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giovedì 8 marzo 2012
Il Comune di Egna non butta via niente e ricicla scarpe usate
PAOLO TAGLIENTE
EGNA. «Gettato come una scarpa vecchia»: un modo di dire che rischia di cadere in disuso grazie al progetto avviato nelle scorse settimane dall’assessore all’ambiente del Comune di Egna, Anna Tovazzi. L’idea, infatti, è quella di riutilizzare le scarpe che non si usano più, rimettendo in condizioni di essere di nuovo calzate quelle ancora in buone condizioni o recuperando tutti i materiali riciclabili da quelle ormai definitivamente fuori uso. Si tratta di un progetto unico in Alto Adige, che Tovazzi ha avviato dopo essere venuta a conoscenza del successo avuto da uno analogo a Torino. «L’idea mi è subito piaciuta molto - spiega l’assessore - e per prima cosa ho preso contatto con Sonia Abrate dell’Ecoistituto, per chiederle se anche nella nostra provincia c’era qualche iniziativa analoga. Ricevuta risposta negativa, ho contattato Guido Osthoff della Caritas di Bolzano per dare vita ad una collaborazione e parlare degli aspetti tecnici del progetto».
L’iniziativa è rivolta principalmente ai ragazzi delle scuole presenti sul territorio comunale e ha lo scopo di accrescere nei più giovani una coscienza eco-ambientale con un semplice concetto: più si riciclano le cose usate, meno si utilizzano materie prime e minori quantità di rifiuti finiscono in discarica o nei termovalorizzatori. Senza contare che le scarpe in buone condizioni, trattate e igienizzate, così come accade per i vestiti, possono essere utilizzate da persone meno fortunate.
E così, il Comune di Egna ha acquistato una decina di contenitori speciali e li ha posizionati alle scuole medie e elementari di lingua italiana e tedesca, alla scuola di economia domestica, al centro giovani Point e alla Casa di riposo Griesfeld. Un ulteriore cassonetto, probabilmente, verrà presto sistemato anche all’entrata del Municipio. «Abbiamo deciso di non collocarli sul territorio comunale, all’aperto - spiega Tovazzi - per evitare che venissero riempiti con qualsiasi tipo di rifiuto».
La raccolta delle scarpe dai contenitori, il trasporto, la selezione, l’igienizzazione e il recupero dei materiali sono operazioni di cui si occuperà la Cooperativa sociale Albatros che, altro particolare di non secondaria importanza, offrirà così opportunità lavorative a persone svantaggiate o socialmente deboli. I materiali ricavati possono essere utilizzati per pavimentazioni, insonorizzazioni di palestre, piste di atletica, giocattoli e per molti altri scopi. A fine anno, sarà compiuto un monitoraggio sulla quantità di scarpe raccolte. Intanto, l’assessore Tovazzi ha già contattato l’assessore provinciale alla scuola italiana, oltre che vicepresidente della giunta provinciale, Christian Tommasini, per illustrargli il progetto e la reazione dell’assessore è stata molto positiva. «In Piemonte - conclude Tovazzi - la raccolta è partita a Torino, ma poi, visto il grande successo dell’iniziativa, si è presto estesa a tutta la provincia. Sarebbe bello se accadesse anche qui».
Alto Adige 8-3-12
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