Per la prima volta si rinuncia al doppio spettacolo nella rassegna di
teatro Calano gli spettatori e aumentano i costi. E il Comune pensa ad
esternalizzare
di Bruno Canali
LAIVES Una certa "bulimia" nelle offerte, accompagnata
dalla crisi che tocca un po' tutti, sta anche svuotando le sale
teatrali. Il fenomeno esiste da qualche anno, ma ultimamente si è acuito
tant'è che ad esempio la Filodrammatica di Laives nel programma della
prestigiosa rassegna nazionale di teatro dialettale in corso alla sala
"Gino Coseri", non prevede più repliche degli spettacoli in scaletta e
succede comunque, a volte, di non avere il tutto esaurito. «E' così -
ammette Bruno De Bortoli, presidente della Filodrammatica di Laives, da
una vita nel teatro - c'è tanta scelta e quindi, nonostante i prezzi
popolari, a volte la risposta è minore di quello che ci si attenderebbe.
Anche la nostra rassegna non prevede più la replica degli spettacoli al
sabato (dopo la prima del venerdì) e pure il cartellone è più corto
rispetto ad anni fa. Per affrontare questa situazione abbiamo iniziato
una collaborazione con il teatro Cristallo di Bolzano e con la Uilt a
Merano per quanto riguarda l'arrivo di compagnie teatrali da fuori
regione, in modo da spalmare la spesa tra più soggetti interessati».
Bruno De Bortoli è nella Filodrammatica di Laives dal 1977: «Fanno più o
meno 35 anni - dice - e da allora ho sempre partecipato a tutti gli
spettacoli messi in cantiere dalla nostra compagnia, sia come attore che
per un certo periodo come regista e ora come presidente. Ricordo ancora
il teatro Pietralba, che non c'è più - e le rassegne con tre compagnie:
noi, la filo di Villazzano e quella di Trento. Altri tempi e oggi anche
il pubblico è diventato più esigente e difficile da accontentare
mentre, come detto, l'espansione della scelta ne ha ridotto via via il
pubblico nelle sale teatrali. Anche il dialetto trentino è in
regressione e tra la ventina di attori che abbiamo noi, saranno forse 4 o
5 quelli che lo conoscono perfettamente». Da qualche settimana, la
Filodrammatica di Laives ha anche un teatro tutto suo: «E' quello Delle
Muse di Pineta, proprietà della locale parrocchia - continua De Bortoli -
e questo venerdì, con la commedia in programma, sarà quasi una
inaugurazione della nuova gestione targata Filo Laives. Per questa sala
io avrei diverse idee, perché anche come dimensioni si presterebbe bene
ad esempio a cicli di film, concerti ecc. Si pensi che nell'ultimo anno è
stata utilizzata solo 6 volte: un peccato». Intanto il Comune di Laives
si appresta a mettere in gara anche la gestione dei due suoi teatri: il
Gino Coseri a Laives e quello di San Giacomo, con un occhio di riguardo
alle cooperative che seguono le categorie svantaggiate e intanto ha
solo prorogato l'affidamento ai gestori attuali. Il taglio delle spese
costringe le amministrazioni a risparmiare sulle gestioni degli
immobili. E i teatri non sfuggono alla logica dell’esternalizzazione.
Alto Adige 20-11-12
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