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lunedì 23 aprile 2012
«Ceto medio, guai a divorziare»
Nelle case della Provincia affitti altissimi
BOLZANO La legge sugli alloggi per il ceto medio deve essere integrata con alcune variazioni che permettano agevolazioni per coniugi (o conviventi) separati, in modo da equiparare la loro situazione a quella negli alloggi Ipes. A chiederlo è Elio Cirimbelli, direttore dell’Asdi. Il problema riguarda il canone d’affitto: «Negli alloggi per il ceto medio - dice - si può arrivare a pagare anche 800 euro al mese, spese incluse. Ma se una coppia si separa, e la casa resta a uno dei due coniugi, o conviventi, questo si ritrova a pagare il canone intero, senza nessuna agevolazione, ritrovandosi in una situazione spesso insostenibile. Negli alloggi Ipes invece quando ci si separa la casa viene assegnata al coniuge cui spetta, ma viene anche rivisto al ribasso l’affitto mensile». Anche nelle case per il ceto medio l’affitto va corrisposto all’Ipes ma, dice Cirimbelli, «l’istituto non fa altro che applicare quanto stabilito dalla legge. Il problema è a monte, in un legislatore che pensa alla famiglia Mulino Bianco, mentre quel modello non esiste. Il risultato? Se normalmente prima di separarsi una coppia deve pensarci 100 volte per le ripercussioni economiche, chi vive in una casa per il “ceto medio” deve pensarci un po’ di più».
Alto Adige 23-4-12
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