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venerdì 8 giugno 2012
LA CULTURA HA BISOGNO DEI GIOVANI
di Christian Tommasini*
Credo che ogni critica ricevuta sia un’occasione per crescere e migliorare, a patto che non sia fine a se stessa e che rispetti la realtà. Per questo sulle polemiche sollevate in questi giorni circa i contributi culturali erogati dalla Provincia ritengo indispensabile fornire alcune precisazioni e dati utili a comprendere meglio la situazione, al di là delle allusioni e di alcuni gravi travisamenti. Le risorse a disposizione della ripartizione provinciale cultura italiana – che comprende gli uffici cultura, bilinguismo, biblioteche, giovani – hanno subito dal 2009 a oggi una diminuzione pari a circa 800mila euro, scendendo da 13,24 milioni a 12,453 (meno 6%). A bilancio approvato è arrivata poi dal Governo Monti un’ulteriore decurtazione del 5%. Nonostante questo calo abbiamo scelto di non diminuire i contributi alle associazioni e cooperative culturali, che infatti sono rimasti praticamente invariati (erano 2,395 milioni nel 2009, sono 2,381 milioni quest'anno). Il taglio si è concentrato infatti sugli investimenti per le nuove strutture e, soprattutto, sui progetti diretta espressione del nostro Ente, per i quali lo stanziamento è sceso dai 920mila euro del 2008 ai 528mila di quest' anno. Sta accadendo, dunque, esattamente il contrario di quel che le polemiche sostengono: abbiamo, con convinzione e con il parere positivo della Consulta Cultura, preferito ridurre le nostre iniziative per mantenere alto il sostegno all’attività degli enti nati liberamente sul territorio, capaci di animare il nostro panorama culturale con un’offerta di qualità. Il promotore di questa polemica, insieme al consigliere di Unitalia Donato Seppi, sarebbe Sandro Forcato, autorevole esponente culturale cittadino. Stimo Sandro per quanto ha fatto per la cultura italiana e mi sorprendono le sue accuse, soprattutto considerando il sostegno concreto che la Provincia ha dato in passato e continua a dare all'associazione da lui fondata. I numeri raccontano che l'associazione La Comune ha avuto confermato anche quest'anno un contributo di 180mila euro, a cui vanno aggiunti per quanto riguarda il mio assessorato altri 40mila euro per il teatro nelle scuole dell'infanzia, 18mila euro in più rispetto all’anno scorso. Quindi complessivamente 220.000 quest' anno a fronte di 202.000 l'anno scorso: dove e´ la flessione o la penalizzazione? Il totale dei contributi solo di questo assessorato dal 2009 ad oggi assomma invece a ben 910.800 euro. Per noi, a differenza di quel che sostengono gli animatori di queste polemiche così infondate, non c’è differenza tra associazioni e cooperative culturali, che esistevano e venivano finanziate anche prima del 2009: si tratta di due manifestazioni formalmente diverse della libertà con cui i cittadini si uniscono per realizzare un progetto culturale e, in quanto tali, entrambe vanno sostenute. L’accusa che ci viene mossa è di finanziare maggiormente le nuove cooperative culturali a discapito di associazioni che lavorano "da 40 anni". Al di là del fatto che i dati relativi ad esempio a La Comune dicono che si tratta di una semplificazione indebita, credo che sostenere i progetti dei giovani, di quelli che 40 anni fa non erano neanche nati, sia fondamentale se vogliamo crescere ed essere una provincia capace di far vivere le proprie radici e tradizioni anche nel futuro. Da ultimo, tirare in ballo i progetti legati alla Capitale europea della cultura è solo un modo per soffiare fumo negli occhi, in quanto si tratta di fondi aggiuntivi, comuni a tutti i gruppi linguistici, che non hanno tolto un euro alla cultura italiana. Criticare gli investimenti sui giovani e su un progetto che mira a far crescere la nostra provincia in Europa, come ponte tra culture, non credo sia un modo lungimirante di interpretare il proprio ruolo e di fare cultura per il bene del nostro territorio. * Assessore Provinciale alla Cultura Italiana
Alto Adige 8-6-12
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