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domenica 8 gennaio 2012
Blues, a Bolzano arriva il primo festival
Agostino Accarino: «L’idea è nata dopo il memorial in onore di Micheletti»
DANIELA MIMMI
BOLZANO. Si intitola «From South to South», dal Sud al Sud, il primo festival del blues di Bolzano, che si svolgerà al Teatro San Giacomo il 21 gennaio prossimo. Gli organizzatori, Agostino Accarino e Lukas Insam con la collaborazione del Centro Culturale San Giacomo, sono al lavoro già dall’estate scorsa per costruire il ricco cartellone della serata. Cartellone che ci presenta lo stesso Accarino. “L’idea è nata un po’ in seguito al concerto per il memorial di Micheletti. Quella sera ci siamo resi conto che il blues non è mai morto, che è ancora capace di trascinare e che ai bolzanini piace ancora molto. Forse anche perchè di concerti blues, in città, ce ne sono pochi. Inoltre, nel 2011 sono cento anni che è nato Robert Johnson, il creatore del blues moderno”. Robert Johnson morì nel 1938 a soli 27 e incise un solo disco. Eppure in quei pochi soldi ci sono le musiche e i ritmi che influenzeranno gente come Muddy Waters, Bob Dylan, i Rolling Stones, i Cream, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jeff Beck e i Led Zeppelin.
“Per questa serata Ago & friends farà da gruppo base. Saremo una decina sul palco. Con me e Lukas Insam ci saranno Davide Ropele, Patrick Planötscher, Vito Mongelli, Nico Aldegani, Roland Egger, Paolo Alemanno e Werner Heidegger. Noi suoneremo i pezzi che hanno fatto la storia del blues, cominciando proprio dagli Trenta-Quaranta. E faremo la base per i nostri ospiti. Che sono tanti e importanti, a cominciare dalla grande cantante blues americana Gail Anderson, a Markus Linder della Incredible Southern Blues Band, al grande pianista Pippo Guarnera. Da anni ormai Guarnera vive negli States e suona con i grandi del jazz e del blues, a cominciare dai Weather Report. E’ uno che ha fatto il Montreux Festival, tanto per intenderci. E poi, sempre tra gli ospiti, ci saranno anche Maurizio Bestetti e Eric Siviero”, ancora Accarino.
Nessuno dubbio, per quest’ultimo e per tutti gli amici con cui ha messo in piedi questo appuntamento: il blues non è mai morto e forse non morirà mai: “Trent’anni fa mi sentivo vecchio a suonare il blues. Negli anni Ottanta andava la disco, poi è stata la volta del punk, del rap, dell’elettronica, dell’indie e via dicendo. E io continuavo a suonare il blues, anche se qualcuno diceva che mi dovevo adattare alle mode. Io non l’ho mai fatto: adesso io sono ancora qui e tanti sono scomparsi nel nulla”. Il blues trascina, il blues fa commuovere ma anche saltare sulla sedia, nel blues ci sono le radici di tutta la nostra musica. E il blues continua a piacere, anche se quello moderno, come lo intendiamo noi, è nato un centinaio di anni fa. “Noi potremmo fare tutti i concerti che vogliamo - chiude Accarrino - c’è molta richiesta, la gente ha voglia di divertirsi e scatenarsi con il blues. Del resto tutto è nato dal blues...”.
Alto Adige 8-1-12
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