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martedì 21 febbraio 2012

Imu, nessuno sa quanto si pagherà


Mancano la norma di attuazione provinciale e i regolamenti comunali 

DAVIDE PASQUALI
BOLZANO. L’unica certezza è che si dovrà pagare entro il 16 giugno. È la nuova imposta municipale, l’Imu. Dal 2012 sostituirà l’Ici. Si pagherà anche per la prima casa. Bolzano, però, non ha ancora stabilito aliquote e agevolazioni. Come il resto dei Comuni. A giorni si attende un ulteriore decreto Monti. E manca la legge provinciale.
 Se non di caos, almeno si può tranquillamente parlare di grandissima incertezza: ancora non si conoscono modalità di calcolo e di versamento della nuova imposta. Lo spartiacque sarà a giorni: le amministrazioni locali altoatesine potranno iniziare a lavorare seriamente ai regolamenti di attuazione solo quando il governo Monti emanerà un ulteriore decreto sull’Imu e dintorni, di cui si mormora da settimane. Molte le dimenticanze, nel primo decreto, per cui l’esecutivo deve per forza integrare. Ma si temono anche ulteriori novità. Comunque sia, il nuovo decreto dovrebbe essere varato al massimo entro questa settimana, probabilmente giovedì o venerdì.
 Per il momento, a parte i dati generali, validi a livello nazionale, si sa poco o nulla. Per almeno due ordini di motivi. Intanto ai Comuni spetta una certa manovrabilità: sulle aliquote, che possono essere leggermente alzate o abbassate, e le detrazioni, passibili di essere applicate o meno. La manovrabilità dei Comuni altoatesini sarà più ampia che nel resto del Paese. La Provincia, che ha competenza sulla finanza locale, dovrebbe emanare al riguardo una leggina ad hoc: un paio di articoli al massimo, dei quali esiste già una bozza, sulla quale però sono in corso trattative febbrili, fra il Consorzio dei Comuni e la giunta provinciale. Il presidente dei Comuni Arno Kompatscher si sta confrontando con l’assessore Bizzo. Per il momento, i particolari non trapelano, ma si sta giocando tutto su una base facilmente comprensibile. Allo Stato deve essere garantita una quota, cui Monti non rinnuncerà. Mentre nel resto d’Italia l’Imu verrà versata direttamente dai Comuni all’amministrazione centrale, in Alto Adige c’è un passaggio intermedio, tramite la Provincia. Con le norme di attuazione, conditio sine qua non per elaborare i regolamenti comunali, la Provincia deve porre dei paletti. I Comuni potranno sì far leva su agevolazioni e detrazioni, ma non avranno campo libero. Perché detrazioni e agevolazioni si traducono in un minore gettito. E la Provincia non ha nessuna intenzione di coprire gli ammanchi. Qualcosina ai Comuni verrà concesso, ma gli spazi di manovra non saranno ampi. O meglio, se verranno introdotte agevolazioni sull’Imu, con conseguente riduzione del relativo gettito, il singolo Comune dovrà compensare. Non pensino, i Comuni, che la Provincia compartecipi, accollandosi la differenza.
 Anche gli stessi municipi, Bolzano compreso, avranno la stessa, unica preoccupazione: il pareggio di bilancio. Anche se l’Imu si pagherà pure sulla prima casa, così non era per l’Ici negli ultimi anni, il Comune potrebbe andare a perderci. Perché il mancato introito Ici sulla prima casa fino all’anno scorso dava diritto a una compensazione: lo Stato contribuiva. Da quest’anno non lo farà più. Quindi, anche volendo, agevolazioni e detrazioni dovranno necessariamente essere dosate col contagocce.
 Sia come sia, ora manca poco. Perché l’acconto si paga entro il 16 giugno. Si sta solo aspettando il ritorno del presidente Durnwalder dal suo viaggio in Africa. Poi si dovrà correre. Ultime contrattazioni col Consorzio dei Comuni; norme di attuazione in consiglio provinciale; elaborazione dei regolamenti comunali, approvazione e applicazione. In soli quattro mesi.
Alto Adige 21-2-12

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