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domenica 10 giugno 2012

Tagli agli stipendi dei politici: 40 mila firme per i referendum



Grande successo per Core, grillini e Iniziativa per più democrazia. Si potrebbe votare in primavera Fortini: «Partiti e sindacati ci hanno snobbato ma la gente non li segue». Forte afflusso nei Comuni 

Un consigliere provinciale percepisce una indennità mensile lorda (comprensiva della voce «diaria») di 14 mila euro. Per arrivare al netto bisogna togliere circa 3800 euro di tasse, 3200 euro di contributo previdenziale e 1100 euro di ritenuta per il Tfr: si arriva a circa 6000 euro (ma appunto 1100 torneranno col Tfr, quindi di fatto sono 7000). In più dispongono di 1800 euro netti al mese per l’attività politica, senza rendicontazione. I rimborsi: fino a 8000 chilometri l'anno sono coperti con 0,33 euro al chilometro, più altri 6000 km coperti dal consiglioprovinciale: tutti rendicontati. Per gli spostamenti istituzionali c’è l'indennità di missione di 109 euro. Insomma in tutto si arriva a circa 10 mila euro netti. Se si fa parte dell’ufficio di presidenza si ha il 12,5% in più sull’indennità, il 25% per il vicepresidente del consiglio, 50% per il presidente.BOLZANO Più che un campanello d’allarme è un tornado, per la politica locale. La raccolta di firme allestita da alcuni movimenti per chiedere un referendum sui tagli agli stipendi dei consiglieri provinciali ha raggiunto un obiettivo impensabile solo qualche anno fa: la soglia da raggiungere in tutta la regione era 15 mila firme per ognuno dei due quesiti e ne sono state raccolte rispettivamente 20 e 18 mila. In Alto Adige si è firmato più che in Trentino, nei Comuni più che nei banchetti. Questo significa che c’è stata una massiccia partecipazione anche da parte sudtirolese, nonostante l’iniziativa fosse nata in Trentino. E che la gente non si è limitata a fermarsi ai tavoli allestiti per strada ma è andata spontaneamente nei municipi chiedendo di poter firmare. Un tornado, appunto. Nel dettaglio: il primo quesito chiede la totale abrogazione della legge regionale n.2 del 1995, che prevede le indennità dei consiglieri regionali e quindi provinciali; il secondo chiede l’abrogazione della parte della legge che prevede la sola diaria (circa 3500 euro al mese, esentasse). Sul primo le sottoscrizioni sono state 20.079, sul secondo 18.706: un altro messaggio difficilmente equivocabile, ai cittadini non basta più il taglio della sola diaria, chiedono una riforma radicale degli stipendi dei consiglieri. Le proposte di referendum sono state lanciate dal comitato trentino Core, affiancato poi in Alto Adige dall’Iniziativa per più democrazia (cui si deve il successo della raccolta nelle valli, dove fino all’ultimo giorno i cittadini chiedevano i moduli nei Comuni) e il Movimento 5 Stelle. Esulta Maria Teresa Fortini, tra i promotori dell’iniziativa: «È un grande segnale dei cittadini - dice -, la raccolta di firme è partita dal basso, da un comitato, e nessuno di noi vuole metterci la sua bandierina». Un segnale in più direzioni. La prima è quella che porta ai partiti: «Nessuno dei partiti ha reagito alle nostre sollecitazioni - prosegue Fortini - a parte un po’ i Verdi. Gli altri hanno totalmente ignorato la cosa. Loro e i sindacati, sia da noi che in Trentino». Importante anche il successo della raccolta di firme nei Comuni: «Significa che i cittadini li riconoscono come la propria casa, il luogo dove andare per fare sentire la propria voce». E poi questa iniziativa regionale «che mostra come i cittadini abbiano rinvigorito il concetto di Regione, che la politica vorrebbe cancellare». La partita è solo al calcio d’inizio. Ora la Corte d’Appello dovrà valutare la regolarità delle firme, e potrebbero volerci diversi mesi («mentre noi ne avevamo solo 4 per organizzare tutto...») e poi i quesiti saranno trasmessi al consiglio regionale per valutarne l’ammissibilità. «Sarà un po’ imbarazzante per loro dovere decidere su questo tema - conclude Fortini -... Se daranno l’ok si potrebbe andare al voto anche prima delle elezioni provinciali, forse già in primavera». Quanto sia sentito il tema dei tagli ai costi della politica lo testimoniano anche le oltre 11.400 firme dei lettori raccolte dal nostro giornale e consegnate a settembre ai presidenti dei due consigli provinciali, del consiglio regionale e delle due giunte. (m.r.)
Alto Adige 10-6-12

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