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domenica 8 gennaio 2012

Se fossi restato a Laives sarei finito clochard


Per quanto riguarda i poveri di Laives, fossi molti anni fa rimasto là, sarei finito anch’io da clochard. Difatti, mentre i datori di lavoro spendevano il denaro per le campane della chiesa, evitavano di pagare i contributi per la pensione, quindi per i sei anni”lavorati” a Laives, dal lunedì alla domenica e dalla mattina alla sera, come miserabile bracciante, devo andare oggi, da Ponzio a Pilato, per ricevere i meno di cinquanta euro di pensione il mese. Come già scrissi all’Alto Adige, feci allora lo sbaglio di presentarmi all’ufficio del lavoro, senza turbante! Là difatti mi fu sempre detto. “Lei ha un lavoro e che cosa vuole?” L’unica cosa che in verità volevo, era avere un lavoro che mi permettesse di formare una famiglia! Cosi, pur avendo imparato il legatore di libri agli Artigianelli di Trento e frequentate le scuole fino ai diciotto anni, dovetti partire per le miniere tedesche! Viva Laives!
Mario Amadori 
Alto Adige 7-1-12

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