Per spedire le immagini i cavi in fibra ottica sono 100 volte più veloci
dell’Adsl Pechlaner: «Molti Comuni si sono attrezzati da soli per
supportare le aziende»
L’indagine
compiuta dall’Eurac comprende l’analisi di 840 questionari le cui
risposte sono state ottenute attraverso un sondaggio online. Il 79,3 per
cento degli interpellati afferma che passerebbe ad un collegamento a
fibra ottica, anche pagando per il collegamento e un prezzo aggiuntivo
del 15-30%. Maschi, imprenditori e imprese nelle comunità rurali
dimostrano una maggiore propensione alla spesa rispetto ad altri gruppi.di
Daniela Mimmi
BOLZANO Una connessione internet ad alta velocità
migliora la qualità della vita e la competitività economica: questo è
quanto dichiara la maggior parte degli intervistati in un sondaggio
promosso dall’Istituto per lo Sviluppo Regionale e il Management del
Territorio dell’Eurac. Secondo l’indagine, gli altoatesini ritengono che
gli investimenti pubblici nell’infrastruttura digitale abbiano quasi la
stessa importanza di quelli per le infrastrutture di trasporto. Il
sondaggio è parte di uno studio sulla banda larga in Alto Adige,
condotto dall’Istituto dell’Eurac con il supporto del Consorzio dei
Comuni della Provincia di Bolzano, l’Unione commercio turismo servizi e
l’Assoimprenditori Alto Adige. I risultati sono stati presentati ieri
all’Eurac. Grazie ai cavi in fibra ottica spedire delle immagini sarebbe
100 volte più veloce rispetto all’utilizzo di una normale connessione
Adsl. Circa l’80 per cento degli intervistati in Alto Adige ammette di
essere intenzionato a passare a una connessione in fibra ottica, qualora
questa fosse disponibile. Tra i criteri di scelta, l’affidabilità
sembra avere più valore rispetto ai costi. Ma il punto critico sono
proprio i costi per la realizzazione della banda larga. La Provincia ha
dichiarato di voler connettere con fibra ottica tutti i comuni dell’Alto
Adige entro la fine del 2013. Rimane però ancora da chiarire come
realizzare e finanziare la costruzione del cosiddetto “ultimo miglio”:
il collegamento che va dal nodo del comune fino alle singole abitazioni e
alle singole imprese. In questo modo l’accessibilità digitale potrebbe
sopperire, almeno in parte, alla difficile raggiungibilità fisica di
territori isolati. Oltre al sondaggio, lo studio ha analizzato l’esempio
di undici comuni, altoatesini e non, che hanno già realizzato la posa
della fibra ottica. I Comuni dell’Alto Adige hanno scelto principalmente
una procedura simile. Si tratta di un “modello Alto Adige”
caratterizzato dalla proprietà locale e collettiva (gestita da comuni o
cooperative) delle infrastrutture di rete e dall’affidamento, nella
maggior parte dei casi, della fornitura di servizi internet a privati
che operano a livello regionale. Oltre a ciò, nei comuni altoatesini
osservati, sono stati evitati lavori di scavo specifici per la posa
della fibra ottica, abbinandoli piuttosto a interventi sulle
infrastrutture già previsti. «I Comuni dell’Alto Adige che hanno già
realizzato gli ultimi metri per portare a tutti la banda larga possono
essere considerati degli apripista, anche al di fuori dei confini
provinciali» ha detto ieri Harald Pechlaner, direttore dell’Istituto per
lo Sviluppo Regionale e il Management del Territorio dell’Eurac. La
nostra provincia sembra poter colmare dunque a breve il gap nei
confronti di altre regioni limitrofe.
Alto Adige 14-12-12
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