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giovedì 22 dicembre 2011

Divieti sull’A12, l’Ue condanna l’Austria


BOLZANO. Il divieto posto dall’Austria di circolazione degli autocarri che trasportano determinate merci sull’autostrada della valle dell’Inn, nel Tirolo, è incompatibile con la libera circolazione delle merci”. Lo ha dichiarato la Corte di giustizia Ue. La sentenza dei giudici europei è importante per l’Italia in quanto l’autostrada A 12 nella valle dell’Inn costituisce una delle principali vie di comunicazione tra il sud della Germania e il nord Italia. Nella sentenza, la Corte di giustizia europea conclude che “l’Austria, adottando un divieto settoriale di circolazione senza avere sufficientemente esaminato la possibilità di fare ricorso ad altre misure meno restrittive, ha limitato la libera circolazione delle merci in modo sproporzionato”. La vicenda riguarda divieti successivi posti dell’Austria sull’A 12 nella valle dell’Inn. La vicenda risale al 2003, quando le autorità austriache, avendo constatato che su quell’autostrada era stato superato il valore limite annuale di biossido di azoto, fissato da due direttive europee, ha adottato un divieto di circolazione per alcuni autocarri e alcune merci, su un tratto di 46 km. In quel primo caso la Corte di giustizia aveva dichiarato quel divieto incompatibile. A seguito di quella sentenza, le autorità austriache avevano attuato nuove misure, ma non rilevando un miglioramento della qualità dell’aria sull’A 12, avevano vietato la circolazione agli autocarri che trasportano oltre 7,5 tonnellate di determinati prodotti su un tratto dell’autostrada di circa 84 km. Ieri, per la seconda volta, la Corte di giustizia dell’Ue ha condannato l’Austria e ricordato che “gli Stati membri dispongono di un potere discrezionale nell’adottare quelle misure, devono però esercitarlo nel rispetto delle norme dell’Unione, in particolare nel rispetto del principio della libera circolazione delle merci”. Inoltre, si è aggiunto, “non è stata chiaramente dimostrata l’inadeguatezza delle principali misure alternative proposte dalla Commissione all’Austria, quali misure meno restrittive”.
Alto Adige 22-12-11

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