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venerdì 14 dicembre 2012

Banda larga in provincia entro la fine del 2013

Per spedire le immagini i cavi in fibra ottica sono 100 volte più veloci dell’Adsl Pechlaner: «Molti Comuni si sono attrezzati da soli per supportare le aziende» 

L’indagine compiuta dall’Eurac comprende l’analisi di 840 questionari le cui risposte sono state ottenute attraverso un sondaggio online. Il 79,3 per cento degli interpellati afferma che passerebbe ad un collegamento a fibra ottica, anche pagando per il collegamento e un prezzo aggiuntivo del 15-30%. Maschi, imprenditori e imprese nelle comunità rurali dimostrano una maggiore propensione alla spesa rispetto ad altri gruppi.di Daniela Mimmi
BOLZANO Una connessione internet ad alta velocità migliora la qualità della vita e la competitività economica: questo è quanto dichiara la maggior parte degli intervistati in un sondaggio promosso dall’Istituto per lo Sviluppo Regionale e il Management del Territorio dell’Eurac. Secondo l’indagine, gli altoatesini ritengono che gli investimenti pubblici nell’infrastruttura digitale abbiano quasi la stessa importanza di quelli per le infrastrutture di trasporto. Il sondaggio è parte di uno studio sulla banda larga in Alto Adige, condotto dall’Istituto dell’Eurac con il supporto del Consorzio dei Comuni della Provincia di Bolzano, l’Unione commercio turismo servizi e l’Assoimprenditori Alto Adige. I risultati sono stati presentati ieri all’Eurac. Grazie ai cavi in fibra ottica spedire delle immagini sarebbe 100 volte più veloce rispetto all’utilizzo di una normale connessione Adsl. Circa l’80 per cento degli intervistati in Alto Adige ammette di essere intenzionato a passare a una connessione in fibra ottica, qualora questa fosse disponibile. Tra i criteri di scelta, l’affidabilità sembra avere più valore rispetto ai costi. Ma il punto critico sono proprio i costi per la realizzazione della banda larga. La Provincia ha dichiarato di voler connettere con fibra ottica tutti i comuni dell’Alto Adige entro la fine del 2013. Rimane però ancora da chiarire come realizzare e finanziare la costruzione del cosiddetto “ultimo miglio”: il collegamento che va dal nodo del comune fino alle singole abitazioni e alle singole imprese. In questo modo l’accessibilità digitale potrebbe sopperire, almeno in parte, alla difficile raggiungibilità fisica di territori isolati. Oltre al sondaggio, lo studio ha analizzato l’esempio di undici comuni, altoatesini e non, che hanno già realizzato la posa della fibra ottica. I Comuni dell’Alto Adige hanno scelto principalmente una procedura simile. Si tratta di un “modello Alto Adige” caratterizzato dalla proprietà locale e collettiva (gestita da comuni o cooperative) delle infrastrutture di rete e dall’affidamento, nella maggior parte dei casi, della fornitura di servizi internet a privati che operano a livello regionale. Oltre a ciò, nei comuni altoatesini osservati, sono stati evitati lavori di scavo specifici per la posa della fibra ottica, abbinandoli piuttosto a interventi sulle infrastrutture già previsti. «I Comuni dell’Alto Adige che hanno già realizzato gli ultimi metri per portare a tutti la banda larga possono essere considerati degli apripista, anche al di fuori dei confini provinciali» ha detto ieri Harald Pechlaner, direttore dell’Istituto per lo Sviluppo Regionale e il Management del Territorio dell’Eurac. La nostra provincia sembra poter colmare dunque a breve il gap nei confronti di altre regioni limitrofe. 
Alto Adige 14-12-12

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