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sabato 10 marzo 2012
«Caso Oliver», sindaci perplessi
La scelta del primo cittadino di Laives di lasciare il suo posto sconcerta i colleghi che siedono nella Comunità di valle
LAIVES. Sono quantomeno “perplessi”, i sindaci italiani che siedono in Comunità di valle Oltradige-Bassa Atesina, per la decisione del sindaco di Laives, di cedere il posto al consigliere del suo partito (Pd) Fabrizio Oliver.
Ricorda Giorgio Giacomozzi, primo cittadino di Salorno: «All’inizio eravamo tutti d’accordo che in Comunità dovevano andarci i sindaci e lo avevamo sottolineato in tutti i modi. Ovviamente Laives può decidere come vuole e il suo sindaco delegare un sostituto. Effettivamente ne abbiamo parlato ma non è che con questo, il Comune di Laives mantenga automaticamente la vice presidenza della Comunità di valle. A decidere sarà il presidente Oswald Schiefer».
Anche Benedetto Zito non è contento per il cambio e non lo nasconde: «Laives ha i problemi politici che ha - dice - e sono affari loro. Liliana Di Fede certamente può delegare chi vuole al suo posto in Comunità di valle, ma non è che per questo, automaticamente passi anche la vice presidenza al delegato. Se invece la prenderà Giacomozzi sono favorevole, così come mi andrebbe bene se poi passasse al sindaco di Vadena Alessandro Beati».
Proprio Beati, esordisce spiegando che non intende entrare nella polemica che è in corso al Comune di Laives: «Però - aggiunge, occorre certamente chiedersi come mai, tutti gli altri comuni abbiano in Comunità di valle il sindaco. Il primo cittadino, a mio avviso, ha una visione e una panoramica maggiori che non un consigliere comunale. Inoltre, anche fuori dallo stretto ambito della Comunità, fra sindaci ci ritrova a confronto spesso, una cosa che non può certo pensare di fare un consigliere comunale. Comunque è ovvio che Liliana Di Fede può decidere come meglio crede». (b.c.)
Alto Adige 10-3-12
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