Passa in consiglio provinciale la mozione dei Verdi: garantito lo stesso
trattamento delle aziende Previsto un rimborso fino al 70 per cento
della spesa per chi elimina il materiale cancerogeno
di Riccardo Valletti
BOLZANO A vent’anni dalla legge che vieta l’uso e
la produzione dell’amianto, sul territorio italiano ci sono ancora circa
32 milioni di tonnellate di materiale non rimosse. In Alto Adige si
stimano 1322 tetti con rivestimenti che contengono il materiale
cancerogeno, «ma la mappatura è ancora solo agli inizi - spiega il
consigliere dei Verdi Riccardo Dello Sbarba - per il momento è stato
avviato il censimento solo per gli edifici privati e che contengono il
materiale in forma friabile, quindi il dato è destinato a salire
drasticamente». Proprio per intensificare l’azione di bonifica i
consiglieri Verdi avevano proposto una mozione che ampliasse il
ventaglio di contributi provinciali, finora riservati solo alle aziende,
anche ai proprietari privati. Mozione che ha ricevuto voto favorevole
nella seduta del Consigli di ieri, e che istituisce anche un meccanismo
di premio per chi interviene con più celerità alla rimozione delle
vecchie coperture. «In provincia la presenza dell’amianto è ancora molto
preoccupante - affermano i consiglieri - in tutte le valli e nei comuni
sono presenti strutture contaminanti; il problema viene dal fatto che
la maggior parte di questi edifici risale agli anni ’60 e ’70, cioè
all’epoca del boom dell’uso del materiale cancerogeno, e che in molti
casi da tempo non hanno più avuto manutenzione, e quindi sono più a
rischio perché da tempo esposti ad agenti atmosferici e che per questo
motivo avranno costi di smantellamento e smaltimento elevatissimi,
proprio in virtù dell’alto pericolo di contaminazione». La legge
precedente imponeva che la presenza di amianto fosse denunciata, e una
volta data comunicazione il titolare avesse l’obbligo della rimozione,
«la Provincia aveva sempre concesso dei contributi solo alle aziende, e
questo aveva causato che i pericoli più gravi, quelli di presenza in
edifici abitativi, fosse passata sotto traccia; i titolari avevano paura
a dare notizia perché sarebbero stati costretti a sostenere tutte le
spese autonomamente». Con la mozione invece i contributi si
applicheranno anche a loro, fino al 70% dello smantellamento e
smaltimento della parte “incriminata”, «per stimolare una ripresa delle
bonifiche in tempi brevi, abbiamo pensato a un sistema di incentivazione
che premia chi avvia i lavori entro due anni dalla denuncia, e scala
del 10% di contributi per ogni anno successivo di ritardo
dall’intervento; in pratica lo stesso sistema approvato a Trento». Nel
frattempo prosegue l’opera di mappatura della presenza in provincia, che
però si concentra solo sull’amianto “friabile”, quello cioè più
pericoloso perché inalabile, «siamo solo agli inizi - commenta Dello
Sbarba - con l’amianto compatto il dato è destinato a salire
drammaticamente».
Alto Adige 14-12-12
"Materiale ben raccolto e ordinato può valere quanto una storia scritta" L'attenzione più autentica siamo noi
Informazioni personali
- apritisangia
- Il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha, comunque, carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali ivi contenuti. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento