Gli altoatesini tra i 50 ed i 69 anni riceveranno un invito allo screening. L’operazione costa 600 mila euro
di Valeria Frangipane
BOLZANO Lilli Gruber e Reinhold Messner sono i
testimonial d’eccezione che l’Asl ha voluto per la campagna contro il
tumore al colon retto. L’assessore Richard Theiner, il direttore
sanitario Oswald Mayr insieme al primario di Gastroenterologia del San
Maurizio, Fausto Chilovi, spiegano che nell’arco dei prossimi 2 anni
100.000 altoatesini tra i 50 ed i 69 anni riceveranno un invito a
partecipare alla campagna di screening contro il tumore che conta ogni
anno 345 nuovi casi. Campagna completamente gratuita che costerà però,
alle casse pubbliche, 600 mila euro. Uno sforzo importante in tempi di
tagli, sforzo più volte richiesto, negli ultimi anni, dallo stesso
Chilovi che ieri ha ringraziato l’assessore. I dati. In Alto Adige e nel
resto delle regioni alpine i tumori al colon retto sono ormai al primo
posto come incidenza e rappresentano una delle principali cause di morte
tra coloro che hanno più di 55 anni, Tra il 1998 ed il 2002 in Alto
Adige soni stati diagnosticati 160 nuovi casi all’anno negli uomini e
140 nelle donne. Il primario. «Si tratta di un tumore silente - spiega
Chilovi - che colpisce l’ultima parte dell’intestino, che impiega anche
dieci anni a manifestarsi e che è possibile, se preso in tempo, guarire
completamente. Questo però è il punto: dobbiamo riuscire ad arrivare al
momento giusto. Ricordo che questo tipo di neoplasia colpisce, nella
nostra provincia, più di tutte le altre. Se - infatti - come detto -
contiamo 345 nuovi casi all’anno di tumore al colon retto, scendiamo a
326 per il tumore alla mammella, a 214 per il polmone, a 180 per i
tumori del sangue ed a 26 per quello dell’utero». Ma come mai in Alto
Adige il tumore al colon ha un’incidenza più alta? Chilovi spiega che la
situazione provinciale fotografa esattamente quella delle altre regioni
alpine. «Il tumore al colon colpisce le popolazioni più ricche con una
dieta alimentare povera di fibre e ricca di cibi sofisticati». Quali
possono essere, tra gli altri, i fattori scatenanti? «L’obesità, l’alto
consumo di alcol, il fumo ed il consumo di cani rosse». E i fattori
protettivi? «L’attività fisica, una dieta ricca di fibre e l’Aspirina».
Lo scopo dell’iniziativa, promossa dall’Azienda, è di raggiungere
un’alta percentuale di guarigione. La lettera. «Grazie ad una lettera
personalizzata - spiega Theiner - che sarà inviata dal Centro di
coordinamento per lo screening colon-rettale ad ogni cittadino di età
compresa tra i 50 ed i 69 anni, l’interessato potrà ritirare,
gratuitamente e presso qualsiasi farmacia dell’Alto Adige, un kit per
l’esecuzione dell’esame di laboratorio per la ricerca di sangue occulto
nelle feci. Una volta prelevato il campione di materiale organico, il
kit dovrà essere consegnato, entro 48 ore, ad uno dei Centri prelievo
che i cittadini troveranno elencati nella stessa lettera. Lo screening
del tumore colon-rettale si basa su un test di laboratorio per la
ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof) e ha lo scopo sia di
identificare le forme neoplastiche invasive in fase precoce che di
rimuovere eventuali polipi adenomatosi per interrompere l'evoluzione
naturale della malattia in un possibile cancro». Poster e depliant. Nei
prossimi giorni, presso ambulatori, sale d'attesa, reparti e punti
informativi della sanità saranno affissi poster e distribuiti depliant
informativi sia in lingua italiana che in lingua tedesca. I depliant
contengono non solo informazioni dettagliate su come eseguire il
prelievo di campione e conservarlo fino alla consegna presso il Centro
prelievi, ma anche qualche consiglio in merito alla prevenzione primaria
dei tumori del colon-retto ed informazioni sugli accertamenti da
eseguire in caso di positività al test.
Alto Adige 6-12-12
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