dire cosa sta succedendo e anche Senfter non ha saputo spiegarmelo. Ho cercato di contattare gli svizzeri ma non ci sono riuscito, quindi non so perché abbiano deciso di tenere gli aerei a terra. Air Alps non è fallita ma l’ad si è dimesso e quindi la società non può lavorare. Tensioni con gli altri soci sul nome dell’ad? No, è successo due anni fa quando hanno nominato Wurm». Krapf aggiunge che «qualche tempo fa abbiamo detto a Koller che se ci presentavano un business plan serio eravamo disposti a partecipare a un aumento di capitale ma non se n’è fatto nulla» e conclude: «Quando gli abbiamo dato Air Alps era una società perfetta. Ora gli aerei sono a terra. Qualcosa non quadra».
IL NODO AD. La mancanza di un amministratore delegato non è solo una questione formale. Le tre compagnie del gruppo avevano un unico ad: in precedenza Helmut Wurm, dal dicembre scorso Sabine Mertens. Quest’ultima nei giorni scorsi si è dimessa ma solo da ad di Air Alps. Ciò significa che le altre due compagnie restano operative, mentre in Air Alps manca chi deve prendere le decisioni.
LA PROVINCIA. Anche palazzo Widmann non ha informazioni sui progetti di Air Alps. «L’abbiamo messa in mora perché non sta rispettando il contratto con l’ente pubblico», dice Luis Durnwalder: ma più che portarla in tribunale, alla Provincia interessa fare riprendere i voli. Ancora Durnwalder: «Air Alps è ancora titolare della concessione, quindi potrebbe ricominciare a volare anche domani. Se invece l’autorità austriaca le ritirerà la licenza, allora potremo avviare le procedure per trovare una nuova compagnia». Le strade in questo caso sarebbero due: fare subito una gara o chiedere all’Enac una concessione transitoria fino a fine anno, termine previsto naturalmente per la gara di appalto. Ieri Durnwalder ha fatto sapere che preferirebbe una compagnia altoatesina, cioè quella dei Gostner: «Hanno tutti i requisiti per riuscire bene, se non ce la fanno loro non ce la fa nessuno».
GOSTNER. Josef Gostner per ora non ha fretta: «Costituiremo la società entro la settimana - dice -, si chiamerà “Fri-El Air”. In un mese potremmo partire ma è inutile accelerare i tempi se non sappiamo cosa farà Air Alps. La gara? Non mi sembra che in giro ci siano molti altri disposti a partecipare...». Oltre alla tratta per Roma Gostner pensa anche ad altre rotte di linea come Vienna «e anche le isole in estate, i voli charter sono sempre pieni». Gli aerei di «Fri-El Air» sarebbero con ogni probabilità i Dash 800 da 78 posti (i turboelica di queste dimensioni possono atterrare a Bolzano, i jet no), anche perché l’altra alternativa sarebbero gli Atr «ma ci vuole un anno per averli». E i piloti, prenderà quelli di Air Alps? «Piloti ce ne sono molti sul mercato, anche dell’area di Bolzano. Vedremo».
IL PERSONALE. In effetti anche piloti e hostess di Air Alps sono in attesa di conoscere il proprio destino. Ma anche loro non hanno risposte: «Posti di lavoro, stipendi, ammortizzatori sociali: nessuno ci sta dicendo niente», dice il pilota Daniele Jacchia.
Alto Adige 24-1-12
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