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lunedì 23 aprile 2012
Automobili all’asta In cerca dell’affare
Come partecipare alle aste?
BOLZANO Il pubblico che sempre più frequenta le aste giudiziarie è il classico termometro di un consumatore reso più attento e versatile dalla crisi. Auto, moto, immobili, macchinari industriali, stock di abbigliamento, attrezzature sportive e oggettistica: tutti i settori possono nascondere delle buone opportunità a spulciare con attenzione le pubblicazioni. In via Torino al civico 82, per esempio, c’è la sede per le aste di vetture e oggettistica e i responsabili ci raccontano di un trend in crescita. «Ci accorgiamo di una maggiore attenzione sia tra i privati sia tra gli operatori economici. Commercianti, proprietari di azienda o di concessionarie si rivolgono spesso a noi con buone soddisfazioni». L’altro giorno si è tenuta un’asta per tre vetture, ma nessuno si è presentato: prezzo leggermente superiore al mercato e gli avventori abituali sanno che nel giro di qualche settimana lo stesso mezzo sarà riproposto al ribasso. Una Bmw Mini del 2008 pignorata da Equitalia e proposta come base a 11.000 euro, per esempio, alla prossima tornata vedrà la prima chiamata a 6.500 euro e in soluzione ultima si può anche arrivare all’assegnazione al miglior offerente. Il meccanismo a scesa del prezzo di partenza dipende dalle varie provenienze (Equitalia, tribunale, procura), ma segue grosso modo lo stesso percorso di abbattiemnto del prezzo. Con pazienza e fortuna, si rischia l’affarone. Spesso la prima domanda che ci si pone è come partecipare alle aste? «Sono sufficienti codice fiscale e un documento valido. In caso di acquisti aziendali possiamo emettere fattura con il numero di partita Iva. Non sono richiesti altri moduli ed è possibile richiedere l’iscrizione alla newsletter alla mail ist.vend.giud.bz@brennercom.net: in questo modo si ricevono date e dettagli delle offerte». Attenzione, però, ai costi delle tasse. «Per i veicoli abbiamo 6% di spese di procedura per i mezzi in arrivo dal tribunale, 16% da Equitalia e 10% dalla procura e a tutte va aggiunta l’Iva. Alla documentazione va affissa marca da bollo da 14,62 euro che fornisce l’ufficio. Per tutti gli stock o oggetti non targati, invece, abbiamo il 9% per il tribunale con l’aggiunta di una tassa di registro di 168 euro. Da Equitalia, invece, sempre 16% e tassa di registro a 10 euro. Anche qui Iva da aggiungere. L’unica limitazione che abbiamo è legata alla vendita in grandi quantità perché ci è vietato il dettaglio. L’abbigliamento, quindi, viene offerto in “collezioni”, ma i grandi marchi attirano ugualmente grande pubblico». Facile immaginare, in questo caso, un forte coinvolgimento dei commercianti. «E’ così - racconta uno di loro presente all’asta deserta – perché se si presta attenzione si possono fare affari migliori rispetto all’ingrosso». Molti macchinari industriali, inoltre, vengono battuti direttamente nel luogo della riscossione richiamando numerosi operatori dei settori interessati.(a.c.)
Alto Adige 23-4-12
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