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venerdì 9 novembre 2012
Cortile della scuola, mamme di S.Giacomo sul piede di guerra
Sotto accusa la scelta di tempo dei lavori di ristrutturazione Critiche poi ai materiali usati e ad alcuni muretti pericolosi
di Bruno Canali
SAN GIACOMO Nel cortile scolastico di San Giacomo sono iniziati i lavori di trasformazione dell’area e con loro sono iniziate anche... le polemiche, sia da parte di qualche genitore e sia - sul versante politico - da parte del consigliere comunale indipendente Roberto Ceol. Le perplessità maggiori, da parte dei genitori, riguardano la decisione di iniziare il lavoro nel cortile a scuola avviata, quando ci sarebbe stato tutto il tempo per effettuare gli interventi durante la lunga pausa estiva, dato che oltretutto la decisione dell'amministrazione comunale di sistemare il cortile risale ancora alla scorsa primavera. «Così adesso il cortile è chiuso a metà - dicono alcune agguerrite mamme degli alunni - mentre sarebbe stato opportuno organizzarsi meglio per far fare questi lavori quando la scuola è chiusa». Più articolate le critiche che avanza invece il consigliere Ceol, critiche che riguardano sia le soluzioni tecniche adottate e sia la procedura burocratica che accompagna l'intervento alle scuole di San Giacomo. «Della scelta temporale per fare il lavoro non parlo, perchè hanno detto tutto le mamme - spiega il consigliere comunale - mi limito invece a stigmatizzare alcuni aspetti tecnici e amministrativi. In un'ampio spazio del cortile, hanno messo una pavimentazione con “pacciamatura” di corteccia. Ebbene questa soluzione negli anni scorsi noi l'abbiamo progressivamente eliminata dove c'era, sostituendola con tartan. La corteccia infatti con l'umidità favorisce la proliferazione di vermetti e insetti vari; inoltre finirà inevitabilmente nelle caditoie dell'acqua piovana intasandole. Non ultimo, nel piazzale scolastico di San Giacomo si organizzano le feste campestri; mi chiedo come faranno con i tavoli e le panche in mezzo alle cortecce. Altra scelta che considero sbagliata è quella di mettere, nello spazio dove poi correranno i bambini durante la pausa, delle piante circondate da un muretto alto 50 centimetri: mi dicono che serve per mettere delle panchine ma sono comunque un ingombro pericoloso per decine di bambini così piccoli che giocano». Infine c’è il discorso della parte amministrativa. «Per un lavoro così modesto - conclude Ceol - la giunta ha comunque affidato all'esterno la direzione lavori, nonostante in municipio vi siano 2 architetti e tre geometri in grado di seguire tranquillamente anche questo intervento».
Alto Adige 9-11-12
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