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giovedì 1 marzo 2012

«Più treni e parcheggi»


Il sondaggio: i bolzanini chiedono più infrastrutture 

BOLZANO. Due altoatesini di lingua italiana su tre tre sono insoddisfatti delle infrastrutture e chiedono alla Provincia interventi prioritari rispetto all’ampliamento dell’aeroporto. Il sondaggio telefonico eseguito dall’agenzia bolzanina “Apollis” per conto della Federazione Protezionisti mette in luce un sostanziale disagio da parte della comunità italiana, in larghissima parte residente nel capoluogo, che reclama attenzione da parte dell’amministrazione provinciale.
 La ricerca ribalta la prospettiva di una raggiungibilità considerata essenziale da politica ed economia ma ridimensionata dal 65% degli altoatesini che non la ritengono una priorità.
 Guardando solo alla sfera italiana, la divisione è pressoché chirurgica con un 49% di favorevoli a grandi investimenti nella raggiungibilità e 51% che ritengono l’attuale standard sufficiente. Discorso assai differente, come detto, quando si tocca il tasto delle infrastrutture dove la percentuale di scontenti si impenna al 71%. Per ridurre tutto ai minimi termini si desiderano meno chilometri di pista di decollo e qualche chilometro in più di circonvallazione o ferrovia. Che il dato calzi perfettamente sulla realtà bolzanina lo conferma la specifica degli interventi auspicati che vede davanti a tutti il rafforzamento del servizio ferroviario con un migliore cadenzamento da e per i centri urbani (81%), poi la creazione di nuovi parcheggi e circonvallazioni (68%), infine l’interramento di alcune arterie in galleria (64%) che tanto profuma di A22.
 Sul piano della raggiungibilità, invece, prioritari vengono considerati i collegamenti sull’asse ferroviario (84%), con particolare attenzione alla tartassata tratta Milano-Monaco (82%). L’aeroporto è considerato tra le priorità solo dal 29% degli intervistati.
 Lo scalo bolzanino, come detto, esce fortemente ridimensionato dallo studio di “Apollis” e la struttura appare come una questione squisitamente politica troppo lontana dalle esigenze della maggioranza della popolazione. Il 66% degli altoatesini, infatti, si dichiara senza mezzi termini contraria all’aeroporto. Curioso il dato italiano che spacca esattamente a metà la popolazione: 50% a 50%. Intuibili le motivazioni di del giudizio avverso: l’81% punta il dito sui costi con finanziamenti che ormai superano i 50 milioni, il 69% accusa lo scalo di essere un pachiderma pagato dalla comunità a favore di pochissimi, mentre il 65% ritiene eccessivo l’inquinamento atmosferico e giudica le mete ugualmente raggiungibili utilizzando il treno.
 «Questi numeri - commenta Klauspeter Dissinger, presidente della Federazione - sono la testimonianza oggettiva di quanto l’aeroporto sia distante dai bisogni degli altoatesini». (a.c.)
Alto Adige 1-3-12

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