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giovedì 12 gennaio 2012

Gli artigiani «smontano» il Comune di Laives


Proteste per la troppa burocrazia e i tempi lunghi nel saldare le fatture 

BRUNO CANALI 
LAIVES. Il rapporto fra artigiani di Laives e l’amministrazione comunale sono davvero al “minimo storico”. L’altra sera c’è stata una riunione dei vertici degli artigiani e non sono mancate le critiche per come stanno andando le cose.
 «Ci sentiamo poco considerati», attaccano. Artigiani, a Laives, significa almeno 500 realtà, tra medie e piccole, che danno lavoro a più di mille persone. Ma da qualche tempo lo scenario - a sentire gli stessi artigiani - è cambiato: in peggio.
 «Si sono allungati oltremodo i tempi burocratici nei rapporti con il Comune di Laives - dicono gli artigiani - anche per semplici formalità e non brillano in questo neppure i funzionari del municipio. Così succede che perdiamo anche opportunità di lavoro, in una fase dove la crisi “morde” tutti. I lavori di un certo spessore poi vengono sistematicamente assegnati ad altri grazie al sistema dei ribassi più vantaggiosi e magari poi chiamano noi a sistemare i lavori fatti male. Poi per la liquidazione delle fatture i tempi si sono allungati rispetto al passato, e di molto. Questa situazione crea enormi problemi a chi, come gli artigiani, non può certo permettersi di rimanere a lungo con i soldi da incassare».
 A tal proposito gli esempi non mancano. Basti citare palestra e teatro di San Giacomo, realizzati da una grande impresa nazionale e oggi, a pochi anni di distanza, con intonaci che cadono, pavimenti che si scollano, infiltrazioni di acqua piovana. Non è andata meglio con l’ampliamento della mensa scolastica di Laives città, dove si è al contenzioso con la ditta appaltatrice che ha chiesto danni milionari al Comune.
 «Sono situazioni - continuano gli artigiani - che noi non potremmo assolutamente permetterci: noi mettiamo la faccia in ogni lavoro che realizziamo qui a Laives ed è quindi nostro primo interesse far bella figura. Certo, se si applica sempre la formula del miglior ribasso, poi ci si deve accontentare di quel che arriva. Abbiamo sperimentato in prima persona, purtroppo, che tutti questi problemi, non dipendono solo dai nostri politici, ma anche dai funzionari comunali. Eppure non è che in municipio sia cambiato molto rispetto a 10 anni orsono, per questo non capiamo tutta la farraginosità e i ritardi che si verificano. Paradossalmente lavoriamo meglio con altre realtà comunali del circondario, che si pongono meno problemi quando commissionano un lavoro».
 Altra questione, quella degli appalti per interventi anche modesti. Eppure il consiglio comunale aveva approvato la possibilità di arrivare all’affidamento diretto di un lavoro fino a 40mila euro proprio per facilitare l’accesso agli appalti da parte delle ditte locali, riducendo pure i tempi.
 «Oggi - concludono gli artigiani - non sappiamo neppure chi, dopo Sara Endrizzi, sarà il nostro assessore di riferimento. Altro problema, la mancanza di aree per carico e scarico nell’abitato».
Alto Adige 12-1-12

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