Giovanni Battista Casalnovo, insegnante alle Filzi, ha la passione
dell’astronomia «Poca spesa e si potrebbe installare il mio telescopio
sul terrazzo della palestra»
di Bruno Canali
LAIVES Fin dalla notte dei tempi, l'uomo ha guardato in
su, nella notte, per cercare di dipanare uno dei più grandi misteri:
quello dell'universo. Giovanni Battista Casalnovo, insegnante di
educazione tecnica alla Scuola media italiana “Fabio Filzi” di Laives,
questa passione ce l'ha fin da quando era bambino. «La volta celeste mi
ha sempre affascinato - dice - e ancora bambino, ricordo che con la
mappa cercavo di riconoscere le varie costellazioni. E' una passione che
è cresciuta con me, fino a quando ho preso contatto con Lorenzo Franco,
grande astronomo romano che mi ha introdotto in questo campo. Adesso mi
interesso soprattutto di fotometria, asteroidi e pianeti extrasolari.
Lo faccio con una strumentazione abbastanza modesta (un telescopio da 30
centimetri) osservando il cielo di notte da via Druso, a Bolzano, dove,
purtroppo, si vede solo una porzione della volta. Nonostante questa
dotazione amatoriale, cerco comunque di fare un po' di ricerca
scientifica». E si tratta di una ricerca che ha dato soddisfazioni a
Gianni Casalnovo: «Si, ho individuato due “stelle variabili”, dette
anche “binarie” perchè vicinissime tra loro, tanto da scambiarsi materia
e sembrare un tuttuno. Seguo anche gli asteroidi e con la fotometria mi
interesso anche ai pianeti extrasolari. Lo scorso agosto, durante le
sessioni osservative per determinare il periodo d rotazione
dell'asteroide 1473 Ounas, ho individuato due di queste stelle variabili
ancora sconosciute, rispettivamente a 1.625 e 1.610 anni luce dalla
terra, nei pressi di un grande ammasso globulare, l'M15». Per questi
suoi risultati, Casalnovo ha ricevuto il codice osservativo MPC (Minor
Planet Center) e i risultati sono stati pubblicati su una rivista
specializzata. Tra i suoi sogni, però, ce ne sarebbe anche uno più
“terra terra”: quello di convincere il Comune di Laives a realizzare un
minuscolo osservatorio astronomico sul tetto della zona scolastica. «Con
i ragazzi e alcuni colleghi, la professoressa di scienze Titta e quello
di religione Turbiani - spiega Casalnovo - lo scorso anno abbiamo
lavorato al progetto “Il sole tra scienza e mito”, conducendo
osservazioni solari dal giardino antistante la scuola mediante uno dei
miei telescopi, lavoro che ha implicato diverse attività
interdisciplinari quali la misurazione dell'attività solare, il suo
periodo di rotazione, l'estensione delle macchie solari e la creazione
di immagini fotografiche complessive. Da lì è nata l'idea di proporre
l'uso di una terrazza sopra la palestra scolastica, rivolta a sud ovest,
dove io, ben volentieri, metterei disposizione il telescopio per le
osservazioni celesti. Con una spesa non molto rilevante, settemila euro
circa, si potrebbe attrezzare con una piccola cupola in Pvc per far
lavorare in remoto il telescopio e fare ricerca o semplici osservazioni
astronomiche». Insomma, l'idea c'è e costerebbe veramente poco. In
cambio, scuola e cittadini avrebbero a disposizione un piccolo
osservatorio verso l'immensità misteriosa del nostro universo.
Alto Adige 7-12-12
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